giovedì 12 settembre 2013

CONFINIAMO I ROM IN UNA BIRKENAU PISTOIESE (A MISURA D’UOMO)


di Fabrizio Geri [*]

Spreco di denaro pubblico, violazione dell’ambiente e sostanziale razzismo nelle scelte della Giunta Bertinelli

PISTOIA. Succede che il Comune di Pistoia decide di realizzare, in barba alla costituzione dei diritti dell’uomo, un lager per la popolazione rom del Brusigliano.
Dopo tanta retorica sui diritti di tutti, sull’inclusione delle diverse etnie, sul no al razzismo e Pistoia campione di solidarietà, ecco che viene formalizzata una piccola striscia di Gaza ai piedi dell’Appennino, dove, a ridosso dell’autostrada ed in zona ad alto rischi idraulico, si vuole confinare una comunità già di per sé poco integrata – per non dire punto – e che al suo interno non vanta certo una situazione sociale ottimale.

Sembra addirittura che gli stessi rom vogliano rimanere il più possibile in disparte e ai margini della città come del resto nessuno vuole vedere nel proprio quartiere questi diversamente pistoiesi.
In definitiva si continuerà a non affrontare la complessa questione della loro integrazione ma ci limiteremo a dire, osservando le giovani donne rom con bambini e neonati fare la questua per le strade, che quella è la loro cultura e dobbiamo rispettarla.
Devo anche rilevare che con le scelte urbanistiche dei prossimi giorni, inserire cioè il campo nomadi nell’area prevista integralmente come bosco urbano, si andrà a modificare il R.U. da poco e con fatica approvato, segno inequivocabile della totale superficialità della classe politica che ha gestito la nascita del nuovo ospedale, visto che l’apertura del nuovo nosocomio era subordinata alla sistemazione generale del campo di volo.
Ricordo inoltre che il R.U. prevedeva, sempre lungo il Brusigliano ma più spostata, un’area da rialzare e mettere in sicurezza con interventi già definiti: una opzione certamente migliore di quella attuale, dove – mi preme ribadire – verranno fumati 500 mila euro dei contribuenti (anche noi siamo europei) per l’acquisto del terreno e altrettanti per urbanizzare quel futuro campo di concentramento.
Ma la cosa veramente inaccettabile è che tutta l’area del campo di volo doveva diventare un parco urbano, un’infrastruttura di servizio alla città. Tutti i venticinque e passa ettari erano cioè destinati ad ospitare un sistema ad alta intensità di servizi ecosistemici, indispensabili per diversi aspetti, non certo per il rispetto formale degli indici di verde urbano che il nostro comune viola sistematicamente da quando sono stati istituiti.
Concettualmente è come se si inserisse un depuratore o una clinica sanitaria dove si era pianificato un’autostrada. Se non ci si crede nell’ambiente, o meglio, se non se ne comprende il valore, a differenza di quanto avviene nelle moderne città europee si dica senza tanti tentennamenti.
Anticamente in piazza Degli Ortaggi c’era il ghetto ebraico: spero che le istituzioni ed i consiglieri comunali pistoiesi evitino di usare il solito buonismo o le strumentalizzazioni ideologiche col solo risultato di ricrearne uno simile ma si confrontino seriamente sull’urgenza di garantire effettivi e pieni diritti a tutti i soggetti deboli del popolo rom che ad oggi vivono in un contesto di forte degrado sociale.
[*] – Ex consigliere comunale
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[Giovedì 12 settembre 2013 | 11:20 - © Quarrata/news]

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