lunedì 9 settembre 2013

TEMPI DURI PER GLI SCOLARI DELLE “BERTOCCI”


di LUIGI SCARDIGLI

L’Istituto di via Salvo d’Acquisto stamani ha riaperto i cancelli ma per i piccoli non c’erano né colazione né acqua da bere E così pare che sarà per tutta la settimana

PISTOIA. Ci hanno pensato alcune mamme e papà, stamattina, ad andare a comprare, in fretta e furia, merendine e bevande per i loro piccoli.
Sì, perché quando è suonata la campanella, la prima campanella dell’anno scolastico 2013-14, sul portone della scuola primaria e per l’infanzia “Bertocci” c’erano alcune maestre, mandate in avanscoperta dal Preside – immaginiamo – a dare la tragicomica notizia: «A causa di disguidi, stamani, e forse per tutta la settimana, la scuola non provvederà a dare ai vostri figli né la prima colazione, né l’acqua per dissetarsi durante la mattinata: ci scusiamo per l’incidente, ma non dipende da noi».

Che alcune scuole di Pistoia – Bertocci compresa –, riaprissero oggi, 9 settembre, si sapeva da tempo; e visto che l’ultima campanella della passata stagione è suonata il 30 giugno, si può anche aggiungere che il tempo per organizzarsi affinché oggi – a distanza di oltre due mesi – fosse tutto in regola, non è certo mancato.
«Siamo andati noi – racconta un genitore di uno scolaro delle Bertocci –, presso il negozio di alimentari più vicino alla scuola, a comprare qualcosa da mangiare e da bere per tutti e 25 gli studenti della classe dove c’è anche il mio bambino. È una situazione grottesca, difficile da immaginare, soprattutto pensando alle tenere età degli utenti e senza dimenticare che la prima colazione consista, in realtà, in una tazza di the e qualche biscotto; per l’acqua in bottiglia bastava andare, anche a lezione iniziata, presso uno dei supermercati della città e rifornirsene almeno per il primo giorno. Un contrattempo al limite del credibile, pensando inoltre che il servizio non è gratuito, ma che ognuno di noi, a seconda dei redditi, paga, regolarmente, una retta mensile».
Ma non basta.
«Ci hanno anche informato – aggiunge una mamma, stendando a credere a quel che le hanno detto – che da quest’anno, il pranzo scolastico, ai nostri figli, sarà portato dalla ditta Ristorart di Agliana, perché la nostra mensa servirà una scuola di Montale. Pensavo scherzassero, invece è vero!».
Ma non basta.
«Se non ho capito male – dice un altro genitore – il Preside dell’Istituto, applicando alla lettera il regolamento, ha fatto sapere che da domani non consentirà ad alcun papà e mamma di rifornire i propri figli di cibo e bevande provenienti dall’esterno».
Ma non basta.
Alcuni genitori inferociti – facile prevedere –, in mattinata, hanno provato a mettersi in contatto telefonico con Sindaco e/o assessore competente, senza riuscire ad avere la minima spiegazione dell’arcano.
E questa ultima, forse, è la cosa più grave!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 9 settembre 2013 | 16:18 - © Quarrata/news]

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