sabato 1 dicembre 2012

ASCANIO CELESTINI, CHE PARLA ALLA NAZIONE, E IL SUO “INCROCIO DI SGUARDI”


di Luigi Scardigli

Incontro alla libreria ‘Lo Spazio’ di via dell’Ospizio

PISTOIA. Puntuale, informale, lucidissimo. Come sempre. Ascanio Celestini, prima di esibirsi, stasera, al Moderno di Agliana con il suo Discorso alla nazione, è passato dalla libreria Lo Spazio, vecchi amici de bborgata, in via dell’Ospizio, a Pistoia, per incontrare il suo pubblico, oltremodo trasversale, ma compatto e presentare il suo ultimo libro, Incrocio di sguardi, stampato da Leutera edizioni, una casa piccola ed indipendente, come la vita di chi ha deciso di non urlare, una pseudo intervista che Ascanio Celestini si è fatto fare da Alessio Lega.

È solo ingrassato un po’, l’Ernesto de Morena, e sta anche meglio, ma il concetto di base, la sua esistenza, o meglio, essenza, è esattamente la stessa ed è quella che lo contraddistingue da sempre: è un dissociato cronico, letteralmente inguaribile (o meglio, qualcuno vorrebbe che rinsavisse, ma tiene duro e forse, vista l’età, forse ce l’ha fatta, veramente), che confonde la realtà con l’immaginazione fino al punto che la sua realtà è esattamente quello che riesce ad immaginare, o meglio, quello che, osservando, è possibile che elabori e, dunque, racconti.
La sua vita è una novella, per grandi e piccini, raccontata così, a teatro, in televisione, sui suoi libri, ma anche e soprattutto se si ha il piacere e la fortuna, non certo improba, di incontrarlo per strada, nella sua Morena, a fare un po’ di spesa.
Massimo Talone, che ha fatto il padrone di casa anche nel pomeriggio, in qualità di ospite, allo Spazio, prima che lo faccia, a pieni effetti e meriti stasera, al Moderno, ha provato anche a fargli due domande, specifiche, dirette, tassonomiche, seppur nel loro splendore semantico: Ascanio ha anche risposto, ma lo ha fatto rimodulando il percepito e trasformandolo, a sua volta, in una sorta di scatola cinese nella quale avrebbero potuto trovare albergo mille altre cose, anche del tutto differenti.
Questa è la sua vita, correttamente scomposta, logicamente idealizzata, tristemente felicissima.
Ogni tanto, in questa città piovosa, sarebbe necessario che l’amministrazione comunale, che ha deciso di investire sulla cultura, chiamasse a visita, con parcelle moderate e sostenibili, quel cantastorie meraviglioso che si chiama Ascanio Celestini, al quale non si può che dar ragione proprio nel momento in cui si certifica il suo torto.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli. Alle spalle di Celestini, Massimo Talone.
[Sabato 1° dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.