martedì 10 settembre 2013

TERZA CORSIA FIRENZE-MARE, A CHE PUNTO SIAMO CON L’ITER?


Fratelli d’Italia: «La Provincia di Firenze e molti comuni avevano espresso parere contrario per mancanza di informazioni in merito al rischio idrogeologico, ad oggi queste informazioni sono state fornite? »

FIRENZE. Nel futuro della Piana ci sono due opere importanti: la nuova pista di Peretola e l’ampliamento della Firenze Mare con la terza corsia nel tratto Firenze – Pistoia, progetti questi che vanno però armonizzati con la situazione idrologica del territorio, molto delicata e non ovviabile. La documentazione presentata dalla Società Autostrade per l’Italia però non è stata giudicata esaustiva da molti enti locali, “in particolar modo la Provincia di Firenze ha espresso parere contrario sulle integrazioni trasmesse dalla società poiché oltre a divergere sul concetto di invarianza idraulica,
mancavano anche le verifiche idrauliche dei corsi d’acqua principali o comunque significativi in riferimento a portate con tempo di ritorno due centennale, inoltre non vi erano nemmeno le verifiche dei corsi d’acqua minori, di cui era stato prodotto solo il risultato finale – spiegano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Marina Staccioli e Giovanni Donzelli – anche il Comune di Firenze ha messo in standby l’approvazione per alcune difformità tra il tracciato del progetto e le zone del PRG vigente, difformità che non sono state sanate nemmeno con la nota integrativa volontaria della stessa Società proponente”. “A richiedere chiarimenti ci sono anche i comuni di Sesto Fiorentino, contrario in relazione alle previsioni riguardanti i boschi della Piana, ma anche Pistoia, Agliana e Monsummano Terme, preoccupati per le situazioni di pericolosità idraulica e che hanno lamentato mancanza di dati essenziali per una valutazione completa – proseguono i consiglieri – a tutto questo si aggiungono la dichiarazione dell’Autorità di Bacino del fiume Arno che definisce sottostimati i calcoli della Sapi in merito ai volumi sottratti in caso di esondazione, ma soprattutto le lamentele del Consorzio di Bonifica riguardo al completo rigetto da parte della società delle integrazioni presentate al progetto”.
“Abbiamo presentato un’interrogazione per capire a che punto è l’iter, ma soprattutto per sapere se tutte le lacune presenti nella documentazione fornita dalla società richiedente sono state sanate, permettendo così una più serena e completa valutazione – chiarisce Staccioli – il progetto attraversa aree a pericolosità idraulica PI3 e PI4, e zone che negli ultimi anni hanno dovuto fare i conti con esondazioni e allagamenti, è quindi imprescindibile che si affronti in modo funzionale questa problematica prima di procedere oltre”.
“È necessario affrontare il problema con la massima attenzione – commenta l’esponente di Italia Nostra Mariarita Signorini, che segue la vicenda fin dal principio – ci chiediamo se la Giunta Regionale abbia la consapevolezza dell’aggravio che avrà la somma di queste due grandi opere sul rischio idraulico della Piana. In più serve chiarezza su molti aspetti, a partire da dove verranno prese le risorse economiche, visto che è un progetto pubblico ma gestito da un privato, oppure se le opere di mitigazione del rischio idrogeologico dei due progetti siano state studiate in modo complementare o separato, cosa quest’ultima che comporterebbe la necessità di un nuovo studio di fattibilità”.
[comunicato gruppo fratelli d’italia – regione toscana]
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[Martedì 10 settembre 2013 | 16:31 - © Quarrata/news]

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