Fratelli d’Italia: «La Provincia di
Firenze e molti comuni avevano espresso parere contrario per mancanza di
informazioni in merito al rischio idrogeologico, ad oggi queste informazioni
sono state fornite? »
FIRENZE. Nel futuro della Piana ci sono due opere importanti: la
nuova pista di Peretola e l’ampliamento della Firenze Mare con la terza corsia
nel tratto Firenze – Pistoia, progetti questi che vanno però armonizzati con la
situazione idrologica del territorio, molto delicata e non ovviabile. La
documentazione presentata dalla Società Autostrade per l’Italia però non è
stata giudicata esaustiva da molti enti locali, “in particolar modo la Provincia di Firenze ha
espresso parere contrario sulle integrazioni trasmesse dalla società poiché
oltre a divergere sul concetto di invarianza idraulica,
mancavano anche le
verifiche idrauliche dei corsi d’acqua principali o comunque significativi in
riferimento a portate con tempo di ritorno due centennale, inoltre non vi erano
nemmeno le verifiche dei corsi d’acqua minori, di cui era stato prodotto solo
il risultato finale – spiegano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia
Marina Staccioli e Giovanni Donzelli – anche il Comune di Firenze ha messo in
standby l’approvazione per alcune difformità tra il tracciato del progetto e le
zone del PRG vigente, difformità che non sono state sanate nemmeno con la nota
integrativa volontaria della stessa Società proponente”. “A richiedere chiarimenti
ci sono anche i comuni di Sesto Fiorentino, contrario in relazione alle
previsioni riguardanti i boschi della Piana, ma anche Pistoia, Agliana e
Monsummano Terme, preoccupati per le situazioni di pericolosità idraulica e che
hanno lamentato mancanza di dati essenziali per una valutazione completa –
proseguono i consiglieri – a tutto questo si aggiungono la dichiarazione dell’Autorità
di Bacino del fiume Arno che definisce sottostimati i calcoli della Sapi in
merito ai volumi sottratti in caso di esondazione, ma soprattutto le lamentele
del Consorzio di Bonifica riguardo al completo rigetto da parte della società
delle integrazioni presentate al progetto”.
“Abbiamo presentato un’interrogazione
per capire a che punto è l’iter, ma soprattutto per sapere se tutte le lacune
presenti nella documentazione fornita dalla società richiedente sono state
sanate, permettendo così una più serena e completa valutazione – chiarisce Staccioli – il progetto attraversa aree
a pericolosità idraulica PI3 e PI4, e zone che negli ultimi anni hanno dovuto
fare i conti con esondazioni e allagamenti, è quindi imprescindibile che si
affronti in modo funzionale questa problematica prima di procedere oltre”.
“È necessario affrontare il problema
con la massima attenzione – commenta l’esponente di Italia Nostra Mariarita
Signorini, che segue la vicenda fin dal principio – ci chiediamo se la Giunta Regionale
abbia la consapevolezza dell’aggravio che avrà la somma di queste due
grandi opere sul rischio idraulico della Piana. In più serve chiarezza su molti
aspetti, a partire da dove verranno prese le risorse economiche, visto che è un
progetto pubblico ma gestito da un privato, oppure se le opere di mitigazione
del rischio idrogeologico dei due progetti siano state studiate in modo complementare
o separato, cosa quest’ultima che comporterebbe la necessità di un nuovo studio
di fattibilità”.
[comunicato
gruppo fratelli d’italia – regione toscana]
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[Martedì 10 settembre 2013 | 16:31 - © Quarrata/news]
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