lunedì 14 marzo 2011

AUTOSPLENDENTI (SOLI) & RETROILLUMINATI (LUNE)

PISTOIA. Il post di qualche giorno fa sui PC da concedere in uso ai lungodegenti dell’istituto Fedi di Pistoia, perché possano seguire lezioni e corsi in videoconferenza quando sono imprigionati a letto da un qualche problema di salute, non è affatto piaciuto a Borchi Angelo (cognome e nome, poi vedrete perché), che ci ha scritto questa serena e conciliante missiva di chiarimenti e rettifiche…
* * *
 
Quando si vuole fare polemica tutto va bene e il prof. Bianchini è… esperto nel costruire polemiche. Non voglio però assecondarlo per cui mi limito a poche annotazioni molto pacate.
1) Il progetto scuola-ospedale dura ormai da 10 anni, apprezzato da amministrazioni di destra e di sinistra. Non vedo perché sia criticabile dare la possibilità ad alunni lungo degenti (molto spesso per cause traumatiche) di poter essere seguiti in video-conferenza da i loro Docenti (o comunque da docenti della scuola), di poter fare i compiti loro assegnati e inviarli in via telematica agli insegnanti perché li correggano e capiscano le loro difficoltà. Questa scuola non sostituisce quella del mattino, ma rende possibile al tipo di alunni sopra ricordato, al loro ritorno a scuola, Di poter affrontare la vita in classe con minor lacune e più profitto.
Del resto una attività simile si spera di realizzarla, in sostituzione dei corsi di recupero, per gli alunni pendolari che provengono da località distanti da scuola.
Ci dica il Bianchini, dall’alto della sua esperienza scolastica, perché tutto questo è sbagliato. Saremo lieti di ascoltarlo.
2) Qualcosa su quanto mi riguarda personalmente.
Si sono sempre stato di sinistra, lo sono ancora, ma non ho mai avuto bisogno di “retroilluminazioni”; a volte uno attribuisce agli altri ciò che lo riguarda: si vede allo specchio e pensa che tutti siano come lui...
Per quanto riguarda gli studi, mi sono diplomato al Forteguerri nel 1963 (la commissione di esame era collegata al liceo Michelangelo di Firenze dove sostenemmo gli orali...); nell’anno 1968/89 ho conseguito la Laurea in Fisica ramo generale. Negli anni che cita il prof. Bianchini frequentavo la scuola di perfezionamento presso la scuola Normale Superiore. Non credo di aver avuto molti... vantaggi di tipo sessantottino negli studi. La scuola “facile” non mi è mai piaciuta, provi a chiederlo a chi mi conosce, potrà poi scrivere con più cognizioni di causa.
Visto che cita il ministro D’Onofrio, fummo io e altri due colleghi del liceo scientifico di Pistoia che andammo, quando venne al Manzoni, a contestagli la decisione di abolire gli esami di riparazione sic et simpliciter. Se ha tempo gli narrerò l’allucinante risposta che ricevemmo.
Mi attribuisce anche meriti che non ho mai avuto: non sono mai stato segretario della CGIL, ma del comparto scuola.
Stia sicuro il Borchi non ha mai praticato il dirigismo fine a se stesso, tanto più ora ormai… quasi in pensione.
Ho finito, un ultimo consiglio che sono certo vorrà apprezzare: la polemica è il sale della Democrazia ma se è fondata, altrimenti diviene ciarloneria.

La saluto.
Borchi Angelo
* * *
Da qui io venni, qua fui discepolo egregio, ora attendo un ozio più dolce
Ringrazio davvero Borchi Angelo, che mi attribuisce (puntolini) grande esperienza nel costruire polemiche. Magari se volesse essere così gentile da indicare quali polemiche ho costruito, potrebbe essere un’ottima occasione per spiegare meglio una mia personale capacità che forse Borchi Angelo non condivide con me: quella, da buon pessimista, di vedere di più e meglio le incongruenze – o almeno certe incongruenze degli altri e del mondo stesso.
È vero che questa qualità non è da tutti; ma non è senz’altro tipica dei peggiori, se il preside Borchi Angelo vuol riconoscere che fra i più irritanti dell’umanità ci si devono mettere anche un Socrate o un Cristo o un Giordano Bruno o un Galileo, che pure Borchi Angelo – da buono scienziato – dovrebbe conoscere bene e senz’altro molto meglio di me.
Sulla sua preliminare professione di voler evitare le polemiche, mi consenta Borchi Angelo di dissentire alquanto: chi non vuol fare polemica, ma limitarsi a semplici annotazioni molto pacate, non usa – e lui che ha fatto il liceo classico e se ne vanta dovrebbe saperlo – questa sorta di figura retorica, che è un’approssimata preterizione, cioè una forma di falsa modestia che, infine, sottolinea l’esatto contrario di ciò che non si dice o si vorrebbe far credere che non vogliamo dire: lo so perfino io, figlio di un semplice falegname e che – per fortuna – non sono mai stato un normalista come lui (puntolini, ma appropriati).
Ma per entrar nel merito, se Borchi Angelo non vede perché il progetto, di cui va fiero, dovrebbe essere criticato, dato che è apprezzato da amministrazioni di destra e di sinistra, con la modestia di chi a fisica, matematica e scienze è un vero zuccone, io non vedo perché non dovrebbe essere criticato: a meno che non me lo spieghi lui, con pazienza, il perché. Ma il mio dubbio, comunque, resta: perché anche tutta la chiesa e l’intelligenza del 600 credevano e sostenevano che la terra fosse al centro dell’universo; eppure, se non sbaglio, la cosa non stava proprio così.
Se poi bastasse un PC per eliminare le lacune scolastiche, il preside Borchi dovrebbe fare mente locale al fatto che tutti i nostri giovani dovrebbero essere degli Einstein, vista la loro assidua frequentazione del web.
Se non basta l’insegnante in classe, in carne ed ossa, figuriamoci un corso di recupero via videoconferenza – quando addirittura (e non ci prenda in giro, per favore) lo sanno anche le pietre che i recuperi non recuperano una santa verga d’Aronne di niente.
Che ci voglia credere lui, perché ideologizzato e fideisticamente credente nei poteri dell’impegno sociale, non ci fa meraviglia più di tanto e non vogliamo qui affatto svegliarlo da questo suo sonno/sogno – dal quale, peraltro, alla sua età ormai (puntolini) quasi in pensione, dovrebbe forse essersi già svegliato da un pezzo, se crede anche solo in parte allo storicismo marxista che gli dovrebbe essere così caro.
Quanto ai doveri che Borchi Angelo mi rimprovera e di cui mi chiede di rendere conto, io non sono proprio tenuto a dire a nessuno, dall’alto della mia esperienza scolastica (com’Egli sottolinea – senza voler fare sarcasmo e polemica, per carità!), perché tutto il suo progetto è sbagliato: da uomo di sinistra, che dovrebbe ben conoscere la Costituzione, si sappia, una buona volta (e si è un dativo etico: se lo ricorda cos’è?), che la critica è libera e svincolata in assoluto dall’obbligo della motivazione: investendo essa una sfera assolutamente soggettiva. È la scienza a dover essere provata e motivata, come diceva il suo amico Galilei. Sia lui, dunque, Borchi Angelo, a convincermi, al contrario, della perfetta funzionalità e fungenza del PC sul letto dell’ingessato in ortopedia.
Sulla parte 2 della sua lettera – quella in cui Borchi si presenta e ci narra della vita e della morte, dell’amore e d’altri dèmoni della sua esistenza – una domanda gliela dobbiamo fare: scusi, egregio preside-dirigente scolastico, ma tutto questo che c’entra?
Perché questa sua dotta disputa – direbbe l’Azzeccagarbugli manzoniano –, di cui noi pure possiamo godere e compiacerci per tutti i suoi successi, ma che, in relazione al tema trattato, non rileva per niente?
Dobbiamo bonariamente cercare di spiegarla come una sfuggita affermazione del suo io alla ricerca di una legittimazione di natura egotico-centrica, dettata da un autoculto di personalità, che in gran parte collide con l’appartenenza a un’area politica sinistro-iconoclasta che riduceva tutto e tutti a semplici compagni/e, o com’altro?
Può essere anche bello avere letto l’incredibile e triste storia di Borchi Angelo e della sua carriera scolastica brillante, ma a noi, scusi, che diàmine ci interessa?
Sull’attribuirle meriti che lei non ha (non sono mai stato segretario della CGIL), spiace constatare che il preside-dirigente scolastico non abbia capito che l’espressione segretario ciggiellino, presente nel mio commento nel post contestato, indicava, ovviamente, solo la sua direzione del settore scuola.
Se un concetto così semplice sfugge a un dirigente statale, che ne sarà di espressioni peggio-che-andar-di-notte e spesso oscurissime, che il dirigente stesso sarà costretto a leggere nelle astruse indicazioni e ordinanze e circolai e decreti ministeriali? Sarà, il nostro eroe, capace di capire e interpretare correttamente tutto ciò che gli passa sotto gli occhi? O si perderà nei meandri delle lubriche superfici dei dettati amministrativesi?
E veniamo al concetto della retrollimunazione con annessi & connessi.
Qui, perdoni il buon Borchi Angelo, ma ha davvero strumentalmente depistato l’attenzione del lettore. E, per fare, di chi qui risponde, un povero mentecatto che si vede allo specchio e pensa che tutti siano come lui, lo ‘scienziato pisano’ dimentica particolari sostanziali della sua vita e della sua concezione dell’esistenza: scorda che, se oggi è in consiglio comunale a Pistoia, ci siede comodamente proprio solo dopo essere stato retroilluminato – con tanto di aura divina – dal SEL. Ma Borchi Angelo scorda, però, ‘volentieri’ di essersi tolto di dosso quella veste carmica e quella sigla dopo appena tre o quattro sedute dal suo ingresso – peraltro casuale: e con la massima disinvoltura – come quelli che pensano, si direbbe, che tutti siano senza faccia come loro (puntolini).
Se queste sono idee chiare e coerenti, figuriamoci come possano esserlo quelle che riguardano particolari ben più modesti quali il comodato d’uso di un PC di una scuola o un volgarissimo corso di recupero o una videoconferenza: no, Borchi Angelo?
Altri sono i problemi... (i puntolini, stavolta, ci vogliono proprio). Come, ad esempio, partire con l’essere fermamente convinto della propria contrarietà al piano commerciale che sta per essere discusso e varato oggi pomeriggio in consiglio comunale, e magari finire con l’approvarlo e l’applaudirlo, profondamente certo di aver capito, per (retro)illuminazione divina (e politica), che esso è come il mondo del Candide di Voltaire: il piano del commercio migliore del mondo. O sono stati altri i motivi di sconvincimento & riconversione del… punto di vista? Perché non ce lo spiega, Borchi Angelo?
Qualche piccola notazione, per così dire, finale e formale. Tanto pour parler.
1. Stia sicuro il Borchi non ha mai praticato il dirigismo fine a se stesso, tanto più ora ormai… quasi in pensione: meglio un bel due punti dopo sicuro, per chi ha fatto una scuola seria come il Borchi Angelo.
2. Si sono sempre stato di sinistra: meglio un con un bell’accento e una bella virgola dopo (Sì, sono sempre stato…), come Dio comanda, per chi ha fatto una scuola seria come Borchi Angelo, e dice, convinto, di ‘non dover pagare pedaggi al 68’.
Tandem (alla fine): è commovente vedere che un preside-dirigente scolastico ora ormai… quasi in pensione, nel salutare si firma Borchi Angelo anziché Angelo Borchi. Cognome e nome! Vi immaginate vedere: Diaz Armando, Mussolini Benito, Zedong Mao, Napolitano Giorgio, Togliatti Palmiro – e perfino Bottazzi Giuseppe, il Peppone dei film di don Camillo…
Commuove perché mi riporta agli anni 50, alle storie del canto del fuoco narrate dal nonno, ai racconti di Cutigliano del Lipparini, o a quelli strappalacrime del Libro Cuore di De Amicis – il piccolo scrivano fiorentino, la piccola vedetta lombarda (puntolini, ma qui ci stanno a pennello).
La polemica è il sale della democrazia davvero: ed anche in questo caso, caro Borchi Angelo, non è stata ciarloneria, come lei vorrebbe far credere (complimenti per il conio del neologismo: lo segnalerò alla Crusca!).
Non lo è stata perché – vede? (e cerchi di rendersene conto) – quel mio intervento ironico-satirico ha fatto emergere, o venire allo scoperto e alla luce, un dirigente statale molto pieno di sé, ma anche molto fragile e molto insicuro, pur se in grado di vantare la possibilità di condividere una Normale di Pisa con gente illustre come D’Alema (che peraltro, come lei, non amava l’ironia e la satira: se lo ricorda che citò Forattini per una vignetta, mi pare?).
Ecco, comunque, perché io non mi vedo allo specchio e non penso che tutti siano come me: perché io non credo affatto che lei sia simile a me, signor Preside Borchi Angelo!

E si abbia un buon consiglio comunale retroilluminato, oggi pomeriggio.
e.b. blogger
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[Lunedì 14 marzo 2011]

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