giovedì 3 marzo 2011

PORTA NUOVA E PROBLEMI VECCHI


PISTOIA. Dietro le ventate di guerra che hanno investito le rampe di Porta Nuova – un’opera che è costata, non finiremo mai di sottolinearlo, 26.000 milioni delle vecchie lire: ripetiamo 26 mila milioni! –, ecco che comincia il balletto dei cavalieri berberi che si sfidano in pazze corse/rincorse di notizie.
La prima battuta la fanno i tecnici del comune di Pistoia che rassicurano il povero assessore Pallini che, non più tardi di ieri, dichiarava, su La Nazione, che occorreva una disamina del caso (magari avrebbe fatto meglio a parlare italiano, più che in amministrativese, ma a stare più attento a quel che gli succedeva intorno).
Ecco cosa scrive oggi, a riguardo, Il Tirreno:

L’assessore ai lavori pubblici Riccardo Pallini è stato rassicurato dai suoi tecnici: la rampa pedonale della Porta Nuova non viola alcuna legge. Sarebbe questo l’esito dell’incontro svoltosi ieri a Palazzo di Giano, per esaminare le accuse rivolte alla nuova opera da Verdi, Legambiente, Udc e Centro di documentazione sull’handicap. Il gruppo ha firmato un esposto presentato in procura la scorsa settimana e ritiene che le pendenze della rampa superino la tolleranza massima prevista dalle norme a tutela dei disabili. Come del resto avevano già affermato nel dicembre scorso (quando a sollevare il problema fu il consigliere Udc Pagliai), i tecnici del Comune hanno ribadito che la rampa è ripida per gli spazi ridotti in cui il sottopasso della Porta Nuova è stato collocato, ma non vi sarebbe nulla di fuorilegge. Queste, comunque, sono solo conclusioni ufficiose: oggi il Comune dovrebbe emettere un comunicato ufficiale sulla vicenda. Nel frattempo le polemiche politiche non accennano a quietarsi. In una nota diffusa ieri i consiglieri Fli Alessio Bartolomei e Nicola Barbarito apprezzano la volontà di esaminare attentamente le contestazioni rivolte all’opera. «Tuttavia – aggiungono – una domanda ci sorge spontanea: ma codeste verifiche non sono una parte fondamentale del collaudo dell’opera? Perché, oggi, non siamo in grado di rassicurare i cittadini sul fatto che quell’enorme opera pubblica, costata 13 milioni di euro, è stata eseguita secondo tutte le normative previste dalla legge? A che serve una verifica fatta a posteriori, per altro a seguito di un esposto, se si è fatto un collaudo serio, prima dell’apertura?» Il sindaco Berti, infine, rinviando per gli aspetti tecnici all’assessorato, si è limitato ad ironizzare sui tentativi di «sminuire con queste polemiche l’importanza di un’opera pubblica come la Porta Nuova».

Il sindaco – meraviglioso! – minimizza ironico: Non toccate Porta Nuova! Intanto perché sa tanto di Torino (e Pistoia ne avrebbe proprio bisogno di sprovincializzarsi un po’) e poi quel che conta è che la porta ci sia, rampe ripide o no!
Ma dietro la polemica, giustamente, si inseriscono Bartolomei e Barbarito del Fli, che intendono parlare di chiarezza e sottolineano che, nel caso che la Porta da 26mila milioni fosse fuori delle norme e delle regole, l’intera giunta pistoiese dovrebbe dimettersi.
Ecco. Si è trovato un altro argomento con cui occupare le giornate di discussione. E depistare la gente. Magari dimenticando una torta che tutti hanno voluto difendere e che nessuno, in questo momento, anche dopo le rivelazioni del nostro blog, vuole toccare perché forse considerata più velenosa dello stesso veleno dell’aspide che morse il capezzolo di Cleopatra.
Ma tant’è. Pistoia è questa. Una città dannunziana del silenzio – o, se preferite – leopardiana da infinito.

Sì: una città di sovrumani silenzi, e profondissima quïete… ove per poco il cor non si spaura.
 
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[Giovedì 3 marzo 2011]

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