PISTOIA. Una sottile follia – di cui noi abbiamo già parlato
altrove (vedi).
Ma una follia ‘creativa’ come questo
professore, questo giovane cattedratico che, all’improvviso, dai banchi del
Consiglio Comunale, ha rotto il trotto ed è passato al galoppo proponendosi di
forza, d’imperio, come aspirante Sindaco di Pistoia. Spiazzando tutto il Pd.
Lo ha fatto con il parere contrario
delle strutture portanti – sempre pronte a respingere la novità, a
ostacolare chi sembra avere idee ed entusiasmo, perché «Lo scenario è quello di
un paese che al di là delle parole non ama i giovani ed è spesso restio ai
cambiamenti»: e resterete male se vi dico che questa frase è tratta dal
commento di uno dei libri di Vannino Chiti, Nostalgia del domani. Un diario
a due voci; una frase che rappresenta bene anche la situazione di Pistoia,
dove la nomenklatura non incoraggia il nuovo, ma la tradizione e la legge
della conservazione della materia, garantita e garantibile da funzionari di
partito allevati in federazione, e altoborghesi perfettamente integrati nel
tessuto cittadino.
No. Noi crediamo invece che sia meglio
chi scende per le vie con la scopa in mano. Chi non si vergogna – dopo aver
addottrinato gli studenti di legge in un’aula universitaria – di spazzare le
lastre di pietra serena del centro in un giorno di mercato, in mezzo alla
gente.
Per mostrare che ha rispetto della
città e dei suoi abitanti.
e.b. blogger
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 7 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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