sabato 14 gennaio 2012

INCENERITORE. L’ORDINE DEI MEDICI CONTRARIO AL RADDOPPIO


di Alessandro Romiti

Sono quasi cinque anni che mi sono rivolto con apposito ricorso all’Ordine dei Medici di Pistoia, perché esponessero la loro valutazione sul merito della vexata quaestio «sì» o «no» all’inceneritore di Montale e i cittadini tutti avranno capito che il fronte inceneritorista dispone di mille tentacoli, capaci di riacciuffare le loro ragioni, pervicacemente, anche discutendo di pareri tecnici (non ultimo il caso del parere Asl rinnegato dall’Amministrazione di Montale, con il bonario parere del capogruppo di maggioranza e Presidente del consiglio Comunale), e ciò anche calpestando la salute dei cittadini, tanta è la pressione economica che ruota sulla gestione dell’incenerimento.

È però di queste ultime ore una notizia che, come una sentenza di Tribunale – diceva il Calamandrei – avrà il potere di far “diventare bianco il nero e nero il bianco”, dato che ha visto il consiglio dell’Ordine provinciale dei Medici applicato nella stesura di una eclatante delibera (della quale non è purtroppo disponibile una copia fino a lunedì prossimo) dirimente e dirompente.
Dirimente perché il documento vede l’Ordine Provinciale dei Medici abbracciare appieno la ripetuta richiesta di moratoria della Federazione Regionale dell’Emilia Romagna (devastata dal ben otto impianti di incenerimento) e dirompente, perché giunge a schiacciare, come una mosca al vetro, il fronte degli inceneritoristi che sono insediati nei vari enti locali e, in maniera non meno determinante, negli organi tecnici di controllo.
La solenne decisione dell’Ordine, assume una portata di grande significato, perché:
1) è prodotta dopo aver partecipato in questi anni al Tavolo Istituzionale che la stessa Provincia ha attivato, vantando trasparenza e partecipazione: è quindi dotata dei requisiti di scienza e conoscenza;
2) è emanata da un organo pubblico che altre volte aveva professato la sua indipendenza e terzietà rispetto alle parti;
3) è elaborata dalla comunità dei medici curanti che hanno ben chiaro come, nella nostra zona, sussiste un aumento significativo e non giustificato di malattie, sulle quali rilevazioni, la Provincia rimanda il problema continuamente e da anni, con rinvii farciti di scuse e formule sospensive non giustificate in modo sostanziale, ma ben utili sul piano formale;
4) è pesantemente incisiva nei confronti della indefessa volontà della Provincia di attuare un piano interprovinciale rifiuti che è anti-europeo e limitativo dello sviluppo di una virtuosa gestione dei rifiuti;
5) è impegnativa a costringere il Cis a galleggiare sotto il break even point, senza capacità di risanare il proprio pesante buco di bilancio, con un crescente esborso da parte dei soliti sudditi-cittadini.
L’Ordine dei Medici, nella risposta inviatami nel 2010 – della quale allego uno stralcio utile – affermava che era «sempre stato improntato a mantenersi parte terza fra le Istituzioni e i rappresentanti dei cittadini; ... senza cedere a strumentalizzazioni dell’una o dell’altra parte».
Oggi, finalmente, grazie forse alla rivelatoria posizione degli Ordini dei medici emiliani, da soggetto “terzo”, l’ordine dei medici di Pistoia ha determinato e stabilito che l’inceneritore di Montale è un danno per la salute dei cittadini e pertanto, si oppone al raddoppio dell’impianto.
Basterà questo all’esimio Fragai o l’assessore continuerà a ignorare le denunce e le evidenze documentali che esondano dalle scrivanie degli ambulatori?
E cosa diranno i medici “favorevoli” sparsi in tutt’Italia, partendo dall’esimio Prof. Umberto Veronesi, il Dott. Massimo Federico (oncologo di Modena), la Sindaca Sabrina Sergio Gori di Quarrata e l’Assessora Lucilla Di Renzo di Agliana? Si dissoceranno?
Chiederanno di dimettersi per protesta dal rispettivo Ordine professionale? Anche questa, del resto, sarebbe una forma di liberalizzazione delle professioni!

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[Sabato 14 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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