«Una città in cui il regime strangola ogni istanza dei cittadini» – La richiesta di decadenza del sindaco ignorata dalla stampa
locale e dagli organi preposti
Gentile direttore,
approfittiamo di Quarrata/news
per mettere al corrente i lettori di come il regime dei partiti, fatto dai
partiti, per i partiti reagisce quando cittadini liberi rivendichino il
diritto, fondamentale in Democrazia, di partecipare alle scelte di governo
della città secondo quanto previsto dalla Carta europea delle autonomie
locali, e dal Testo unico sull’ordinamento degli enti locali, D.lgs.
267 del 2000.
Abbiamo raccolto 200 firme di cittadini
pistoiesi aventi diritto al voto a norma dell’art. 7 del Regolamento allo
Statuto comunale (Regolamento degli istituti di partecipazione, Istanze,
petizioni, proposte di deliberazione, istruttoria pubblica e referendum, Deliberazione
CC n° 74 del 3/5/201), per presentare al Consiglio una petizione popolare per
chiedere l’introduzione nello Statuto del Comune di Pistoia dell’istituto del Referendum
deliberativo di iniziativa popolare senza quorum, per equilibrare la Democrazia
rappresentativa (ormai ridotta ad un forma di governo oligarchico
parassitario), con la Democrazia diretta.
La Petizione è stata depositata in
Comune il 9 novembre 2011 ed è stata indirizzata al Consiglio comunale ed al sindaco.
Trascorso oltre il doppio del tempo
previsto dal Regolamento per la discussione della Petizione (30 giorni,
art. 7 comma 3 – Deliberazione CC n° 74 del 3/5/201) i responsabili della
Petizione si sono recati dal Prefetto per chiedere la decadenza del sindaco di Pistoia,
a norma dell’art. 70 della legge 267 del 2000 per violazione dell’art. 8 della
stessa.
La stessa denuncia è stata presentata
al Difensore civico regionale e, qualora sia disattesa la richiesta di
decadenza presentata al prefetto, sarà presentata al tribunale di Pistoia come
previsto dall’art. 70.
Le facciamo presente che questa
proposta rivoluzionaria, tendente a coinvolgere il popolo sovrano (art. 1 comma
2 della Costituzione) nelle scelte di governo della comunità, è già stata
recepita nel Comune di Sassello (Savona) ed è in fase di presentazione in
diversi Comuni italiani.
Segnaliamo inoltre che analoga
Petizione è stata presentata al Comune di Pistoia il 4 ottobre 1999, ed è stata
completamente ignorata dal sindaco Scarpetti allora in carica, che non ha mai
risposto, e il disinteresse della cronaca di Pistoia dei due giornali Il
Tirreno e La Nazione, giornali al servizio del regime e
abbondantemente finanziati con denaro pubblico, ai quali abbiamo presentato la
seguente lettera, non ritenuta degna di attenzione come tutto ciò che viene
fatto dai cittadini per far rispettare le leggi e rafforzare la partecipazione
popolare al governo della città.
Cordiali saluti e buon lavoro,
Paolo Bonacchi
Lettera
ai giornali La Nazione e Il Tirreno non
pubblicata a distanza di una settimana
Oggetto:
richiesta di decadenza del Sindaco di Pistoia a norma dell’art. 70 della
legge 267/ 2000.
Paolo
Bonacchi e Paola Fortunati hanno presentato al Prefetto di Pistoia (ed inviata
per quanto di loro competenza al Tribunale ed al Difensore civico regionale),
una richiesta di decadenza del sindaco di Pistoia a norma dell’art. 70
del d. lgs 18 agosto 2000, n° 267 (Testo unico sull’ordinamento degli enti
locali), per aver violato i termini dell’art l’art. 8 della stessa legge e
dell’art 7, comma 3, del Regolamento comunale relativo allo statuto del
Comune di Pistoia (Delib. C.C. n° 74 del 3/5/2010: Regolamento degli
istituti di partecipazione, Istanze, petizioni, proposte di deliberazione,
istruttoria pubblica, referendum), che stabilisce in 30 giorni dalla data
di presentazione della Petizione, la discussione in Consiglio al quale era
indirizzata.
La
Petizione è prevista dalla Carta europea della autonomie locali recepita
dalla legge 142/’90, e nel citato Testo unico sull’Ordinamento degli Enti
locali che all’art. 8 comma 3, recita: «Nello
statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure
per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o
associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi
collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro
tempestivo esame».
La
Petizione popolare, è stata sottoscritta da circa 200 cittadini aventi diritto
al voto nel Comune di Pistoia per introdurre nello Statuto comunale [la
presenza – n.d.r.] dell’istituto giuridico di Democrazia diretta indicato
come Referendum di iniziativa popolare deliberativo, senza quorum per la
validità del risultato e per le materie di competenza comunale senza
limitazioni.
La
Decadenza del sindaco è stata richiesta a norma dell’art. 70 della legge n°
267/2000, che recita:
«1. La
decadenza dalla carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere
comunale, provinciale o circoscrizionale può essere promossa in prima istanza
da qualsiasi cittadino elettore del comune, o da chiunque altro vi abbia
interesse davanti al tribunale civile, con ricorso da notificare all’amministratore
ovvero agli amministratori interessati, nonché al sindaco o al presidente della
provincia».
«2. L’azione
può essere promossa anche dal prefetto».
Paolo Bonacchi
Paola Fortunati
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[Venerdì
27 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]
ringrazio il Direttore che,al contrario di quanto hanno fatto i giornali, ha pubblicato sul suo seguitissimo blog la nostra iniziativa. Lo ringrazio sì per la cortesia con cui ci ha ospitato ma soprattutto perché dà modo a molti cittadini di conoscere (o riconoscere) l'opportunità di esprimersi ... esercitare la sovranità consiste nel fare le scelte e con l'introduzione di referendum deliberativi senza quorum negli statuti comunali i cittadini possono decidere. E' un'aspirazione troppo alta? oppure è utopistico? non importa, è sicuramente una proposta fatta in buona fede e colma di buonsenso.
RispondiEliminaGrazie
Paola Fortunati