sabato 7 gennaio 2012

REDDITIERI, IL VESCOVO NON VI AMA


PISTOIA. Con la solita caustica, inoppugnabile lucidità che non si può perdere, Antonio Nardi scrive:

Redditieri, proprietari e, in generale, operatori economici, mettetevi l’animo in pace: il vescovo di Pistoia non vi ama.
Questa è l’impressione prevalente.

Il suo ufficio “Pastorale sociosanitaria” continua a sfornare iniziative ad effetto. Gli operai della Breda hanno dato a monsignore una targa, per la sensibilità, la vicinanza e bla bla bla bla.
«C’è un feeling fra il mondo del lavoro e sua eccellenza», dichiara l’ufficio.
Monsignore prende alla lettera Gesù (ma si può sempre dire Gesù?): «È più facile che un cammello entri nella cruna di un ago, che un ricco nel regno dei cieli». E buonanotte al secchio.
Ma nostro Signore è di vedute larghe. Non lascia fuori nessuno, nemmeno la santona di S. Baronto. Semplicemente vuol dire, «datevi pure da fare a tesaurizzare o a fare guerre, anche giuste, ma sappiate che per meritarvi la mia comprensione ci vuole altro, ben altro, per esempio che vi amiate come io ho amato voi».
A Pistoia, il comandamento nuovo va riscritto: «amatevi fra operai, come io ho amato voi operai».
Come se un operaio non si dannasse la vita per quelle palanche mensili che gli permettono di mandare i figli a scuola, di pagare il mutuo, di comprare il televisore a schermo piatto, di farsi il cellulare eccetera eccetera.
L’ufficio insiste: il poeta Sandro Penna non ha forse cantato l’eccellenza dell’essere operaio?

Eccoli gli operai sul prato verde
A mangiare: non sono forse belli?
Corrono le automobili d’intorno
passan le genti piene di giornali.
Ma gli operai non sono forse belli?


Tutti gli altri sono brutti e cattivi, anche se mandano avanti aziende e laboratori, comprano azioni, rimpinguano le banche.
Al vescovo forse sfugge che, nella nostra economia, quella dell’8 per mille e dei gemelli d’oro su camicie immacolate del cardinale Bagnasco, il lavoro non è una variabile indipendente.
Ha bisogno di gente che fa girare i soldi e che rischia in proprio.
Ha bisogno dei brutti e cattivi che lui, santamente, non ama.

Antonio Nardi
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[Sabato 7 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]


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