venerdì 6 gennaio 2012

«SKACCIAPENSIERI». È TUTTO RELATIVO FUORCHÉ L’AMORE


di Luigi Scardigli

Romina, Tommaso, Marco, Arianna, Wilma, Melissa, Colette, Stefania, Luigi, Bebeto, Ilaria, Cristiano, Daniel, Sonia, Alice, Lucia, Alessandra, Sara, Cristina, Giulia, Leandro, Nicola, Carmela e Dario.
Non ho dimenticato nessuno, mi auguro, perché nessuno di loro può essere omesso. Sono i ragazzi dello Skacciapensieri, quel gruppo di avventurieri che nei fine settimana si occupano dei diversamente abili e delle loro infinite abilità.

Scrivo mentre è in corso la loro festa, al circolo Arci di Santomato, e quella dei loro 41 amici che seguono da vicino: il gruppo di avventurieri porta gli amici di abilità altra per musei, ristoranti, pub, concerti, piazze, feste, sagre, ovunque ci siano i normodotati; loro ricambiano inconsapevolmente, ma ripagando con un bene preziosissimo: l’arte di amare.
«È vero, è proprio così – garantisce Anita Filippini, 40 anni, sposata, orfana di padre e figlia di una madre disabile, ma soprattutto sorella di Gessica, 30 anni, nei fine settimana ostaggio dello Skacciapensieri –. Lei, mia sorella, è davvero il bene più grande che possegga, perché da lei ricevo l’amore vero, imparagonabile con qualsiasi altra forma di legame, senza compromessi, senza interesse alcuno. Jessica mi regala la sua vita, senza chiedere mai nulla in cambio: non potrò mai sdebitarmi, per fortuna. Cercherò di meritarla giorno giorno questa fortuna datami in pegno: se Gessica mi aiuta, forse ce la potrò fare».
Come Anita la pensano anche tutti gli altri parenti dei 41 ragazzi (ragazzi si fa per dire: i più giovani sono maggiorenni, i meno si avvicinano ai 50 anni) dello Skacciapensieri, perché non potrebbe essere altrimenti.
«Ho grosse difficoltà a spiegare e a spiegarmi le sensazioni di felicità che mi vengono offerte dall’essere la sorella di Gessica – continua a raccontarmi Anita, con gli occhi pieni di serenità, che tradiscono la cristallina sincerità delle sue dichiarazioni –. Il privilegio è grande, anche se sono perfettamente consapevole e lucida che di problemi ce ne saranno e quanti e quanto pesi. Ma se mi dovessi concentrare sull’ansia di quello che potrà essere, farei un torto a Gessica, ma anche alla mia felicità. È vero, il futuro è un punto interrogativo grande come una casa, enorme; però anche i ragazzi dello Skacciapensieri sono una realtà altrettanto robusta e anche loro non hanno paura e se non sono preoccupati loro, per quale motivo dovrei esserlo io?».
La festa va avanti. Dopo le presentazioni, parecchio ufficiose e senza alcuna pretesa, la serata è proseguita con alcune proiezioni realizzate proprio dallo Skacciapensieri con alcuni dei loro 41 anici e la cena, che la direzione del Santomato live ha piacevolmente diviso e condiviso con questi nuovi inseparabili conoscenti.
Poi il concerto dei Rum e Pera, perché la musica è la terapia universale e poi tutti a casa.
Per i normodotati, una serata come tante altre; per loro, invece, per i 41 ragazzi dis & abili, una serata indimenticabile.
Perché è tutto relativo, fuorché l’amore che loro offrono, senza ricevute.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto fornita da Romina Breschi.
[Venerdì 6 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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