di Luigi Scardigli
Romina, Tommaso, Marco, Arianna, Wilma,
Melissa, Colette, Stefania, Luigi, Bebeto, Ilaria, Cristiano, Daniel, Sonia,
Alice, Lucia, Alessandra, Sara, Cristina, Giulia, Leandro, Nicola, Carmela e
Dario.
Non ho dimenticato nessuno, mi auguro,
perché nessuno di loro può essere omesso. Sono i ragazzi dello Skacciapensieri,
quel gruppo di avventurieri che nei fine settimana si occupano dei diversamente
abili e delle loro infinite abilità.
Scrivo mentre è in corso la loro festa,
al circolo Arci di Santomato, e quella dei loro 41 amici che seguono da vicino:
il gruppo di avventurieri porta gli amici di abilità altra per musei,
ristoranti, pub, concerti, piazze, feste, sagre, ovunque ci siano i normodotati;
loro ricambiano inconsapevolmente, ma ripagando con un bene preziosissimo: l’arte
di amare.
«È vero, è proprio così – garantisce Anita Filippini, 40
anni, sposata, orfana di padre e figlia di una madre disabile, ma soprattutto
sorella di Gessica, 30 anni, nei fine settimana ostaggio dello Skacciapensieri
–. Lei, mia sorella, è davvero il bene più grande che
possegga, perché da lei ricevo l’amore vero, imparagonabile con qualsiasi altra
forma di legame, senza compromessi, senza interesse alcuno. Jessica mi regala
la sua vita, senza chiedere mai nulla in cambio: non potrò mai sdebitarmi, per
fortuna. Cercherò di meritarla giorno giorno questa fortuna datami in pegno: se
Gessica mi aiuta, forse ce la potrò fare».
Come Anita la pensano anche tutti gli
altri parenti dei 41 ragazzi (ragazzi si fa per dire: i più giovani sono
maggiorenni, i meno si avvicinano ai 50 anni) dello Skacciapensieri,
perché non potrebbe essere altrimenti.
«Ho grosse difficoltà a spiegare e a spiegarmi le sensazioni
di felicità che mi vengono offerte dall’essere la sorella di Gessica – continua
a raccontarmi Anita, con gli occhi pieni di serenità, che tradiscono la
cristallina sincerità delle sue dichiarazioni –.
Il privilegio è grande, anche se sono perfettamente consapevole e lucida che di
problemi ce ne saranno e quanti e quanto pesi. Ma se mi dovessi concentrare
sull’ansia di quello che potrà essere, farei un torto a Gessica, ma anche alla
mia felicità. È vero, il futuro è un punto interrogativo grande come una casa,
enorme; però anche i ragazzi dello Skacciapensieri sono una realtà
altrettanto robusta e anche loro non hanno paura e se non sono preoccupati
loro, per quale motivo dovrei esserlo io?».
La festa va avanti. Dopo le
presentazioni, parecchio ufficiose e senza alcuna pretesa, la serata è
proseguita con alcune proiezioni realizzate proprio dallo Skacciapensieri
con alcuni dei loro 41 anici e la cena, che la direzione del Santomato live ha
piacevolmente diviso e condiviso con questi nuovi inseparabili conoscenti.
Poi il concerto dei Rum e Pera,
perché la musica è la terapia universale e poi tutti a casa.
Per i normodotati, una serata come
tante altre; per loro, invece, per i 41 ragazzi dis & abili, una serata
indimenticabile.
Perché è tutto relativo, fuorché l’amore
che loro offrono, senza ricevute.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto fornita da Romina Breschi.
[Venerdì 6 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.