mercoledì 4 gennaio 2012

INCENERITORE. CIAMPOLINI E IL DIVIETO DI BRUCIARE STERPAGLIE


Il Comitato per la Chiusura dell’inceneritore di Montale legge con stupore le dichiarazioni del Sindaco Ciampolini che, per risolvere il problema dell’inarrestabile aumento del Pm10 (con ben 62 superamenti nel 2011), propone il ridicolo provvedimento del divieto di bruciare sterpaglie – già in atto da tempo e che evidentemente, non potrà produrre alcun risultato – ma che è altresì funzionale a distogliere l’attenzione dal vero responsabile: il famigerato inceneritore di Montale.
Ciampolini non si ricorda – al pari del sindaco Scatragli – che la stessa Asl nel Gennaio 2011, aveva suggerito di spegnere l’inceneritore nei periodi in cui si registravano aumenti così importanti e protratti nel tempo di Pm10, consegnandoci la “maglia nera” della Regione intera.

La cittadinanza è peraltro ben informata sul fatto che nessuno provvede da anni all’abbruciamento di sterpaglie del giardino e ridicola appare dunque la volontà del sindaco di “ricordare” quanto da sempre vietato e ben noto. La sua dichiarazione è solo utile a eludere iniziative di responsabilità e colpisce dunque che la stessa si permetta d’introdurre valutazioni di merito sull’autorevole parere tecnico di un organo istituzionale.
Il Comitato ricorda che, fin dall’amministrazione Magnanensi, le autorità hanno sempre difeso le loro posizioni “inceneritoriste” facendosi scudo del silenzio degli organi di controllo e la stessa Presidente Fratoni (vedasi allegato), si dichiarava rispettosa dei loro pareri tecnici per come ritenuti autorevoli.
Oggi chiara appare la superficialità della risposta del sindaco aglianese: nulla dice sull’altro più autorevole documento tecnico “Progetto Patos”, disponibile fin dal 2007 dalla Regione Toscana. In esso, il Prof. Udisti già attribuiva una diretta relazione di causa tra l’impianto d’incenerimento dei rifiuti e le Pm10, riconoscendone il nesso sulla base d’inconfutabili elementi chimico-fisici.
La centralina di Montale è sempre stata una vero tormento per le amministrazioni, tanto che in momenti “topici” (nei mesi più critici del 2010 – vedi pag. 10 relazione Regionale aria 2010) ha smesso di funzionare correttamente, impedendo l’utilizzo formale dei dati. È stato proprio grazie a questa “invalidazione” che i nostri amministratori possono far finta di nulla e continuare con la foglia di fico delle sterpaglie.
 È così che gli amministratori esercitano la “democrazia partecipata” tanto proclamata in campagna elettorale? Loro partecipano dunque il confronto degli “organi tecnici di controllo” interpretandone in modo “vantaggioso” i pareri tecnici o attenuando con l’indifferenza – e dunque l’archiviazione – gli effetti di atti non opportuni o sconvenienti agli indirizzi amministrativi più scellerati, come dimostra l’ignoranza del “Patos”.
È questa la dimostrazione della volontà pervicace di voler perseverare nell’incenerimento dei rifiuti – negando l’evidenza documentale – e aggravare l’inquinamento dell’aria, offendendo così la salute dell’intera cittadinanza.
Comitato per la Chiusura
dell’inceneritore di Montale
[comunicato]
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[Mercoledì 4 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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