Miracolo in Italia e non a Cortina.
Dario Fo, supergraziato del Nobel in
virtù della sua indiscussa fede politica, dovrebbe scendere ora in campo e
scrivere un nuovo Mistero buffo 2, per rappresentare il miracolismo di
quest’ultima Repubblica.
Ultima in tutti i sensi, sia perché è
la martinicca del barroccio d’Europa, sia perché, a guidarla, è una congrega di
tecnici (ma aspiranti politici:
stanno infatti tutti lì a pensare al partito a
cui daranno vita quando la loro macelleria verrà chiusa) catto e comunisti, che
tuttavia stanno mettendo in seria crisi (ed è quel che si merita appieno) il
santo partito di Bersani e dei cattocom.
Miracolo primo: siamo passati, dalla
sera alla mattina, grazie al Re Giorgio, l’uomo di Budapest, da un governo
eletto a uno imposto; da facce note (non importa se simpatiche o no) a illustri
sconosciuti, mai visti, mai sentiti e, soprattutto, filobanchieri, professori
del niente, visto che, finora, non avevano previsto un bel niente di quello che
sarebbe successo.
Miracolo secondo: ci volevano solo loro
perché le Fiamme Gialle andassero a Cortina a scoprire che, in questo Paese (ma
meglio scriverlo con la «p» minuscola), la gente frega e ha sempre fregato; e che a
fregare non sono quei poveracci che hanno uno stipendio, ma quei signorini
che hanno aziende e società dietro le quali nascondere il tutto: quegli stessi –
come ha detto Monti – di cui è impossibile rintracciare e tassare i patrimoni.
È questa gente – dall’autorevole voce
di Napolitano, alla pretesca superbia di Monti –, sono questi robot, che
ci hanno imposto tagli forzati a una previdenza che l’Europa non si è mai
sognata di mettere tra le cose che avremmo dovuto rivedere; che ci hanno
portato la benzina a 1,8€; che ci stanno spingendo alla miseria dissanguandoci
con Ici-Imu, aumenti di addizionali regionali e sacrifici di ogni genere. Sono
loro che ci spingono alla disperazione, ridendoci in faccia dopo un’offensiva e
falsa schizzata di lacrime della Fornero.
È questa gente provvida, sono questi ‘alti
teorici del niente accademico’, che dobbiamo accettare, con la benedizione di
Bagnasco e della Santa Chiesa, in nome di un risanamento della Patria alla
quale – e provate a dire di no – i primi a non voler bene sono proprio loro,
con tutto quello che inventano di minuti in minuto.
Eppure li hanno applauditi tutti come
dei nuovi messia.
e.b. blogger
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[Giovedì 5 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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