giovedì 6 dicembre 2012

QUARRATA E LO SCONCIO DELLA VENDITA DEL ‘CASELLI’


QUARRATA. Due notizie, una dietro l’altra, tra ieri e oggi: prima, per il Caselli non ci sono soldi; dopo, l’Asl conferma che il Caselli sarà venduto.
Bravi. Tutti molto bravi, dice Renata Fabbri. E noi con lei.
In effetti siamo arrivati a un punto così miserevole che si vendono perfino le donazioni fatte da benefattori del popolo e al popolo dedicate.
La cara Renata rammenta cos’era – per lei – il Caselli.

Noi, ancor più in là con il tempo, ne rammentiamo ancora di più: fin da quando era il cronicario dei vecchi e svolgeva la sua funzione di assistenza-anziani non autosufficienti o in precarie condizioni economico-familiari. Tanto che si diceva, con una punta marcata di pessimismo per l’umana condizione: «Quando diventerò vecchio, méttimi al Caselli».
Era il tempo di don Ciottoli, del cappellano Magni, delle monache in ospedale: un’eternità fa, che nessun quarratino oggi rammenta.
Non resta nemmeno questo aspetto storico-archeologico di costume, pienamente rientrante nello spirito della donazione del Caselli, al cui nome la struttura è dedicata.
C’è da aggiungere anche qualche altro commento, che supera la ‘sconsiderazione’ che l’Asl ha di Quarrata, sottolineando che il massimo della ‘sconsiderazione’ verso la città lo ha mostrato e attuato la sua brillantissima ex-Sindaca, medico di base che a tutto ha pensato (fontane di Buren, arte inutile a gogo, piscine [fallite] di Vignole e piste – o peste – ciclabili) fuorché ai veri bisogni della gente, che pare proprio che lei non abbia mai sentito come sua – o altrimenti non sarebbe stata quel Sindaco-disastro com’è stata comunemente definita dalla gente della strada.
Perché, come dice il proverbio, pancia piena non sente digiuno. Non aveva bisogni lei, ha creduto che non ne avessero neppure i quarratini…

Caro blogger,
non credo essere la sola a provare una fitta al cuore passando davanti all’ex Ospedale Caselli a Quarrata, e una pugnalata è l’articolo di oggi sul Tirreno che conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, il livello di sconsideratezza che c’è verso i cittadini di Quarrata e i loro bisogni.
Sì, bisogni primari: la salute in primo luogo, l’assistenza “pubblica” per chi ha necessità.
Il piccolo Ospedale Caselli è stato per tanti anni un sicuro punto di riferimento per la salute della nostra popolazione, grazie alla dedizione di quanti vi hanno lavorato e alla passione dei suoi amministratori.
Chi ha un po’ di anni sulle spalle ricorda gli interventi di piccola chirurgia che vi venivano fatti negli anni 60; la radiologia che operava ed era un riferimento certo, sicuro, funzionante e prossimo e non solo per Quarrata.
Poi la trasformazione in Rsa, la presenza del centro prelievi dell’Avis, il servizio di guardia medica. E poi: niente più anziani, niente più radiografie, niente più ecografie… alla bisogna c’è pur sempre disponibile un posto “prima” a San Marcello o a Pescia; dietro l’angolo, soprattutto se si è anziani o disabili.
Poi anche il servizio di Guardia medica e il Centro prelievi dell’Avis hanno traslocato, giocoforza, presso il Comitato Locale della Croce Rossa.
Dopo dieci anni di progetti, assicurazioni, garanzie, insomma evidentemente secchiate di parole, in una situazione logistica del Distretto di Via Marco Polo insufficiente ed inadeguata, come candidamente riconosciuto da tutti, che ne è della Casa della Salute?
Sordi e ciechi, anche assai afoni evidentemente… Hanno forse bisogno di essere soccorsi i nostri amministratori che nel corso degli anni hanno acconsentito che un fiore all’occhiello, un riferimento sicuro e affidabile per la città, venisse pian piano, nel silenzio assordante della noncuranza, (o di chissà quale scambio) lasciato morire di degrado e fatiscenza? E quel che è peggio, mi pare accodati e rassegnati allo status quo.
Nel frattempo altri Comuni si sono dotati di belle strutture, organizzato ambulatori e prestazioni sul territorio. Come avranno fatto?
Campanilismo? No, anche il servizio di auto medica del 118 che parte da Agliana per arrivare, con tutto il tempo che necessita, e sperando che il caso non sia troppo grave, fino a Forrottoli o Colle è una questione che riguarda i cittadini di Quarrata; Comune di 26.000 (diconsi ventiseimila) abitanti che in Via Marco Polo hanno un Distretto sociosanitario senza ascensore e con ambulatori al secondo piano.
Dopo un decennio di parole vuote e la mancanza di fatti concreti, non credi che sia doveroso per il Comune chiarire apertamente l’atteggiamento avuto con l’Asl, e soprattutto specificare definitivamente come sarà garantito il servizio sociosanitario pubblico sul territorio?
E, in ultimo, l’Ospedale Caselli: frutto di un gesto filantropico verso la città, e pezzo della città, che fine farà?
Renata Fabbri
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[Giovedì 6 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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