QUARRATA. Due notizie, una dietro l’altra, tra
ieri e oggi: prima, per il Caselli non ci sono soldi; dopo, l’Asl conferma che
il Caselli sarà venduto.
Bravi. Tutti
molto bravi, dice Renata Fabbri. E noi con lei.
In effetti siamo
arrivati a un punto così miserevole che si vendono perfino le donazioni fatte
da benefattori del popolo e al popolo dedicate.
La cara Renata
rammenta cos’era – per lei – il Caselli.
Noi, ancor più in
là con il tempo, ne rammentiamo ancora di più: fin da quando era il cronicario
dei vecchi e svolgeva la sua funzione di assistenza-anziani non autosufficienti
o in precarie condizioni economico-familiari. Tanto che si diceva, con una
punta marcata di pessimismo per l’umana condizione: «Quando diventerò vecchio, méttimi al
Caselli».
Era il tempo di
don Ciottoli, del cappellano Magni, delle monache in ospedale: un’eternità fa,
che nessun quarratino oggi rammenta.
Non resta
nemmeno questo aspetto storico-archeologico di costume, pienamente rientrante
nello spirito della donazione del Caselli, al cui nome la struttura è dedicata.
C’è da
aggiungere anche qualche altro commento, che supera la ‘sconsiderazione’ che
l’Asl ha di Quarrata, sottolineando che il massimo della ‘sconsiderazione’ verso
la città lo ha mostrato e attuato la sua brillantissima ex-Sindaca, medico di
base che a tutto ha pensato (fontane di Buren, arte inutile a gogo, piscine [fallite]
di Vignole e piste – o peste – ciclabili) fuorché ai veri bisogni della gente,
che pare proprio che lei non abbia mai sentito come sua – o altrimenti
non sarebbe stata quel Sindaco-disastro com’è stata comunemente definita dalla
gente della strada.
Perché, come
dice il proverbio, pancia piena non sente digiuno. Non aveva bisogni
lei, ha creduto che non ne avessero neppure i quarratini…
Caro blogger,
non credo essere
la sola a provare una fitta al cuore passando davanti all’ex Ospedale Caselli a
Quarrata, e una pugnalata è l’articolo di oggi sul Tirreno che conferma,
qualora ce ne fosse stato bisogno, il livello di sconsideratezza che c’è verso
i cittadini di Quarrata e i loro bisogni.
Sì, bisogni
primari: la salute in primo luogo, l’assistenza “pubblica” per chi ha necessità.
Il piccolo Ospedale Caselli è stato per tanti anni un sicuro
punto di riferimento per la salute della nostra popolazione, grazie alla
dedizione di quanti vi hanno lavorato e alla passione dei suoi amministratori.
Chi ha un po’ di anni sulle spalle ricorda gli interventi di
piccola chirurgia che vi venivano fatti negli anni 60; la radiologia che
operava ed era un riferimento certo, sicuro, funzionante e prossimo e non solo
per Quarrata.
Poi la trasformazione in Rsa, la presenza del centro prelievi
dell’Avis, il servizio di guardia medica. E poi: niente più anziani, niente più
radiografie, niente più ecografie… alla bisogna c’è pur sempre disponibile un
posto “prima” a San Marcello o a Pescia; dietro l’angolo, soprattutto se si è
anziani o disabili.
Poi anche il
servizio di Guardia medica e il Centro prelievi dell’Avis hanno traslocato,
giocoforza, presso il Comitato Locale della Croce Rossa.
Dopo dieci anni
di progetti, assicurazioni, garanzie, insomma evidentemente secchiate di parole,
in una situazione logistica del Distretto di Via Marco Polo insufficiente ed
inadeguata, come candidamente riconosciuto da tutti, che ne è della Casa della
Salute?
Sordi e ciechi, anche
assai afoni evidentemente… Hanno forse bisogno di essere soccorsi i nostri
amministratori che nel corso degli anni hanno acconsentito che un fiore all’occhiello,
un riferimento sicuro e affidabile per la città, venisse pian piano, nel
silenzio assordante della noncuranza, (o di chissà quale scambio) lasciato
morire di degrado e fatiscenza? E quel che è peggio, mi pare accodati e
rassegnati allo status quo.
Nel frattempo
altri Comuni si sono dotati di belle strutture, organizzato ambulatori e
prestazioni sul territorio. Come avranno fatto?
Campanilismo?
No, anche il servizio di auto medica del 118 che parte da Agliana per arrivare,
con tutto il tempo che necessita, e sperando che il caso non sia troppo grave,
fino a Forrottoli o Colle è una questione che riguarda i cittadini di Quarrata;
Comune di 26.000 (diconsi ventiseimila) abitanti che in Via Marco Polo hanno un
Distretto sociosanitario senza ascensore e con ambulatori al secondo piano.
Dopo un decennio
di parole vuote e la mancanza di fatti concreti, non credi che sia
doveroso per il Comune chiarire apertamente l’atteggiamento avuto con l’Asl,
e soprattutto specificare definitivamente come sarà garantito il servizio sociosanitario
pubblico sul territorio?
E, in ultimo, l’Ospedale
Caselli: frutto di un gesto filantropico verso la città, e pezzo della città,
che fine farà?
Renata Fabbri
Link utili:
5. http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2011/10/26/news/subito-il-distretto-al-caselli-1.2764104
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 6
dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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