AGLIANA. Stamattina, sul Tirreno, Beatrice Faragli ci racconta, facendo parlare l’assessore Lucilla Di Renzo, la caduta delle speranze dell’amministrazione di Agliana che – stimolata dal centrodestra a istituire un albo dei ‘volontari per mille lavori’ – a distanza di un mese ha raccolto solo tre adesioni.
Un tre che fra l’altro viene definito – diremmo in maniera piuttosto impropria – gruppo: infatti che gruppo è un insieme di tre persone?
Ma leggiamo il pezzo:
L’Albo dei volontari resta
praticamente in bianco
A un mese dall’istituzione
appena tre gli iscritti
che si sono offerti
per attività socialmente utili
AGLIANA. Una partenza in salita per l’Albo dei volontari messo in piedi dall’amministrazione aglianese.
A un mese dall’apertura delle candidature l’elenco non supera la soglia dei tre iscritti. In testa alle preferenze dei pochi cittadini che hanno risposto alla chiamata comunale c’è la manutenzione nelle aree a verde pubblico. Due volontari su tre hanno scelto questo servizio, mettendo a disposizione dell’attività un paio d’ore settimanali ciascuno. Il terzo e ultimo iscritto all’albo invece ha optato per il settore sociale, con ben sedici ore a settimana da dedicare agli anziani.
La composizione del gruppo è eterogenea: dal ragazzo ventenne al pensionato.
L’impiego effettivo di questa forza lavoro volontaria deve ancora iniziare ma, di certo, le premesse non sono quelle sperate. La corsa all’albo infatti, specie nel periodo iniziale, quello più pubblicizzato, non c’è stata. Le domande arrivate all’Urp aglianese si contano sul palmo di una mano.
«Non abbiamo realizzato questa possibilità per supplire alle mancanze di risorse e personale che dovremo affrontare con l’anno appena iniziato» precisa tuttavia l’assessore alle Politiche della persona Lucilla Di Renzo.
«L’iniziativa – continua – è nata da una mozione presentata dal centrodestra e votata dal consiglio comunale all’unanimità».
Sulla mannaia dei tagli spiega: «Cercheremo di affidare alcuni servizi, solitamente dati a cooperative esterne, al nostro personale interno e, perché no, se ne avremo, ai volontari dell’albo».
E in effetti scorrendo i tanti lavori di utilità collettiva proposti con questo nuovo strumento, il volontariato può veramente apparire l’ancora di salvezza contro le ristrettezze economiche dell’amministrazione aglianese. Moltissimi, infatti, i settori d’attività proposti ai cittadini: dall’ambiente alla cultura, passando anche per i lavori pubblici, la polizia municipale, i servizi sociali, l’istruzione e lo sport. Custodia dei cimiteri, presenza sul pulmino per i bimbi delle materne, pulizia di strade e marciapiede, supporto ai vigili urbani vicino alle scuole: sono solo alcune attività “fai da te” contenute nell’elenco del volontariato comunale.
In realtà di questo tema ci eravamo interessati anche noi con un post dal titolo Agliana: questo sì che è governare! Un post che però non era piaciuto. Forse perché diceva troppe verità.
E fra queste, va ricordato, il fatto che, pur essendo tutti i lavori a gratis, per essi si richiedevano degli obblighi che – per chi si intende un po’ di sindacato – sono precisi spaccati come caratteristici del lavoro subordinato.
Ora: che un giovane voglia lavorare sotto padrone, ma riscuotere solo una tessera per andare al cinema qualche volta, via, è troppo bello anche per gli uomini di buona volontà e per un’amministrazione di sinistra di buone speranze!
Da qui la striminzita triade dei volontari dopo un mese di porte aperte: un numero davvero modesto di persone che – scrive la Faragli – si contano sul palmo di una mano.
Una volta, magari, si diceva che si contavano sulla punta delle dita…
Ma quello era il tempo del vecchio PCI: quel partito che non avrebbe mai permesso (e nemmeno pensato) di far lavorare la gente completamente a gratis ma sotto padrone.
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[Mercoledì 2 marzo 2011]
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