Il Comitato locale torna sulla
necessità di dare, dopo tante inutili promesse, un’adeguata sistemazione all’area
PISTOIA-PONTENUOVO. Tanti discorsi, parole e promesse, negli ultimi trent’anni,
a Pontenuovo, sono stati fatti dai vari amministratori degli enti locali, in
merito ad alcune criticità – prima su tutte la viabilità – che interessano i residente del quartiere. Trent’anni in
cui, per l’appunto, sono stati realizzati ammodernamenti e piccole
riqualificazioni urbane in tutte le frazioni pistoiesi: Gello, Orsigna,
Bonelle, Capostrada, Spazzavento, Spedaletto etc.; solo a Pontenuovo sono
mancate progettualità e volontà di creare condizioni per una migliore qualità
della vita.
Ricordiamo che un tratto saliente del Comune
di Pistoia, urbanisticamente parlando, è la sua configurazione policentrica, la
presenza cioè della città storica
dentro le mura (per cui tuttavia manca ancora, nonostante un ufficio apposito,
una pianificazione organica di funzioni ed usi) ed una serie di paesini e
piccoli centri lungo le principali arterie viarie che arrivano, dalla piana,
fino ai crinali montani.
Molti di questi, e Pontenuovo ne è esempio
perfetto, sono stati fagocitati, sull’onda del boom economico e della
modernità, dall’espansione informe delle periferie, saldandosi di fatto in un’
unica ed omogenea dimensione urbana.
La via Sestini, di proprietà della
Provincia, a riprova di ciò, costituisce, fino al complesso delle suole
(elementari e infanzia) Marino Marini, dove inizia propriamente la campagna, un’arteria
cittadina, al pari per esempio di corso Gramsci, che attraversa un quartiere
residenziale.
Perché dunque non riconoscere questa
situazione e attivare subito le procedure di trasferimento di competenze, da
Provincia a Comune, del tratto in questione? Si tratterebbe e si tratta a di
una misura a costo zero, al netto degli oneri futuri di manutenzione e
gestione, per cui è richiesta esclusivamente la volontà politica di ristabilire
il principio di giustizia sociale per cui la viabilità sia compatibile con il
contesto del luogo.
Negli anni sono stati fin troppi gli
incidenti mortali in questo tratto di strada ipercongestionato: il Comitato
di Pontenuovo, dopo le innumerevoli segnalazioni protocollate a Comune e
Provincia circa le dettagliate situazioni di pericolo per
residenti/pedoni/ciclisti si riserva di costituirsi parte civile nella
malaugurata ipotesi che altri fatti tragici colpiscano ancora la popolazione.
Gli autovelox, promessi da lustri e
forse istallati nei prossimi mesi, potranno aiutare a rallentare il flusso
della supersdrada-via Sestini ma non
favoriranno necessariamente lo spostamento del traffico pesante, ormai incompatibile
con un quartiere a vocazione residenziale.
Risulta sparita dal Piano strutturale
la bretella est che doveva collegare
la zona industriale di Sant’Agostino con la Montalese bypassando l’abitato di
Pontenuovo: è vero che nell’attuale fase economica non ci sarebbero risorse ma,
anche alla luce delle criticità viarie del quartiere di sant’Agostino, pare
proprio doveroso ripristinare un simile progetto nella variante al Piano
strutturale che verrà varata entro gennaio.
Rimane poi vero che il traffico pesante
può comunque essere deviato da domani, senza alcun problema sui flussi
commerciali che potranno trovare un’ottima alternativa lungo le sue direttrici
per Prato con lo svincolo del Calice ad Agliana.
Anche qui la soluzione è semplice:
determinazione politica e buon senso sono gli unici ingredienti da usare. Basti
osservare le immagini qui riprodotte per capire l’impatto deleterio dei super
tir sul manto stradale, costellato di crateri e avvallamenti cui nessuna
manutenzione, anche straordinaria – e comunque a carico del contribuente – riesce a porre rimedio.
Quale diritto alla mobilità per i
ciclisti, costretti a zizzagare a
loro rischio e pericolo le insidie di una strada manifestamente obsoleta per un
simile flusso di camion? Quale rispetto per la piramide della mobilità che
privilegia appunto pedoni e ciclisti per gli abitanti di Pontenuovo? Possibile
che non ci sia verso di realizzare una pista ciclabile almeno fino a via Bure
Vecchia e al quartiere commerciale di Panorama?
La riflessione sulla qualità dell’abitare
verte anche su questione fognaria e spazi pubblici. Sulla prima si segnala che
alcuni fossi limitrofi alle abitazioni e oggetto di scarico a perdere sono
stati finalmente coperti: si è così coperto anche il problema (che tutti i
caseggiati scaricano o nella Bure o nei campi), che rimane però attuale. Sul
secondo aspetto si potrebbe invece notare che, nel costante dibattito su riqualificazioni e servizi al cittadino,
sarebbe da prendere in considerazione la possibilità di trasferire l’area di
rifornimento carburanti e favorire lo sviluppo di uno spazio accogliente per il
quartiere e destinato all’interazione sociale, magari anche prevedendo una
destinazione consona per gli ex lavatoi, peraltro inseriti nel piano delle
alienazioni senza una precisa funzione.
Riparleremo prestissimo della delicata
situazione di Pontenuovo.
[comitato
pontenuovo]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 28 settembre 2013 | 16:54 - © Quarrata/news]
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