venerdì 20 settembre 2013

QUEL GRAN LAGER-PASTICCIO DEL CAMPO NOMADI AL BRUSIGLIANO


Le dichiarazioni di Massimiliano Sforzi (Sel) e di Luca Rossi (M5S) – L’ambiguità del Sindaco e il suo silenzio sul bando (andato a vuoto) dei fondi della Regione Toscana

PISTOIA. Il Consiglio Comunale di Pistoia, riconvocato e tenutosi oggi, 20 settembre, dopo le defezioni di lunedì scorso, è tornato a occuparsi del campo nomadi del Brusigliano, l’opera che noi consideriamo, senza mezzi termini, una sorta di Lager che discrimina i diretti interessati e che aggrava le casse del Comune di un altro paio di milioni di euro.


Si tratta di un problema (e Bertinelli sa che i problemi, in filosofia, non sono come quelli matematico-aritmetici: sono irrisolvibili) che ha tolto e toglie il sonno alla maggioranza.
Massimiliano Sforzi (Sel) è intervenuto in proposito con il documento che segue:

Il consiglio comunale è chiamato ad esprimersi sul provvedimento relativo alla sistemazione dell’ex campo di volo che contiene, fra l’altro, indicazioni sulla localizzazione di nuovo campo rom alternativo alla localizzazione proposta dal R.U.
Riteniamo che su questo aspetto sia necessario fare chiarezza affinché sia concessa a questo Consiglio la possibilità di esprimersi con la piena consapevolezza che l’argomento richiede.

MA CHE ROBA!
di PAOLA FORTUNATI

CITO UN BAMBINO di Roma, un bulletto simpatico, che apostrofava gli adulti dicendo “famo seri”.
Il Consiglio Comunale di oggi pomeriggio si è snodato in un clima surreale, come sempre più spesso accade, con i consiglieri di minoranza che restano basiti di fronte a dati di cui vengono a conoscenza all’ultimo momento e quindi costretti a chiedere di che si parli e su che si debba votare... ( Tomasi).
Ho seguito on line la discussione sulla vexata quaestio del campo nomadi:
con fondi europei (non più regionali e questo l’abbiamo scoperto oggi) a Pistoia si finanzia la realizzazione del nuovo campo nomadi.
I fondi sono messi a disposizione dalla UE attraverso un bando che pone come essenziale la possibilità di avvicinare i nomadi quanto più possibile agli altri cittadini. 
La location scelta è la più lontana dagli occhi, la meno adeguata per consentire la socializzazione, cioè quel concetto di integrazione che alcuni Consiglieri sentono diminutiva rispetto allo scopo che si vuol conseguire.
Perché frodare l’Europa? (Bartolomei).
Perché non iniziare subito con quella che è la naturale conclusione cui si deve giungere, ovvero il reale inserimento nel tessuto sociale cittadino dei nomadi (tutti tra i trenta e i quaranta anni, nati e cresciuti qui a Pistoia, in quel campo degli orrori sul Brusigliano)? 
Il capogruppo del Pd ha dichiarato che loro non ignorano che questa debba essere l’unica e vera soluzione e allora perché costruire un campo in un pezzo di terra invisibile, irraggiungibile, un vero sepolcro (imbiancato) silvestre?
Il capogruppo Sarteschi ha aggiunto che ogni altra collocazione più centrale avrebbe fatto scatenare i consiglieri d’opposizione a “battere” i comitati cittadini che sarebbero sorti... triste. Dunque lo scopo è evitare che i consiglieri di minoranza traggano vantaggio da scelte più coraggiose?
Non so, non vedo niente di sinistra ma soprattutto niente di utile e serio.
Il 9 settembre scorso, rispetto alle perplessità e agli interrogativi emersi in quest’aula anche a seguito delle posizioni assunte dal nostro gruppo, il Sindaco aveva dato piena assicurazione al Consiglio non soltanto che la nuova localizzazione dell’insediamento rom non avrebbe costituito una forzatura rispetto alle prescrizioni previste dal vigente piano strutturale risultando pertanto conforme rispetto gli strumenti urbanistici vigenti, ma che un insediamento temporaneo, così come da questi prefigurato, avrebbe avuto i requisiti per concorrere al bando regionale per il finanziamento del progetto di autocostruzione degli alloggi per i cittadini e le cittadine rom.
Quasi a voler rafforzare questa posizione veniva comunicato al Consiglio che la copertura finanziaria per l’autocostruzione dei suddetti alloggi sarebbe stata garantita dal finanziamento erogato dalla Regione Toscana.
Tuttavia, nonostante le parole rassicuranti del Sindaco, la lettura della graduatoria pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione Toscana n. 36 del 4 settembre (quindi cinque giorni prima dello svolgimento del Consiglio Comunale) mette a nudo una realtà dei fatti di segno diametralmente opposto: scopriamo infatti che la Regione aveva già respinto il progetto di autocostruzione presentato dall’amministrazione comunale di Pistoia, giudicandolo non finanziabile in quanto il bando, nonostante quanto dichiarato in quest’aula, non prevedeva assolutamente alcun tipo di finanziamento per situazioni abitative temporanee.
Viene inoltre riconfermata la dubbia conformità urbanistica del sito scelto dall’amministrazione ed indicato nel piano che è sottoposto ad approvazione.
Riteniamo che l’affidabilità del sindaco sia garanzia di trasparenza a beneficio della democrazia e del suo pieno esercizio da parte del consiglio comunale, riteniamo inoltre che essa sia condizione necessaria per imprimere all’azione amministrativa quella efficacia ed efficienza che sono dovute a tutte le cittadine ed i cittadini sempre e soprattutto in momenti di crisi come quelli che stiamo attraversando.
Per questo motivo non possiamo far altro che chiedere al Sindaco e alla Giunta di dare un segnale di trasparenza e compiere un gesto di responsabilità, annullando codesta linea di indirizzo attraverso lo stralcio del progetto di localizzazione del nuovo campo rom dal piano di riassetto complessivo dell’area dell’ospedale San Jacopo consentendo nei modi e nei tempi di sviluppare una piena e approfondita riflessione su una scelta che ha pesanti ripercussioni sul bilancio comunale ed elevate implicazioni sul futuro e le opportunità di integrazione economica e sociale della comunità Rom pistoiese. Crediamo che tutto questo sia dovuto anche per armonizzare le scelte dell’amministrazione con la Strategia Nazionale d’Inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti, assunta dalla Presidenza del consiglio tramite l’ufficio Ufficio Nazionale Anti discriminazioni Razziali Punto di Contatto Nazionale, in data 28.02.2012 in attuazione della Comunicazione della Commissione Europea N. 173/2011.

Dunque, se il Sindaco Bertinelli aveva fatto credere che la Regione avrebbe finanziato la costruzione delle casette dell’autostrada, si era trattato solo di una dichiarazione senza fondamento, visto che Pistoia (il Comune di Bertinelli) era già stata esclusa dall’assegnazione dei fondi regionali come si vede dall’estratto, qui scaricabile, del Bollettino Ufficiale della Regione Toscana. Si tenga presente che, per un mero errore software web, il documento, a video, può non visualizzare il nome di Pistoia. Ma basterà scaricarne il Pdf e, nel file ottenuto, la visualizzazione sarà perfetta.
Si tenga presente, inoltre, che il Comune di Pistoia concorreva ai finanziamenti regionali (non ottenuti) con un progetto per alloggi di tipo 1 C (autocostruzione autorecupero).

IL MOVIMENTO 5 STELLE


Alla posizione assunta dai rappresentanti di Sel, si è affiancata anche quella dei 5 Stelle, per i quali il capogruppo, Maurizio Giorgi, ha ribadito l’assoluta impossibilità di accedere ai finanziamenti europei dichiarando in atti che le casette dell’autostrada sono definitive e stabili quando invece, per poterle costruire in base alle norme regolamentari di Pistoia, esse dovrebbero essere unicamente ed esclusivamente provvisorie e posticce.
Luca Rossi, dei 5 Stelle, ha diffuso, a questo proposito, il seguente comunicato:

Il progetto per il nuovo insediamento Rom a Pistoia era stato commissionato dal Comune alla Fondazione Michelucci e presentato alla Regione Toscana per un finanziamento, ma ahimè non è rientrato in quelli vincitori del bando. Nulla di grave, capita, ma la cosa interessante è che il Sindaco ne ha dato notizia nel Consiglio Comunale del 20/9 mentre l’esito del bando era pubblico da maggio.
Alla domanda sul perché ne avessimo avuto notizia solo oggi la sua risposta è stata: «Il documento è stato all’epoca normalmente protocollato, se volevate potevate liberamente consultarlo».
Vorrei commentare con una citazione:
– Ma i piani erano ben visibili al pubblico...
– Visibili?! Sono dovuto andare nello scantinato per vederli!
– Ma è quello l’ufficio di consultazione per il pubblico!
– E si deve consultare con la torcia elettrica?
– Oh già, si vede che le lampade si erano fulminate!
– Ma non mancava solo la luce. Mancava anche la scala!
– Insomma, avete trovato i piani?
– Sì – disse Arthur – sì. Erano in fondo a un casellario chiuso a chiave che si trovava in un gabinetto inservibile sulla cui porta era stato affisso il cartello “Attenti al leopardo”.
– Douglas Adams, “Guida Galattica per gli Autostoppisti”
Luca Rossi
MoVimento 5 Stelle

Restano un paio di situazioni di fondo quantomeno sconvolgenti per un Sindaco (giovane) del Pd, il partito della legalità, della trasparenza e della corretta amministrazione ‘partecipata’:
1. il fatto di voler far passare il campo nomadi con una doppia dichiarazione (definitivo per l’Europa, tanto per ottenere fondi; e provvisorio per aggirare, da quanto si capisce, l’ostacolo delle norme regolamentari sull’edilizia a Pistoia)
2. il fatto – come sottolinea Rossi – di aver taciuto, fino ad oggi, la non accessoria circostanza che la Regione Toscana aveva bocciato il progetto presentato da Pistoia.

Ci scusino i compagni: ma se lo avesse fatto Berlusca, cosa sarebbe giustamente successo…?
Q/n
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[Venerdì 20 settembre 2013 | 18:55 - © Quarrata/news]

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