di Francesco Semeraro
e Luciana Gelli [*]
Una situazione che investe anche la
Montagna Pistoiese – «Meno invenzioni fantascientifiche e più concretezza nella
sanità pubblica, cioè più ospedali efficienti e funzionali»
SOTTO LA VOCE riorganizzazione del servizio sanitario Toscano, la
Regione, nella persona del suo Governatore e dell’Assessore alla sanità, ha
predisposto un programma che taglia molti ospedali definiti piccoli e marginali
ma utilissimi e vitali per quelle popolazioni insulari e montane distanti dai
grandi centri abitati. Questa riorganizzazione ha lo scopo di far convogliare i
finanziamenti nella costruzione di grandi e a volte inutili mega ospedali nei
grossi centri abitati già saturi di strutture simili. Tutto questo, forse, a
favore di un tornaconto elettorale.
Per far accettare in qualche modo lo
smantellamento dei piccoli ospedali riconvertiti a poliambulatori, la Regione
si è inventata una serie di strutture e servizi che dovrebbero alleviare e rendere
fiduciose quelle popolazioni alle quali si è soppressa l’unica salvezza di vita
che poteva essere l’ospedale di zona che, seppur piccolo e senza eccellenze,
garantiva la cura, la salute e a volte anche la vita. Proviamo a elencare
queste singolari strutture e servizi.
Casa della salute. Nel suo progetto poteva essere valida perché dislocata sul
territorio al di fuori del complesso ospedaliero e accentrava su di sé quella
continuità assistenziale ospedale-territorio e l’integrazione tra assistenza
sanitaria e sociale. In questa struttura si dovevano trovare i medici di base,
pediatri, infermieri, altri professionisti sanitari, personale sociale e
amministrativo. La casa della salute, così pensata, era una grande risorsa per
i cittadini e per l’ospedale di zona il quale avrebbe ridotto drasticamente gli
interventi di natura ambulatoriale. Qualcuno, stravolgendo questo progetto che
la popolazione accettava volentieri, per motivi a noi comuni mortali
sconosciuti, ha pensato bene di deformare questo progetto incorporandolo nel
presidio ospedaliero. Grave sbaglio, perché snatura sia la proposta, sia i
servizi dell’ospedale.
Patti Territoriali. Una forma di baratto legalizzato che impone ai sindaci del
loro territorio, di barattare una migliore offerta ospedaliera e territoriale
in cambio di servizi da sopprimere.
Ecco Fatto. Nella nebulosa fantasia della sanità Toscana spunta Ecco
Fatto. È un servizio civile Regionale utile per portare sollievo sociale
alle persone di quelle località distanti dai grandi centri abitati. In questi
punti si possono richiedere medicine a domicilio, servizi postali, stampa dei
referti medici con tessera sanitaria abilitata, ecc. Peccato che non si sa dove
dislocarli e chi deve fornire i mezzi di trasporto e il carburante e una preparazione
riguardante il servizio da erogare.
Bottega della Salute. A dicembre partirà la sperimentazione in sei centri
dell’Elba. (alcuni comuni della toscana l’hanno rifiutata). In questa
struttura, che prenderà corpo nelle sedi del volontariato sociale, dovrebbe
trovare spazio anche Ecco Fatto con alcuni servizi sociali aggiuntivi,
ma la cosa che ci preoccupa e ci turba, è che in una sede di volontariato dove
si esplicano servizi civili e amministrativi, si eseguiranno, senza uno
specifico ambulatorio e senza personale sanitario autorizzato, prelievi di
sangue, misurazioni della pressione arteriosa, misurazione del glucosio,
colesterolo e trigliceridi.
Queste strutture innovative, a
detta dei nostri governanti, dovrebbero migliorare la vita sociale e sanitaria
del cittadino. Chi sta male e chi ha bisogno di cure immediate, desidera avere
vicino un ospedale anche se piccolo e non un poliambulatorio con annesse tante
strutturine che per certi versi avranno un difficile funzionamento.
La sanità Elbana ha già dato e altri
tagli non sarebbero sostenibili, perciò ci appelliamo alla Politica locale di
non accettare questi servizi e strutture alquanto bizzarre e di sostenere con
determinazione, il rispetto dell’accordo del novembre 2012 sia dalla Regione,
sia dall’Azienda sanitaria.
Meno invenzioni fantascientifiche e più
concretezza nella sanità pubblica, cioè più ospedali efficienti e funzionali.
[*]
– Comitato ‘Elba Salute’
“Elba Salute” era presente anche
all’incontro-assemblea organizzato da questo blog a San Marcello il 13
settembre scorso.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 26 settembre 2013 | 19:52 - © Quarrata/news]
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