di FELICE DE MATTEIS
La Sanità del popolo scippata alla
gente comune dai compagni che del popolo se ne impipano perché guadagnano
palate di €? – La scomparsa in sordina di Armando Caloffi
PISTOIA. Viviamo in un mondo sanitario dove le operazioni sono più
il frutto della tecnologia che non degli esseri umani, vedi post sull’intervento
otorinolaringoiatrico eseguito, secondo la velina dell’Asl 3, in virtù
dei macchinari, abilmente posturati nell’acquitrinio del campo di volo, e non
in virtù della competenza di chi quegli strumenti doveva ed era in grado di
usare. Anche al “vecchio” Ospedale del Ceppo. Grazie “macchine”, grazie psicologi.
Il medico è un optional.
Nonostante tutto, a futura memoria, continuiamo
a credere che la passione per la professione ospedaliera sia un frutto che
continua a maturare a prescindere dagli “imbecilli” (vedi Devoto-Oli) che
imperversano nel nostro quotidiano vivere; che non vogliamo nominare ma che
ciascun cittadino, se lo vuole, deve cominciare a ri-conoscere. A partire dalle
prenotazioni di esami richiesti al Cup che permettono a chi se lo può
permettere (scusate la cacofonia) di andare “privatamente” a pagarsi esami che,
altrimenti, gli verrebbero corrisposti solo negli anni a venire e con una spesa
uguale, se non superiore, a quella richiesta dalla “sanità privata”.
Provare per credere e cominciare a
comprendere che questi compagni di cacca che dovevano difendere i poveri, di
fatto, li penalizzano e li rendono ancora più poveri e bisognosi.
Se qualcuno vuole contraddire questo
principio, si faccia sotto, o magari chieda al compagno Vannino Chiti o a un
compare/deputato se una colonoscopia o una gastroscopia a lui, compagno-dirigente,
gliela passa l’Asl o il servizio privato della Camera o del Senato. A gratis. E
se il suo parroco dice che gli suonava anche le campane in chiesa, questi figli
dell’antifascismo militante e producente benessere per se medesimi ma non per
il popolo, se sempre vivo, lo richiami all’ordine! Questo impiegato del Pci, roba
da 500 euro al mese, alla fine lo ha messo in tasca a tutti. Come Ivano I, il
Papa/Papà/Io/Noi/Lui, etc., tutti figli di “pòera gente” che si sono
tranquillamente concessi al sole del “loro avvenire”. Ma non al vostro,
cittadini e compagni elettori.
Perché le “figure” semplici ma non
influenti della sanità pistoiese possono tranquillamente “andarsene” nell’oblìo
generale, anche se per decenni hanno dato nobiltà al loro lavoro, con
semplicità popolana ed arguzia di comportamento.
Venerdì 28 settembre “ è tornato alla
casa del Padre” Armando Caloffi, infermiere professionale e per trenta anni
necroforo e coadiutore anatomo-patologo dell’Ospedale del Ceppo.
L’Asl 3, che si sappia, non ha emesso
alcuna velina ufficiale: il più bel regalo che poteva fargli.
Un certo stile non è del popolo. Lo
stile, quello borghese, formale, nemico dei compagni e dei suoi utili idioti, aveva
anche una qual sostanza ma è stato scippato dai “compagnucci della
parrocchietta”, tipo chi è scappato in Piemonte, con il porcellum, per
non parlarci delle Breda.
I semplici apparenti, come Armando
Caloffi, sono la maggioranza e si stanno svegliando: peccato che Lui se ne sia
andato troppo presto. Buon per Lui che non si dovrà più “ciucciare” Abati &
Soci.
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Lunedì 30 settembre 2013 | 07:00 - © Quarrata/news]
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