lunedì 30 settembre 2013

SANITÀ. COMPAGNI DECOROSI & ‘COMPAGNI DI PARROCCHIA’


di FELICE DE MATTEIS

La Sanità del popolo scippata alla gente comune dai compagni che del popolo se ne impipano perché guadagnano palate di €? – La scomparsa in sordina di Armando Caloffi

PISTOIA. Viviamo in un mondo sanitario dove le operazioni sono più il frutto della tecnologia che non degli esseri umani, vedi post sull’intervento otorinolaringoiatrico eseguito, secondo la velina dell’Asl 3, in virtù dei macchinari, abilmente posturati nell’acquitrinio del campo di volo, e non in virtù della competenza di chi quegli strumenti doveva ed era in grado di usare. Anche al “vecchio” Ospedale del Ceppo. Grazie “macchine”, grazie psicologi. Il medico è un optional.

Nonostante tutto, a futura memoria, continuiamo a credere che la passione per la professione ospedaliera sia un frutto che continua a maturare a prescindere dagli “imbecilli” (vedi Devoto-Oli) che imperversano nel nostro quotidiano vivere; che non vogliamo nominare ma che ciascun cittadino, se lo vuole, deve cominciare a ri-conoscere. A partire dalle prenotazioni di esami richiesti al Cup che permettono a chi se lo può permettere (scusate la cacofonia) di andare “privatamente” a pagarsi esami che, altrimenti, gli verrebbero corrisposti solo negli anni a venire e con una spesa uguale, se non superiore, a quella richiesta dalla “sanità privata”.
Provare per credere e cominciare a comprendere che questi compagni di cacca che dovevano difendere i poveri, di fatto, li penalizzano e li rendono ancora più poveri e bisognosi.
Se qualcuno vuole contraddire questo principio, si faccia sotto, o magari chieda al compagno Vannino Chiti o a un compare/deputato se una colonoscopia o una gastroscopia a lui, compagno-dirigente, gliela passa l’Asl o il servizio privato della Camera o del Senato. A gratis. E se il suo parroco dice che gli suonava anche le campane in chiesa, questi figli dell’antifascismo militante e producente benessere per se medesimi ma non per il popolo, se sempre vivo, lo richiami all’ordine! Questo impiegato del Pci, roba da 500 euro al mese, alla fine lo ha messo in tasca a tutti. Come Ivano I, il Papa/Papà/Io/Noi/Lui, etc., tutti figli di “pòera gente” che si sono tranquillamente concessi al sole del “loro avvenire”. Ma non al vostro, cittadini e compagni elettori.
Perché le “figure” semplici ma non influenti della sanità pistoiese possono tranquillamente “andarsene” nell’oblìo generale, anche se per decenni hanno dato nobiltà al loro lavoro, con semplicità popolana ed arguzia di comportamento.
Venerdì 28 settembre “ è tornato alla casa del Padre” Armando Caloffi, infermiere professionale e per trenta anni necroforo e coadiutore anatomo-patologo dell’Ospedale del Ceppo.
L’Asl 3, che si sappia, non ha emesso alcuna velina ufficiale: il più bel regalo che poteva fargli.
Un certo stile non è del popolo. Lo stile, quello borghese, formale, nemico dei compagni e dei suoi utili idioti, aveva anche una qual sostanza ma è stato scippato dai “compagnucci della parrocchietta”, tipo chi è scappato in Piemonte, con il porcellum, per non parlarci delle Breda.
I semplici apparenti, come Armando Caloffi, sono la maggioranza e si stanno svegliando: peccato che Lui se ne sia andato troppo presto. Buon per Lui che non si dovrà più “ciucciare” Abati & Soci.

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 30 settembre 2013 | 07:00 - © Quarrata/news]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.