L’Anci, associazione dei Comuni, sostanzialmente
dalla parte della Regione, di Rossi e di Marroni
FIRENZE. Secondo Anci Toscana, ‘‘il confronto che ha portato in
quasi tutta la regione alla approvazione dei patti territoriali è risultato in
molti casi lungo e non privo di difficoltà. Le conferenze dei sindaci e le direzioni
generali delle Asl, spesso con il supporto dell’assessorato regionale al
diritto alla salute, hanno trovato punti di equilibrio particolarmente
importanti se si considerano i consistenti, ripetuti tagli ai fondi nazionali
per la sanità’’.
L’associazione dei Comuni auspica ‘‘da
parte della Regione, un monitoraggio costante dei patti e del loro livello di
attuazione. Ed è indispensabile che le direzioni generali delle Asl superino
alcune esitazioni che stanno emergendo. I patti si rispettano e si attuano. Dai
sindaci è venuta un’ulteriore prova di disponibilità e di assunzione di responsabilità.
Asl e Regione debbono fare altrettanto.
Ritardi, sottovalutazioni o, peggio, marce indietro non sarebbero tollerabili’’.
Critico il consigliere regionale di Più
Toscana Gian Luca Lazzeri secondo cui ‘‘i patti territoriali non hanno nessuna
valenza giuridica se non quella di un semplice patto fra gentiluomini: un vero
colpo di mano che mortifica il ruolo del Consiglio regionale e affida alla
totale informalità il futuro dei piccoli ospedali toscani’’.
Per il consigliere regionale Pd Simone
Naldoni ‘‘siamo davanti a un’opportunità per gli ospedali piccoli del nostro
territorio che da ora in poi faranno parte di una rete che punterà a
migliorare, specializzare e integrare i servizi rivolti ai cittadini. Inoltre,
vigileremo sulla salvaguardia di queste strutture all’interno del piano
sanitario integrato che sarà varato dal Consiglio regionale. A questo punto –
conclude – non esistono più alibi per nessuno, tanto meno per coloro che
temevano la chiusura delle piccole strutture’’. (ANSA).
«‘‘da parte della Regione, un monitoraggio costante dei patti
e del loro livello di attuazione. Ed è indispensabile che le direzioni generali
delle Asl superino alcune esitazioni che stanno emergendo. I patti si
rispettano e si attuano. Dai sindaci è venuta un’ulteriore prova di
disponibilità e di assunzione di responsabilità»:
questo passaggio è fondamentale per capire che l’Anci, associazione dei Comuni,
ha – di fatto – ricevuto il diktat regionale di appoggiare l’azione dei
tagli. Nessuno parla di ridurre le spese in altri modi, tagliando – ad esempio –
milioni di stipendi per dirigenti sostanzialmente inutili o, addirittura, riducendo
il numero delle Asl. Nessun tocchi l’organigramma! Il potere è intangibile –
vedi Napolitano che, in tempi di crisi, fa 4 nuovi senatori a vita…
Riflettete, ora, su cosa ha detto, ad
esempio, il Sindaco Cormio nei sui ultimi interventi di questi giorni: ha
dichiarato che ha chiamato Asl e Abati a San Marcello, in assemblea, per
monitorare con attenzione l’attuazione e la messa a punto dei patti per il
povero trucidato Pacini.
Viene dunque la voglia di adattare una
famosissima antica frase: «È l’aratro della
Regione che traccia il solco, ma è la spada dei Sindaci (e dell’Anci) che lo
difende!».
Buona fortuna, Italia!
Q/n
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[Venerdì 20 settembre 2013 | 19:49 - © Quarrata/news]
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