«Faccio questa scelta perché tra un
partito che guarda avanti ed uno che si conserva scelgo sempre il primo» – «Ho
fiducia che i giovani tornino ad interessarsi alla politica» – Il Sindaco di
Firenze sarebbe l’unico in grado di interpretare le nuove prospettive
ROMA. In
previsione del Congresso del Partito Democratico, in una fase particolarmente
difficile del paese e della politica, acuita dal recente risultato elettorale e
dalla frammentazione che ne è scaturita, dopo una lunga e faticosa riflessione,
ho preso alcune decisioni che ritengo giusto rendere pubbliche.
A livello nazionale sosterrò Matteo
Renzi. Non sono una renziana della prima ora e neppure della seconda. Ho scelto
Bersani la scorsa volta perché mi dava maggiore affidabilità sul governo del
paese, anche se poi ne ho denunciato anche pubblicamente gli errori che ho
ritenuto abbia commesso soprattutto nella fase elettorale e post elettorale.
Continuo ad avere alcune riserve su un linguaggio a volte troppo “violento” del
Sindaco di Firenze e su alcune delle idee che esprime. Nonostante questo credo
che molta della sua popolarità e della sua capacità di parlare a larga parte del
popolo italiano, oltre che alle sue indubbie qualità, sia dovuta agli errori
fatti negli ultimi anni dal gruppo dirigente che non è riuscito a rinnovarsi “dolcemente”,
trovandosi quindi poi spiazzato da un rinnovamento più brusco e radicale.
Faccio questa scelta perché tra un partito che guarda avanti ed uno che si
conserva scelgo sempre il primo. Faccio questa scelta perché ho fiducia e
speranza che il Pd ne possa uscire più forte e che riesca a tornare a parlare
alla maggioranza degli italiani come aveva provato a fare il Pd del Lingotto.
Faccio questa scelta perché ho fiducia che i giovani tornino ad interessarsi
alla politica, con speranza e con la voglia di cambiare le cose in modo
autonomo.
Probabilmente in questa fase Matteo
Renzi, che spero corregga con il tempo alcune delle cose che ancora non
riescono a convincermi del tutto, è l’unico in grado di interpretare questa
prospettiva.
Nel territorio pistoiese, in coerenza
con quanto detto, continuerò come ho sempre fatto in passato, a dare una mano
sulla via del rinnovamento. Negli ultimi anni ci siamo fortemente rinnovati:
nel partito e nelle istituzioni locali. Sostengo e guardo con grande interesse
quindi allo sforzo intelligente che ha fatto un gruppo di giovani a livello
provinciale che, partendo da un documento di idee (una volta tanto!) danno una
prova di maturità a tutti noi e anche al partito nazionale. Si mettono insieme
aldilà delle scelte che ognuno di loro potrà singolarmente fare per il
congresso nazionale e ci stimolano a stare uniti continuando la strada del
rinnovamento, trovando la condivisione partendo dalle proposte concrete, in
modo sinceramente aperto a tutto il partito, a cui tutti possono dare il
proprio contributo. La strada mi sembra quella giusta.
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[Domenica 22 settembre 2013 | 13:35 - © Quarrata/news]
Eeeh. Bibi, Bini, Bini. Chissà perché la tua lunga e faticosa riflessione non mi stupisce per niente. Hai a suo tempo sostenuto la mozione Franceschini in alternativa a Bersani e Marino (era Marino il cambiamento e non i primi due). Hai poi sostenuto nelle provinciali la Fratoni contro la Turco, la quale, in quell'occasione, rappresentava certamente il cambiamento. Poi hai sostenuto Bertinelli contro Bartoli (e qui stendiamo un pietoso velo); poi quando era il momento hai sostenuto Bersani contro Renzi (secondo velo pietoso) ed ora che Bersani non conta più niente, decidi di sostenere Renzi. Affermi di non essere una renziana né della prima né della seconda ora (ma quante ore ci sono nell'orologio renziano?). Ora però sostieni il Sindaco di Firenze, pur avendo delle riserve sul suo linguaggio "troppo "violento" (ma violento in che cosa? Diccelo. Almeno per cortesia). Speri comunque che Renzi corregga delle cose che ancora ti convincono del tutto: spiegaci quali e perché, almeno. Attento Matteo. Guardati le spalle, perché ora sono davvero in troppi a dirsi per il cambiamento. O rischi che per il troppo peso il carretto sul quale questa gente tenta di salire si rompa.
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