venerdì 27 settembre 2013

‘ADESSO!PISTOIA’, PARTITA LA CAMPAGNA ELETTORALE


di LUIGI SCARDIGLI

Apericena, ieri sera al Caffè Marini, della neonata associazione, costola fastidiosa del Pd

PISTOIA. Il Governo barcolla. Nel centrodestra dicono che dipende dall’irremovibilità degli avversari; nel centrosinistra sostengono che con il Cavaliere ancora nei paraggi non si può più andare avanti. Sul Paese incombono, minacciose, le elezioni. Matteo Renzi però, temuto forse più dai suoi che dai nemici, è pronto: il suo seguito arancione, laico, quelli di Adesso!Pisoia, anche, tanto che ieri sera, in vista del congresso di ottobre e di quello che scatenerà (un inferno di cristallo), si sono dati appuntamento, in 127 (mica pochi) al Caffè Marini, per guardarsi negli occhi e capire se sia o meno giunto il momento di iniziare a combattere.

Le forze sembrano esserci tutte, ma soprattutto, la cosa che dà il maggior contributo e coraggio all’associazione, è la totale assenza di paura. Incoscienza? Forse sì e anche parecchia, ma per credere che si possa ancora fare qualcosa in questo Paese alla deriva, occorre essere mossi da ideali che non contemplino solo e soltanto lo scibile e il fattibile: bisogna necessariamente guardare oltre.
«Vogliamo un partito, il Partito Democratico, il nostro partito – ribadisce per l’ennesima volta il professor Roberto Bartoli – con le primarie allargate e autentiche per tutte le amministrative del prossimo anno e una data insormontabile, quella di 100 giorni dal congresso. Vogliamo rimpossessarci di un partito, il nostro, mi preme sottolineare, che negli ultimi anni si è perso tra i meandri dell’autoreferenzialità, allontanandosi così tanto dalla società civile fino a perderne di vista contenuti e contatti. Ci siamo e siamo fortemente intenzionati a trasformare radicalmente il Pd e buona parte della sua classe dirigente che si è irreparabilmente persa tra i salotti delle intese, più o meno larghe, scordandosi di dover essere l’espressione morale e civile di milioni di elettori».
Matteo Renzi è il leader maximus di questa associazione, che anche a Pistoia ha inesorabilmente squarciato le stanze lasciate in penombra del partito, aprendo le finestre e spalancando le porte.
«È la società che deve entrare nel partito e non il contrario – aggiunge Roberto Bartoli –. Ma questo deve succedere in ogni angolo del Paese, con una logica e una coerenza univoche, che non possono e non devono dare adito ad alcuna interpretazione: non si possono indossare, in parole povere, gli abiti dei riformisti a Roma e spogliarsi sulla via del ritorno a casa, a Pistoia, ad esempio, per mettersi quelli dei conservatori».
Il messaggio, affatto criptato, è per Caterina Bini e per quello stuolo multiforme ed elastico di alcuni giovani deputati del Pd alle prese con il dubbio amletico se restare legati al carro del trasformismo giolittiano e continuare a vivacchiare da eterni pseudo sconfitti e/o pseudo vincitori o provare, una volta per tutte, a staccarsene per sempre e tentare la via democratica della vittoria.
Senza se e senza ma.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Venerdì 27 settembre 2013 | 09:02 - © Quarrata/news]

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