giovedì 18 luglio 2013

COMUNONI-DYNAMONI-DISMISSIONI. E IN MONTAGNA INTANTO C’È CHI MANGIA ‘PANE E VOLPE’


di FELICE DE MATTEIS

Qualche riflessione sulla ‘cancellazione’ dell’Appennino Pistoiese

SAN MARCELLO-MONTAGNA. In una delle innumerevoli riunioni, quando comunque i giochi sulla sorte dell’Ospedale Lorenzo Pacini di San Marcello erano già stati fatti, e lo abbiamo visto, anche la Dynamo Camp, attraverso un suo rappresentante, ebbe a dichiarare che l’opera altamente assistenziale svolta sul territorio non poteva essere garantita in mancanza di un presidio ospedaliero vicino ed efficiente.
Altre dichiarazioni non sono seguite e, se mai ci fossero state, siamo pronti a riconoscere la nostra incompleta informazione. Nell’attesa possiamo dire che quelle affermazioni erano, come tante, di tanti altri, fumo negli occhi per la gente, semplice formale interessamento che uno ben più grosso nascondeva: la creazione del Comunone/Dynamone e l’eventuale e privilegiato, univoco rapporto che si sarebbe istaurato con un unico soggetto istituzionale e con una unica cassaforte.

Serviva una copertura politica apparentemente decente, anche se sostanzialmente indecente, ed anche quella è stata trovata fra i reflui di politici la cui valenza è strettamente proporzionale alla “benemerita opera politica” svolta in Comunità Montana.
Il finale è sotto gli occhi di tutti. Pensandoci bene, il Dynamone/Comunone ha operato quella che, in termini militari, si chiama strategia diversiva perché, a nostro modesto avviso, tutta l’attività della Dynamo è proiettata verso altri obbiettivi: prendersi la Montagna con i quattro lanzichenecchi di turno e tutto ciò che di buono il territorio può ancora offrire (vedete anche Elisa Valentini sul Tirreno di oggi, 18 luglio). Complici inconsapevoli i vari Comuni e la Provincia di Pistoia.
Sono valutazioni di esclusiva attinenza politica che anche il comune cittadino ha il diritto di esprimere e che, magari, “altri” avrebbero dovuto esprimere prima che tutto questo schifo venisse alla luce.
Che l’Orlandini, deus ex machina del Dynamone/Comunone operi senza il placet di Manes fa sorridere solo a pensarlo; che Manes sia un signore che pensa giustamente a rappresentare gli interessi della/e società che a lui fanno riferimento e il loro sacrosanto diritto di “fare cassa” e profitto secondo le balorde e barbare regole di questo indecente libero mercato, è assodato. Che il finale filantropico della Dynamo Camp in questo triangolo politico-finanziario ci stia “come il cavolo a merenda”, suscita più di un lecito interrogativo. Una cosa è certa: quando la Politica è morta – e in Montagna lo è – qualsiasi altro scenario diviene possibile e i mezzi per raggiungere i propri obbiettivi, pur nella legge, tutti utilizzabili.
Facciamo solo osservare che mentre le “pettorine” e la Zeno Colò promuovevano le loro iniziative pubbliche, il Dynamone/Comunone se ne stava ben accucciato senza proporsi ufficialmente.
Come se il problema della chiusura dell’ Ospedale, della viabilità disastrata, dei servizi postali soppressi non riguardasse loro. Come se per perseguire la loro meritoria opera di beneficenza non occorresse un tessuto limitrofo efficiente e reciprocamente solidale... Qui qualcosa non torna, vi pare?
Certo è che se qualcuno pensa di “parlare a Maria perché Marta intenda”, le scamorze politiche residue e organiche a un progetto che, senza conoscerne appieno i contorni, siamo autorizzati a ipotizzare, sappia che non esistono limiti al diritto di pensare: anche a quello di pensare male, secondo l’etica del buon Giulio.
Per quanto ci riguarda, pur essendo in stagione di saldi, continueremo a dire alla Montagna di stare con gli occhi aperti. Qualcuno sta giocando sporco.
Nel frattempo, mentre la legna da ardere dell’ex-Comunità Montana sarà venduta (forse) e le macchine per fare pulizia nelle strade provinciali della Montagna, in possesso, un tempo della ex-Comunità Montana, sembrano desaparecidas, tanto il turismo è divenuto un optional e la visione di una viabilità sudicia “tira” più di una pulita; Provincia, Ispra e Dynamo, ovviamente nella sede istituzionale del sig. Orlandini, a Limestre, ieri, hanno siglato un protocollo che riguarda anche la volpe.
Non ridete, è la verità.
E poiché siamo abituati a presentare “le carte”, siatene certi che ne riparliamo.

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Giovedì 18 luglio 2013 | 07:58 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Non guasterebbe una reazione a schiena dritta da parte di quel poco di politica che ancora resta in montagna e a pistoia. Ma temo proprio che, anche grazie alle evidenti risorse manesiane, resti poco sia in termini di politici che di politici con la schiena dritta. Molto meglio far da tappetini verso qualche antico, o nuovo, "padrone" del vapore ...

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