lunedì 8 luglio 2013

IL VESCOVO BIANCHI SU PAPA FRANCESCO A LAMPEDUSA: «LA COLPA DELLE INGIUSTIZIE NON STA NEL DESTINO, MA IN MECCANISMI PRECISI»


di Mauro Banchini [*]

«Fondamentale che le coscienze individuali si destino» – Caritas: «La Chiesa fedele al Vangelo sta sulla strada dei poveri». – San Martino de Porres: «La Chiesa vera è davvero possibile» 

PISTOIA. “La povertà, specie quando è assoluta e porta alla disperazione di viaggi troppo spesso chiusi nei drammi del mare, deve suscitare la risposta della solidarietà e dell’accoglienza: non possiamo permetterci intolleranza e indifferenza”. Così il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi, commenta la “straordinaria visita di papa Francesco a Lampedusa” precisando di essere rimasto colpito, nelle parole del papa, dal “preciso rapporto di causa/effetto fra certe decisioni socio-economiche, spesso prese nell’anonimato, e i autentici drammi che colorano di sangue anche questo tratto di mare nostro.
In effetti – prosegue mons. Bianchi – la colpa non abita nel destino ma in precisi meccanismi sociali ed economici nonché politici: e sono questi i meccanismi che occorre cambiare, insieme alle grandi leggi di una certa economia, così come ci ha insegnato anche la Caritas in Veritate. È poi fondamentale, davanti alle grandi e assolute povertà, che le coscienze individuali si destino, si mobilitino e si ribellino”.
Un commento, dalla diocesi di Pistoia, anche dal direttore Caritas Marcello Suppressa. “Oltre alla grandezza del gesto, andare incontro a chi è migrante, le parole del papa sono di una forza dirompente e confermano un fatto: se la Chiesa vuole essere fedele al Vangelo deve seguire la strada di stare accanto ai poveri. Deve farlo senza se e senza ma”. Suppressa è rimasto colpito dal richiamo di Francesco alla responsabilità personale. “Accennando alla globalizzazione dell’indifferenza che ci ha tolto la capacità del pianto, il papa ricorda che la carità deve transitare anche attraverso la compassione: quel sentimento che ci porta a sentire il dolore degli altri come una spina nel cuore nostro”.
Il breve viaggio di papa Francesco è commentato anche da Paola Bellandi, responsabile della “San Martino de Porres”, associazione che a Pistoia si occupa di migranti. “Il segno – sottolinea – che la Chiesa vera è davvero possibile: il papa ha voluto arrivare in pellegrinaggio da quel mare/cimitero e su quel molo ha dato voce a quei giovani, icona dei tanti migranti e dei tanti sofferenti per la tratta di esseri umani, per le ingiustizie che regolano la nostra globalizzazione. Il papa ha puntato alle nostre coscienze postandoci un imperativo: ci chiama a fare della nostra vita un gesto, salvifico, di penitenza e di giustizia”.

[*] – Comunicazioni Sociali Diocesi di Pistoia

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 8 luglio 2013 | 16:13 - © Quarrata/news]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.