Le reticenze sono facili a riconoscere:
adesso, gennaio 2012, sono trascorsi ben 4 mesi dall’omessa pubblicazione della
Provincia di Pistoia dei rapporti mensili relativi agli autocontrolli dell’impianto
di incenerimento.
le ragioni di questo strano ritardo non
si conoscono e dunque, perché non supporre che ci sia qualcosa da nascondere?
Del resto i precedenti non mancano,
il rapporto di autocontrollo del maggio 2011 venne reso pubblico con un ritardo di due mesi, dopo nostra sollecitazione e, appena pubblicato, scoprimmo il malfunzionamento dell’alimentazione dei carboni attivi nella notte del 4 maggio, cosa che era sfuggita ai controllori pubblici Arpat e Provincia. La pubblica notizia impegnò la Provincia a “correre ai ripari” con una tempestiva diffida dei primi di agosto, che si concluse con una lettera del Dott. Merendi a chiusura del procedimento di infrazione dopo una serie di riunioni tra Provincia, gestore e Arpat.
il rapporto di autocontrollo del maggio 2011 venne reso pubblico con un ritardo di due mesi, dopo nostra sollecitazione e, appena pubblicato, scoprimmo il malfunzionamento dell’alimentazione dei carboni attivi nella notte del 4 maggio, cosa che era sfuggita ai controllori pubblici Arpat e Provincia. La pubblica notizia impegnò la Provincia a “correre ai ripari” con una tempestiva diffida dei primi di agosto, che si concluse con una lettera del Dott. Merendi a chiusura del procedimento di infrazione dopo una serie di riunioni tra Provincia, gestore e Arpat.
In questa lettera della Provincia, la
n. 123098 dell’8 settembre, inviata ad ARPAT, ASL e Comune di Montale
si citavano una serie di atti correlati
e si preannunciava la loro futura pubblicazione nel sito internet: gli atti
citati erano 8, tra lettere, richieste e verbali.
Veniamo alle rivelazioni: invece di
questi soli 8 documenti, sul sito sono apparsi recentemente ben 14 documenti,
alcuni di questi sono del tutto nuovi e assai interessanti. Nel documento n.
73620 – consegnato dal gestore il 13 maggio - si illustra “lo stato
attuale del funzionamento dell’impianto”
si apprende così che alcuni rifiuti
vengono caricati a cura del conferitore stesso, su un nastro trasportatore e su
di un “sistema a giostra”.
A questo proposito si spera che questi
lavoratori esterni, siano stati adeguatamente addestrati per evitare di essere
anch’essi inceneriti, così come rischiò tempo fa un lavoratore caduto nel
mucchio dei rifiuti che caricava, che venne miracolosamente salvato da un suo
collega prima di essere letteralmente bruciato vivo.
Particolarmente interessante è anche la
descrizione della movimentazione e stoccaggio delle scorie e delle ceneri, che
vengono raccolte in un silos e poi vengono caricate su automezzi.
Che cosa sono queste ceneri e come
vengono gestite ce lo dicono altri documenti che non erano stati citati dal
dott. Merendi nella sua lettera, ma che vengono adesso pubblicati, esattamente
la relazione n. 85088 del gestore e l’allegato alla richiesta per modifica non
sostanziale Aia (autorizzazione integrata ambientale): ebbene, queste ceneri,
sono rifiuti speciali pericolosi (vedi pag. 43 di 44)
Sono quindi assai nocivi per la salute,
visto che possono tranquillamente fuoriuscire sia dalle valvole dal silos (“frequenza
non prevedibile” è ben cifrato nel documento pag. 10 di 81)
sia in fase di svuotamento e di carico
sugli automezzi, con evidente pericolo per la salute dei lavoratori e della
popolazione immediatamente circostante.
A questi punti chiediamo alla
Provincia, ma anche al signor Sindaco di Montale, quale garante e responsabile
della salute dei suoi cittadini:
1. Questi rischi per la salute dei
lavoratori e dei residenti sono stati adeguatamente valutati dal Dott. Merendi,
che ha chiuso il procedimento di diffida, certificando che “tutto va bene”?
2. È abilitato il Dott. Merendi a
valutare i rischi per la salute dei lavoratori e dei cittadini?
3. Per quanto tempo lavoratori e
cittadini residenti sono stati sottoposti ai rischi derivanti dall’esposizione
a queste ceneri/rifiuti pericolosi?
4. Sono stati commessi “reati o altri
tipi di violazioni di legge” da parte del gestore dell’impianto che ha permesso
la fuoriuscita, nello stabilimento e nell’ambiente circostante, di queste
ceneri/rifiuti pericolosi?
Attendiamo fiduciosi delle repliche
puntuali alle nostre circostanziate osservazioni.
Comitato per la chiusura
dell’inceneritore di Montale
[comunicato]
Agliana- Montale 11.1.12
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 12 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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