giovedì 12 luglio 2012

SALUTE MENTALE, PRIMA DI TUTTO I DIRITTI


Lo hanno sottolineato Di Giglio, Pellegrini, Amato, Ceccarelli, D’Anza, lo Russo e Bettarini –  Numerose presenze anche alla cena gestita dagli utenti al centro socio culturale ‘Mah Boh’ di Borgo a Buggiano

PISTOIA-VALDINIEVOLE. Senza diritti non ci potrà mai essere la piena inclusione sociale delle persone che soffrono di disagio mentale. È questa la sintesi estrema del lungo, appassionato e partecipato (tantissime le persone presenti e anche gli operatori provenienti da altre province) incontro-dibattito dal titolo “La comunità in cui viviamo” che si è svolto l’altra sera al centro socio-culturale Mah Boh, di Borgo a Buggiano (Valdinievole).

Si è parlato di trattamenti sanitari obbligatori, della definizione di “capacità di intendere e volere”, di pericolosità sociale e relative pratiche di contenzione fisica e delle perizie psichiatriche. Temi antichi ma, purtroppo, ancora di grande attualità alla luce del superamento degli Opg (ospedali psichiatrici giudiziari). Lo ha riferito Girolamo Di Giglio, vice presidente nazionale di Unasam –unione nazionale delle associazioni per la salute mentale-, in rappresentanza delle 160 associazioni di familiari presenti in Italia, manifestando una certa inquietudine per certi atteggiamenti, politici ed istituzionali, che ripropongono modelli di “esclusione”. Di Giglio ha anche illustrato la gestione dei 350 dipartimenti di salute mentale italiani, “all’interno dei quali solo 30 servizi psichiatrici di diagnosi e cura –ha fatto sapere il vicepresidente- sono a porte aperte”. Tra questi ci sono quelli di Pescia ( da circa 7 anni) e quello di Pistoia che sta iniziando.
Si è quindi posto l’accento anche sulle “buone pratiche in salute mentale” e in generale l’esperienza pistoiese è sembrata una di quelle tra le più avanzate a livello nazionale. Lo ha evidenziato Kira Pellegrini, responsabile provinciale di Unasam, che insieme a Nazareno Lo Russo, presidente dell’associazione Albatros, ha sottolineato come costruire servizi che responsabilizzano gli utenti e informano e formano le famiglie sia fondamentale non solo per un corretto accesso alle prestazioni ma soprattutto per una maggiore difesa dei diritti. Pellegrini, che è anche presidente dell’associazione Oltre l’Orizzonte, ha richiesto un ruolo più attivo da parte dei Comuni nelle scelte che attengono alla salute mentale, per consentire alle persone con sofferenza psichica di avere una vita autonoma con l’accesso al lavoro e alla casa, presupposti fondamentali per una vita davvero normale.
E di diritti hanno parlato anche Fabrizio Amato e Giuseppe Ciccarelli, rispettivamente Presidente del Tribunale di Pistoia e Giudice tutelare. I due magistrati sono intervenuti all’iniziativa per portare le loro testimonianze e riferire sul loro modo di agire che tiene sempre in considerazione “la centralità della persona malata”.
Per quanto riguarda il superamento dei modelli tradizionali di terapia e inserimento il Mah Boh rappresenta, al momento, un’eccellenza: è il progetto finanziato dalla regione Toscana dove si stanno sperimentando e individuando percorsi alternativi di cura e integrazione sociale in grado di rispondere alla nuova domanda di salute mentale. “È un luogo che, sempre di più, si sta radicando nel territorio e –ha spiegato D’Anza – offre alle persone diverse opportunità di socialità ‘normale’ e rappresenta il primo esempio di come progressivamente di dovranno trasformare i servizi psichiatrici territoriali: non più luoghi di inclusione ma spazi aperti a tutti, dove promuovere anche la cultura delle diversità”. Il centro, che è gestito dalle associazioni (Rosa Spina, Albatros, Complesso Filarmonico “Giacomo Puccini”, La Traccia, Fuori dal Coro) che gestiscono il “Mah Boh” in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale della Ausl3; è ormai aperto da due anni e in questo tempo c’è stata un’evoluzione ed una reale sinergia anche con gli enti locali.
Un’esperienza giudicata positiva anche da Daniele Bettarini, Sindaco di Borgo a Buggiano e Presidente della Società della salute della Valdinevole. “Dovremo continuare ad investire su questi settori perché -ha rassicurato – le persone sono risorse e in una società dove tutti stanno meglio si generano anche dei risparmi”.
All’incontro-dibattito è seguita la cena promossa da Albatros, ma realizzata dagli ospiti del centro con l’aiuto degli operatori. Gli utenti, per la prima volta, si sono messi alla prova con una cinquantina di invitati e un menù composto da diverse portate e all’insegna della tradizione mediterranea perché nei progetti futuri del Mah Boh c’è anche l’apertura di un ristorante gestito da una cooperativa sociale di tipo B che sta nascendo in questi giorni nel centro.
Daniela Ponticelli
Ufficio Stampa Ausl 3 [comunicato]
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[Giovedì 12 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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