giovedì 17 ottobre 2013

TARES E AFFIDAMENTO DELL’IMPIANTO TERMOVALORIZZATORE A TERZI DA PARTE DI CIS


di Alberto Fedi [*]

MONTALE. La Tares è sicuramente un balzello difficile da accettare nella misura in cui viene proposta, ma è da capire come spiegare i continui aumenti della tariffa sui rifiuti degli ultimi anni sono anche a sprechi e regalie che nessuno è riuscito a eliminare né, in certi casi, ad individuare, e che, anzi, tutti hanno contribuito ad aumentare. Essi sono: mancata detrazione dai costi del Piano Finanziario degli introiti derivanti dalla cessione dell’energia elettrica; gestione delle tariffe di accesso all’impianto; gestione dei rifiuti da raccolta differenziata (in particolare, di quelli soggetti a contributi Conai di cui al CIS in questi anni sono toccate solo le briciole), la raccolta dei rifiuti che Cis effettua a Buggiano (costi della raccolta e trattamento dei rifiuti da raccolta differenziata), gestione dell’impianto affidata a terzi e del bando di gara relativo.

AFFIDAMENTO CONDUZIONE IMPIANTO A TERZI

Un effetto importante sull’importo del Piano Finanziario è l’affidamento a terzi della gestione dell’impianto termovalorizzatore, con effetto di un notevole aggravio di costi, riversati interamente sui contribuenti, fatta per scelta e non per necessità. Un aumento dei costi che contrasta sia con il nostro codice dei contratti pubblici sia con direttive europee in materia, in quanto non rispetta i principi portanti della “economicità” e della “efficacia”. Nel bilancio di esercizio 2012, fra i costi della produzione, è comparsa una nuova voce di “conduzione impianto termovalorizzatore” per un importo pari a 1.508.679,94 €, riferibile alla conduzione dell’impianto da parte dell’ATI Ladurner/Hafner in forza del contratto del 28/12/2011 approvato dal CdA di CIS srl con atto 98 del 29/12/2011”,
L’affidamento della conduzione dell’impianto alla ATI Ladurner/Hafner era stata motivata, come si legge nella relativa delibera del Cda “dalla necessità di ottenere l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e di completare le prescrizioni previste dal collaudo dei lavori finalizzati all’accesso dei certificati verdi e l’ottimizzazione del recupero energetico”. L’importo corrisposto è al netto delle spese relative all’acquisto di gas metano, energia elettrica e acqua, e dei costi relativi allo smaltimento delle scorie e delle polveri e del personale di CIS distaccato presso l’impianto (20 dipendenti fino al 30/6 2012 e successivamente 25) pagate da CIS srl, mentre sono a carico della Ladurner/Hafner le spese inerenti alle analisi delle emissioni, alla gestione del rispetto delle prescrizioni degli Enti di controllo, alla manutenzione dell’impianto e all’acquisto dei prodotti chimici necessari alla conduzione dell’impianto stesso, oltre al costo del proprio personale, per un importo totale quantificabile in 8/900.000 euro.
Dunque, la Ladurner/Hafner ha avuto, nel 2012, un ritorno economico di circa 6/700.000 euro.
La conduzione dell’impianto è stata affidata anche per il corrente anno alla ditta Ladurner. Come si evince dalla relativa delibera del consiglio di amministrazione le motivazioni attengono al fatto che “non era ancora stato rilasciato il rinnovo dell’AIA da parte della Provincia di Pistoia; era, inoltre, indispensabile mantenere attivo l’impianto di trattamento termico dei rifiuti la cui AIA era intestata alla ditta ATI Ladurner/Hafner ed occorreva, altresì, predisporre gli atti per la gara di appalto per la conduzione dell’impianto”.
Gara di appalto la cui procedura è stata recentemente chiusa con l’aggiudicazione della stessa da parte della Ladurner che, pur avendo fatto un ribasso percentuale del 4%, inferiore rispetto ad un altro partecipante alla gara, risulta avere il punteggio più alto fra le tre ditte partecipanti grazie alla valutazione congiunta degli aspetti tecnici ed economici dell’offerta. Il contratto relativo all’affidamento della conduzione dell’impianto, oggetto della gara di appalto, avrà decorrenza dal 1 Gennaio 2014.
Ma perché CIS ha scelto di non gestire direttamente l’impianto termovalorizzatore ma di affidare la conduzione dello stesso ad un gestore esterno tramite gara, con il conseguente aumento dei costi annuali di quasi un milione di euro?
La causa non può essere il fatto che l’AIA era, ed è tuttora, intestata alla Ladurner e che, come qualche dirigente mi ha detto, esistevano delle difficoltà a trasferirla nuovamente a CIS, o ad altro soggetto, in quanto il D. Lgs. n. 152/2006 (T.U. Ambiente) al comma 4 dell’art. 29-nonies stabilisce che “Nel caso in cui intervengano variazioni della titolarità della gestione dell’impianto, il vecchio gestore e il nuovo gestore ne danno comunicazione entro trenta giorni all’autorità competente, anche nelle forme dell’autocertificazione”.
Se CIS avesse deciso di riprendere direttamente la conduzione dell’impianto non ci sarebbe stato nessun problema per quanto riguarda la titolarità dell’AIA e, come gestore, non avrebbe incontrato nessun ostacolo procedurale a chiedere il rinnovo della stessa. Altre motivazioni giustificavano la scelta di affidare la conduzione dell’impianto ad un’altra società sulla base della “mancanza di liquidità economica, dovuta anche ai mancati o ritardati pagamenti da parte di clienti o dei contribuenti della Tariffa di Igiene Ambientale che avrebbe portato a delle difficoltà sia per l’acquisto delle materie prime necessarie per la conduzione in sicurezza dell’impianto sia per il pagamento degli stipendi dei dipendenti”, ovvero del presunto vantaggio di “potersi dedicare pienamente alle tante questioni ancora aperte, come la fusione con le altre aziende dell’ATO centro e la gara per la gestione del servizio, non dovendosi occupare direttamente della conduzione dell’impianto”; motivazioni chiaramente inconsistenti e illogiche perché contraddittorie.
Ma, allora, quale è la vera causa che ha portato CIS alla decisione di affidare la gestione dell’impianto ad una società terza, rinunciando a esercitare una attività prevista dal proprio dello Statuto, dove al comma c) dell’art. 2 si legge che il Consorzio ha come oggetto proprio, “la realizzazione e/o gestione di impianti di termovalorizzazione della risorsa rifiuti e le reti, eventualmente connesse di teleriscaldamento” ?
Non è certamente per convenienza economica, visto che chi si è aggiudicato l’appalto, la Ladurner, non effettuerà il servizio gratis, ma, anzi, avrà un ritorno economico non indifferente. Il bando per l’affidamento, per 3 anni, della gestione dell’impianto, (visibile sul sito di CIS) prevedeva il passaggio, dal 1 gennaio 2014, dei 25 dipendenti CIS attualmente impegnati nella conduzione dell’impianto alle dirette dipendenze dell’aggiudicatario. Secondo il bando, l’importo annuale per la conduzione dell’impianto, per un presunto quantitativo di rifiuti di 52.000 T/anno, era di 5.300.000 €, oltre all’IVA, di cui 5.180.000 € soggetti a ribasso e 120.000 € per oneri di sicurezza non soggetti al ribasso e l’importo riconosciuto all’affidatario derivava dai quantitativi effettivi trattati e dall’energia ceduta alla rete.
La Ladurner si è aggiudicata l’appalto con un’offerta al ribasso del 4%, pari 4.972.800 €, oltre ai 120.000 € relativi agli oneri per la sicurezza, mentre CIS fornirà i rifiuti che incasserà, oltre alla TARES, sia il prezzo pagato dai fornitori sia il prezzo per la vendita dell’energia elettrica e relativo incentivo. Con gli attuali prezzi di accesso all’impianto, che si avvia ad operare al massimo delle proprie possibilità di smaltimento (52.000 t/anno), Cis spa incasserà annualmente, fra TARES, conferitori esterni e vendita di energia elettrica prodotta dalla combustione dei rifiuti, circa 8,2 milioni di euro. Poiché il costo diretto per la gestione dell’impianto non supera i 4.000.000 di euro, con una conduzione diretta Cis spa avrebbe avuto un ritorno economico superiore ai 4.000.000 di euro mentre con l’affidamento a terzi sarà di circa 3.000.000 di euro, destinato al pagamento dei mutui, alla riduzione del debito e ad ammortizzare investimenti.
Ma dunque, perché CIS ha scelto di non gestire direttamente l’impianto, quando fino a qualche anno fa, anche con dichiarazioni alla stampa, è sempre apparsa chiara la sua volontà di prendere, anzi di riprendere, direttamente la conduzione del termovalorizzatore, come aveva fatto fino al 2009, smentendo le predicazioni di tanti dirigenti e amministratori? Nell’ordinanza n. 892 della Provincia di Pistoia relativa alla “ volturazione e contestuale modifica “ della “Autorizzazione Integrata Ambientale” in favore della Ditta ATI Ladurnern/Hafner si legge che il trasferimento della titolarità dell’AIA da Cis spa a alla Ladurner/Hafner “ si era resa necessaria per permettere alla A.T.I. sopra richiamata, in qualità di costruttore delle modifiche impiantistiche di cui al progetto approvato con ordinanza n.1165 del 04/07/2006, l’espletamento della gestione delle attrezzature fino all’emissione del certificato di collaudo ( nota CIS spa prot. N. 217334 del 01/1272008)”.
Personalmente ho solo una osservare che forse, fra i quadri dirigenziali di CIS, mancano le figure professionali in grado di gestire l’impianto (ma in questo caso andrebbero trovate o, meglio, cambiate anche per effetto della sentenza Tibo/Capocci?) Nell’organico CIS, sono presenti delle figure di responsabili e capotecnici di impianto? Il dirigente “area impianto”, presente nel CIS srl, cosa dirige ora e cosa in futuro? E il capo impianto in carica almeno fino al 2010 che, se non sbaglio,fa sempre parte dell’organico di CIS, che compìti ha?
Concludendo, ritengo che nell’attuale congiuntura di forte crisi economica, sia ingiusto ed eticamente non corretto che un’azienda pubblica - nata per gestire l’inceneritore di proprietà - rinunci a esercitare l’attività per cui è nata e con la spesa di quasi un milione di euro, ne affidi la conduzione ad una società terza.
Tale somma poteva essere utilizzata per limitare o annullare l’aumento della tariffa dovuto all’avvio della raccolta porta a porta o alla riduzione del debito.
[*] – Consigliere comunale di Montale “Montale che cambia”
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[Giovedì 17 ottobre 2013 | 12:19 - © Quarrata/news]

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