venerdì 11 maggio 2012

BERTINELLI E IL LAVORO (DEGLI ALTRI)


PISTOIA. Quello che abbiamo scritto nel post precedente, basato sui fatti e non sulle parole (che a noi non piacciono per nulla), si attaglia, come un vestito bene attillato, alle esternazioni post-vittoriali del neo-Sindaco Berti-nelli.
Lavoro, lavoro, lavoro, la presidential exclamation del Samuele contornato dai più stretti, a iniziare dalla compagna, somiglia – purtroppo –
a quello che diceva Ferrer durante la rivolta milanese nei Promessi Sposi: «pane e giustizia» (vedi: Un personaggio manzoniano... il prototipo del politico di sempre, in http://scuola.repubblica.it/articolo/un-personaggio-manzonianoil-prototipo-del-politico-di-sempre/6921/?id_articolo=1377).
Non ci riesce chi dovrebbe e potrebbe farlo, potrà farcela proprio lui, il Sindaco in erba di una micro-città di provincia in dismissione? E con quali provvidenze? Con i soldi che non ha?
Ma vi pare logico…?
e.b. blogger
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[Venerdì 11 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Che senso e che motivo ha quel "a cominciare dalla compagna?". Un po' di rispetto per le persone, per persone che si stanno chiaramente ed evidentemente impegnando per questa città e non per tutelare i loro interessi, mai? Samuele ha detto molto bene che userà tutti i mezzi possibili, sebbene indiretti, per risolvere la questione della disoccupazione a Pistoia e poter garantire un lavoro dignitoso. A me pare logico pensare non alla provvidenza o all'uomo del Signore, ma ad un lento e lungo lavoro da fare tutti insieme. E lo dice una persona che per lavorare sta all'estero, cioè io. Che mi ritengo una fortunata perchè i titoli di studio mi permettono di trovare un impiego in Inghilterra e vedo bene chi non ha NEMMENO la possibilità di andarsene. Su questo blog leggo, dalle primarie, cattiverie su cattiverie dirette contro Samuele. E non c'è molto da argomentare con chi mira solo a denigrare e sminuire il lavoro di qualcuno, quando siamo appena all'inizio, mascherandosi dietro la "legittimità del dubbio" e dietro lo schermo del computer. Mi chiedo quanto ci vuole perchè certi individui, miei simili per accidente, inizino a provare vergogna.

    Francesca Matteoni

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