domenica 27 maggio 2012

SANITÀ. I BUCHI, LA POLITICA TOSCANA E LE INDAGINI ALL’ITALIANA


PISTOIA. Sul caso in questione, stamattina Cristina Privitera scrive:

Povera Asl di Pistoia, che pasticcio: arriva lunedì in soccorso il commissario, Bruno Cravedi, direttore generale dei «vicini» di Prato. Un incarico ad interim, che durerà poco, in attesa che la Regione provveda alla nuova nomina.
E proprio alla Regione verrebbe da chiedere perché ha deciso, oltre un anno fa, di lasciare al suo posto il direttore generale finito ora ai domiciliari per falso in atto pubblico relativo al mega «buco» dell’Asl di Massa. Il governatore Rossi temeva che Scarafuggi avrebbe chiesto i danni, se fosse stato «cacciato» perché in odore di chiamata in causa per i bilanci «truccati» della Asl apuana.
Quindi lo ha lasciato lì, anche se gli aveva intanto mandato una diffida a risarcire la Regione di una somma di nulla, 38 milioni di euro (sei solo per i danni di immagine).
Allora delle due, l’una: o la fiducia da garantisti c’è, o non c’è. Che senso ha lasciare la conduzione di un’azienda sanitaria nelle mani di chi è chiamato a risarcire per il suo operato, quantomeno «distratto», alla guida di un’altra Asl? Alla fine la giustizia penale ha chiesto conto a Scarafuggi. E la povera Asl pistoiese nel frattempo ha solo «vivacchiato», affidata com’era a una guida sulla quale pendeva la spada di Damocle di vedersi coinvolto direttamente nell’inchiesta di Massa.
Gli operatori, medici e primari, l’hanno definito «immobilismo».
E ora i danni prodotti da questo far «vivacchiare» l’Asl 3, a chi vanno addebitati?

È il caso di sottoscrivere in toto le parole della collega, dettate da perfetto buonsenso e da assoluta comprensione dei termini della questione.
Ma un pio di considerazioni, forse, vanno pure aggiunte.
C’è da chiedersi, in primo luogo, non solo perché Rossi abbia lasciato Scarafuggi a Pistoia, ma anche perché gli abbia tranquillamente versato il salario premiale dell’agosto del 2011: e permettetemelo, senza remore e senza pudori. Una sana prudenza, non c’è che dire.
E questa è la prima nota (vedi).
La seconda riguarda un’inquietante domanda che, pare, almeno per ora non sfiora neppure l’anticamera del cervello degli inquirenti: ma Enrico Rossi, assessore alla Sanità toscana, dov’era quando a Massa sparivano 270 milioni di euro? È possibile che nessuno si sia accorto di niente?
E allora, a questo livello, rispunta la solita situazione che si è verificata, a Pistoia, nella vicenda della Comunità Montana: fatte le debite proporzioni, com’è possibile che in Regione, come in Comunità, nessuno si sia mai reso conto, neanche per un istante, di ciò che stava accadendo? E com’è che a nessuno degli inquirenti (né in questo caso, né nel caso della Comunità Montana) queste domande sfiorino il cervello?
Finirà che a rimetterci la puntina della coda tocchi unicamente a qualcuno che, capitato lì a caso, ci lascia le penne solo perché è l’ultimo? E mi viene da pensare alle improvvise dimissioni della Scaramuccia…
E per finire sul comportamento dello stesso Rossi, che ha lasciato pagare 23mila euro a Scarafuggi, è il caso, forse, di ricordare che quel premio poteva essere almeno sospeso e congelato in attesa che la situazione si chiarisse: lo avevano fatto perfino i ‘semplici’ della Comunità Montana con la Segretaria Rosa Apolito e con Roberto Fedeli (vedi).
Non era in grado di farlo il signor Governatore?
e.b. blogger
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[Domenica 27 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Se qualcuno pensa realmente di poter ancora credere alla buona fede del Governatore, allora dobbiamo necessariamente tornare tutti bambini e coricarsi di buon ora la sera del 5 Gennaio, nella speranza che il risveglio sarà probabilmente confortevole e soddisfacente.

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