giovedì 3 maggio 2012

UN GOVERNO E IL SUO “BALLETTO DEL RIDICOLO”


Ho sempre detto ai miei allievi, sia del superiore che dell’università, che quando un discorso non torna e non appare logico è assolutamente sbagliato.
Beppe Grillo prende il Governo per i fondelli: e non a caso, perché la satira colpisce sempre nell’aspetto illogico della realtà. E gli aspetti più stridenti sono sempre evidenti e in grado di mostrarsi in tutta la loro debolezza.
È vero. Il Governo Berlusconi spesso era ridicolo per via del Presidente che, in tutta una serie di sciocchezze si era ‘sputtanato’, in termini metaforici e in termini astratti.
Spinto dall’Uomo di Budapest, Berlusca cedette il mestolo.
E tutti applaudirono.

E voglio dirlo ancora: Pd in prima linea – come se i problemi di Berlusca potessero essere cancellati con un colpo di spugna solo perché arrivava questo bel Professore e il suo gruppetto di grandi uomini di casta superiore.
Pd compreso, ripeto. A partire anche da quella insofferente, intransigente, integralista della Rosy Bindi.
E questo brav’uomo che andava alla messa con la moglie la domenica mattina, iniziò la sua revisione, in termini di equità, con una asciata alle pensioni di chi aveva lavorato davvero, un’asciata simile alle asciate con cui, in Romania, secondo gli animalisti (ma forse è vero), si abbattono gli innocenti cani randagi.
Questo buon Cattolico della Cattolica, con la sua grande Maestrina Fornero, che vorrebbe insegnare l’umiltà a suon di sberleffi universitari a chi, dell’umiltà ne ha fin troppa, se non altro perché non prende il forcone e non abbatte tutte le caste incestuose di questa Seconda Repubblica, ma è costretto a mantenerle; questo buon Cattolico, dicevo, iniziò col dire che non si potevano tassare gli straricchi, perché era difficile sapere chi fosse straricco.
Certo: più facile era spiare, da veri guardoni moralisti, i conticorrenti di chi prende da 1000 euro in su, fra i dipendenti a reddito fisso. E tracciare anche spese da 1000 euro; e pensare di costringere, magari, tutti, a usare solo le abominevoli carte di credito.
Ora i nodi tornano tutti al pettine: nella loro tragicità e nella loro ridicolezza.
Sono orgoglioso, per questo, di non avere mai suonato le trombe di benvenuto a questo banchiere che tradisce il popolo in nome dei suoi datori di lavoro.
e.b. blogger
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[Giovedì 3 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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