mercoledì 3 luglio 2013

LA MONTAGNA E LA SUA FINE. MA INSOMMA, C’È QUALCUNO CHE SI SVEGLIA E FA QUALCOSA DAVVERO?


di FELICE DE MATTEIS

Troppo silenzio dopo le centinaia di pagine di relazione-Eller – Perché la Magistratura rimane immobile? – È possibile che tutto si chiuda su un unico, sparuto responsabile?

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Alcuni spunti per riflettere, apparentemente fra loro sconnessi ma intimamente legati ad un unico problema: la sopravvivenza – proprio così, sopravvivenza – della Montagna.
– Comunità Montana, la “madre” di tutti i problemi, il rubinetto che invece della rinomata acqua di polla fa sgorgare il vibrione non ancora debellato dello sporco che si vorrebbe eliminare con altre estemporanee trovate quali il Comunone/Dynamone. Ne abbiamo parlato in abbondanza ma la curiosità di conoscere il finale è ancora grande.

Leggendo quanto riportato dalla stampa sembrerebbe che la Magistratura abbia chiuso le indagini con “una sola” richiesta di rinvio a giudizio, frutto del lavoro di due anni e mezzo di indagini che erano già tutte belle e chiare nella famosa Relazione Eller.
Si vorrà convenire che qualcosa non torna? Si è scoperto l’acqua calda? A questo punto il Dott. Luca Eller ci scuserà, ma delle due l’una: o la relazione commissionatagli dalla Giunta dei Sindaci della defunta Comunità Montana, resa pubblica in anteprima da questo blog e che il Comitato Recupero Ammanco ha addirittura regalato in c.d. a coloro che ne hanno fatto richiesta, era un insieme di “bufale” e i capitoli secretati erano sciarade, origami verbali, parole crociate e niente più, oppure qualcuno ha giocato sporco.
Insomma, Dott. Eller Vainicher, cosa mai c’era scritto nei capitoli segreti?
– La politica, quella proprio minuscola, ha mostrato le sue incapacità a farsi carico e rappresentare le istanze delle popolazioni. Questo è un dato di fatto, così come sarebbe estremamente vile e comodo scaricare fisicamente sui 4 Cavalieri dell’Apocalisse (Danti, Ceccarelli, Gaggini e Cormio) un percorso di degrado lento, inesorabile e, per certi versi, inarrestabile che ha interessato la Montagna negli anni precedenti fino ad oggi.
Nessuno dimentichi – questa è la logica che la mancanza di potere politico determina il disinteresse, tanto più se i numeri, cioè i voti, sono quelli che sono…
La domanda è d’obbligo: a cosa è servito per dieci anni un presidente di provincia quale il Venturi per la Montagna? A cosa sta servendo, alla Montagna, un Consigliere Regionale che si chiama Venturi? Se è una omonimia, il cognome Venturi, alla Montagna, non porta bene…
– Piangersi addosso non è da Montagna. I Comitati sorti in questi periodi ne sono la prova tangibile. L’unico sbocco possibile e auspicabile è che da questo marasma si possano trarre gli elementi positivi per risollevarsi attraverso l’impegno di tutti coloro che, senza cadere nel tranello delle tessere e delle idee che non ci sono più (perché hanno fottuto anche quelle!), si adoperino per il proprio territorio e senza portare rispetto a chiunque venga a parlare di superiori interessi.
In questo caso e nella presente situazione l’egoismo è d’obbligo.
Qualsiasi novità, purché generalmente accettata, consapevolmente voluta e liberamente scelta, può rappresentare il nuovo punto di partenza per risollevarsi e ripartire.
Con gente e facce nuove.
È possibile.

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[Mercoledì 3 luglio 2013 | 15:51 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. IL GRILLO PARLANTE
    Non mi piace tutto questo silenzio da parte della Magistratura che in luogo di chiarirmi i dubbi su questo pasticciaccio brutto della Comunità Montana li rafforza. Eppure in altre circostanze quantomeno le indagini hanno camminato lestamente e i Pubblici ministeri si sono attivati.

    Rammento che Gabriele D'Annunzio definì Pistoia "Città dei Silenzi" e assai prima Dante Alighieri la bollò per Vanni Fucci.

    Altrettanto vero è che su Pistoia comandano Curia, Cassa di Risparmio e gli eredi di quel PCIi a cui tanta povera gente si era affidata . Personaggi indegni - a mio avviso- di quel grande Partito che, nel volger del tempo, ha perso sia gli elettori che i propugnati valori ora degradati ed in mano di una assai discussa e rissosa dirigenza politica affatto irrobustita dai tanti che sono saliti sul carro dei vincitori.

    Però , nonostante la crescente sfiduci , spero davvero che anche a Pistoia ci sia un Giudice che interrompa il pericolo della prescrizione su cui i birbaccioni fanno pieno affidamento. Dopotutto tanta gente ha sempre sperato in un tipo di giudice come quello invocato per Berlino.-

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  2. Caro De Matteis,
    purtroppo, quando si parla delle vicende della montagna ed in particolare della Comunità Montana, si rischia di ripetersi, di rodersi il fegato, di non arrivare mai a niente.
    Io spero che il comitato delle pettorine, che domenica scorsa ha dato vita ad una manifestazione molto bella e partecipata, possa avere la forza di organizzare una dura sollevazione per far capire alla cariatidi del P.D (tra l'altro tutte residue del vecchio P.C.I ed ancora saldamente in sella) che è veramente ora di levarsi dai piedi una volta per tutte.
    A proposito di Gianfranco Venturi, poi, mi piacerebbe capire per quali benemerenze è divenuto Presidente della sesta commissione consiliare, la quale si occupa tra l'altro di "Beni Paesaggistici e Ambientali, Protezione della Natura, Parchi e Riserve Naturali".
    E comunque, visto che ricopre tale carica, avrei pensato, io come altri, che quando il 30 maggio u.s è venuta a Pracchia l'assessore regionale alla "Programmazione e Coordinamento per gli Interventi di Tutela e Valorizzazione del Paesaggio" Anna Marson, per presentare il Piano Paesaggistico della Montagna, la presenza del Venturi medesimo in sala fosse un pochino più incisiva.
    Invece, egli, dopo avere ascoltato per un po', come uno spetattore qualsiasi, ad un certo punto, quasi un'ora prima che la riunione finisse, se ne è tranquillamente andato senza lasciare alcuna traccia di sè.
    Non mi è sembrata una grande prestazione, a dire il vero, per uno che tra l'altro è originario di quei luoghi.
    Piero Giovannelli

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