mercoledì 16 ottobre 2013

LA PIETRA (PDL): «CONTRARIO A QUALSIASI IPOTESI DI INDULTO O AMNISTIA»


PISTOIA. Sono profondamente contrario a qualsiasi ipotesi di indulto od amnistia. Ritengo profondamente ingiusto concedere la libertà a chi non ha saldato il suo debito con la giustizia perché spesso per ogni reato c’è una vittima che non deve essere oltraggiata.
Poi, molto spesso, come costume italiano, nelle discussioni si mischiano argomenti seri e importanti con argomentazioni più faziose. Mi riferisco alla discussione in atto su indulto o amnistia, legato al sovraffollamento delle carceri e la polemica relativa alla posizione di Silvio Berlusconi.

Le dichiarazioni si sprecano. Ma il problema di fondo rimane: il sovraffollamento delle carceri.
Il problema è strutturale e a mio avviso non può essere affrontato con operazioni straordinarie o una tantum come l’indulto o l’amnistia. Bisogna avere il coraggio di andare in fondo al problema e soprattutto bisogna prima di tutto avere una visione chiara della situazione.
In Italia ci sono circa 200 istituti di pena con una capienza di circa 47.000 unità. Attualmente nelle carceri italiane sono reclusi circa 65.000 persone. Quasi 20.000 persone in più.
Sulla totalità circa 25.000 sono detenuti in attesa di giudizio definitivo. Escluso i reati gravi contro la persona, è giusto chiedersi perché in un paese civile si priva della libertà una persona che non ha avuto ancora un giudizio definitivo. A prova contraria si è innocente fino alla condanna definitiva.
Senza indulti o amnistie, ripeto, a meno che non siano soggetti pericolosi, queste persone non dovrebbero stare in carcere, a già qui si darebbe un bel colpo alla popolazione carceraria.
Comunque tornando alla popolazione carceraria, circa 23.000 sono stranieri. Anche qui perché non cercare di avere degli accordi con i paesi d’origine e fargli scontare la pena al loro paese, arrivo provocatoriamente anche a dire che pagando noi la loro detenzione costerebbero sicuramente meno di quanto costano qui in Italia.
Ma un altro problema a cui molto spesso non si fa attenzione riguarda il personale di sorveglianza. Basta pensare che nel 2001 tramite un Dm fu stabilito che su una popolazione carceraria di circa 38.000 detenuti ci dovevano essere circa 45.000 poliziotti. Oggi su una popolazione di circa 65.000 detenuti ci sono 37.500 guardie carcerarie, rendendo il loro lavoro impossibile.
Insomma la questione deve essere risolta in maniera strutturale, sia del sistema carcerario e con una riforma seria della giustizia, e non con operazioni a spot che peraltro vanno contro un altro principio fondamentale.
Lo Stato deve garantire la certezza della pena e che questa venga pienamente espiata.
Patrizio La Pietra
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[Mercoledì 16 ottobre 2013 | 16:15 - © Quarrata/news]

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