Sul suo blog, sempre attento a quel che succede a Quarrata, Andrea Balli è stato il primo a porre l’attenzione su una nuova, amena decisione dell’eccellentissimo sindaco Sergio Gori, che, dopo avere speso 19mila e più euro per varare la Partecipazione istituzionale voluta e tenuta a battesimo dall’assessore regionale Fragai, e dopo essersi scandalizzata del fatto che il suo amico Rossi stava tagliando i fondi destinati alla Partecipazione (se non lo ricordate, rileggete il blog del sindaco a ritroso e ci ritrovate tutto), di colpo, come per un miracolo celeste, ecco trovate risorse per:
1. estrarre a sorte 1.200 cittadini
2. farli riunire e discutere
3. metterli a elaborare il piano delle priorità e dei rimandi
Leggetevi bene il post “Noi contiamo”: per il “Bilancio di previsione” il Comune ripercorre la strada della Partecipazione – un post, fra l’altro, che sembra piuttosto ironico – e capirete cosa sta succedendo.
Criticata da ogni parte, fatta oggetto di strali e dardi se non proprio di lanci di uova e pomodori come il povero ebreo Aronne Piperno, l’ebanista, in Il marchese del Grillo; dato che le elezioni si avvicinano e il tempo stringe; dato che intima ai suoi di sapere ascoltare la gente e i suoi del comitato comunale, persa la testa di Vito Barbarani, pur nel silenzio più totale, le avranno tirano opportunamente le orecchie: dato tutto questo, la prima (e spesso pare anche l’unica) cittadina di Quarrata ha deciso di fare la leva militare e mandare avanti i suoi pezetèri (erano i soldati speciali di Alessandro Magno) per levarle le castagne dal fuoco (o, con una metafora maliziosa, forse i marroni dalla brace).
Come abbia fatto a scegliere per estrazione a sorte i cittadini da investire di cotale compito, questo lo sanno solo lei e la sua fida Giovannetti, che quando scrive sbaglia il pronome relativo con l’avverbio relativo di luogo (non si dice, Antonella, In un momento come questo, dove le amministrazioni sono gravate dalle responsabilità, ma In un momento come questo, in cui le amministrazioni sono gravate dalle responsabilità…); con quali criteri sia avvenuta la scelta, nemmeno questo si sa; chi fosse presente alla scelta suddetta, non è stato dichiarato; quando si sia deciso di farlo, resta un mistero etc. etc. etc. Tanto che, molto giustamente, Andrea Balli definisce questa iniziativa populista come una «nuova iniziativa “democratica”» – ma mette l’aggettivo tra virgolette inglesi e in corsivo per sottolineare un che di ironico…
Quarrata ha davvero un grande sindaco. Di prim’ordine sia quanto a legalità che quanto a democrazia. E questa decisione – assunta anch’essa senza sentire nessuno e senza nemmen comunicarla al consiglio comunale – ne è un prova certa. Una decisione che finirà per ricoinvolgere, per un’altra 20ina di migliaia di euro, la vecchia, cara Sociolab di Firenze, magari.
Peccato che Sergio Gori non abbia fatto la stessa scelta democratica quando ha deciso, motu proprio come un papa, di maneggiare i 20 milioni di euro per il Piuss, e tutte le altre spese come – tanto per fare qualche esempio – la scritta di Nannucci Something happened (Qualcosa è successo), regalo del Natale 2009; o la fontana di Buren, regalo di Natale 2010, sostenuto da mezzo milione di euro della Caripit-Fondazione di Ivano Paci e difeso, lancia in resta, in un Canto al Balì da Luigi Bardelli, direttore di TVL, presidente del Circuito Tv Corallo ed ex (almeno per ora, da ieri) presidente dell’Aias pistoiese. Èccola la sua democrazia! Sua di Sergio Gori e basta.
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