giovedì 26 settembre 2013

LE PERLE AI PORCI


di EDOARDO BIANCHINI

Quasi un milione di euro buttati via per una vasca al centro di mille polemiche

QUARRATA. Non ha problemi il Sindaco Mazzanti, che ora si è schierato con Matteo Renzi, per il passaggio dalla raccolta-rifiuti indifferenziata alla differenziata a Quarrata.
Una mano ai quarratini in difficoltà può sempre darla, nel periodo di transizione, per gestire bene il passaggio: potrà sempre consigliare loro di portare tutto ciò che hanno da smaltire e non possono mettere nel bidoncino giusto, nella fontana di Buren; proprio dentro, come nella foto.

Qualcuno dei quarratini più perspicaci sembra averlo bell’e compreso – e si è fatto avanti da sé, in maniera abbastanza professionale, stando almeno all’immagine.
Qui finisce il «mi pigli culo» di Crozza che scimmiotta il famoso chef, e inizia il superfamoso «sento odor di diludendo».
Che quest’opera d’arte (scritto in corsivo perché, con Sgarbi, anche noi crediamo che sia una vera presa di fondello, una ciofeca) sarebbe diventata una pattumiera, era facilmente pronosticabile: lì, sul famoso campone della Màgia, esposta all’ingiuria di tutti, all’aperto. Era facile pensare questo, come facile sarebbe immaginare che far salire Valeria Marini su un pullman del Copit quando gli studenti vanno a scuola, vorrebbe dire istigare la fantasia dei ragazzi ad allungare la mano su un culo da manuale.
Ma per arrivare a questo – cioè a mettere lì la fontana – ci volevano due elementi in empatica concorrenza: perché nasca un figlio, infatti, ci vogliono sempre due individui e – malgrado tutto e perfino le dichiarazioni antiomofobiche del Sindaco Bertinelli – uno maschio e uno femmina.
Il cielo – che non vuol punto bene ai quarratini: e si vede da com’è la città – fece sì che si trovassero sulla stessa lunghezza d’onda un uomo (il Chiar.mo Prof. Ivano Paci e la sua personale Caripit) e una donna (la dottoressa-Sindaco Sabrina Sergio Gori e il suo personale Comune).
La parte dello Spirito Santo la fece una Soprintendenza amorosa che concesse tutti i permessi per piazzare lì, all’aperto, una serie di sedie a sdraio a strisce colorate da spiaggia viareggina, scimmiottante, e neanche in maniera troppo allusiva, le pietre di Stonehenge.
Oggi se Quarrata ha la sua discarica a cielo aperto proprio a fianco della villa-debito del Comune, è colpa di questi elementi (non si sa bene se astrali o divini, ma forse semplicemente alieni).
Sicché, alla fine, la famosa (?) fontana, oltre che brutta, come ebbe giustamente a dire Sgarbi, è anche sudicia, ma più attraente di una carta moschicida per le mosche.
Due piccioni con una fava, insomma: il brutto e l’eternamente sudicio in fisiologica accoppiata.
Ma va bene così: perché il Paci si disfece della fontana che non sapeva a chi sbolognare (Montecatini ci sputò sopra, dicono…); mentre la ex-Sindaca s’è potuta ritirare a far danni in Montagna, dove finora, però, non ha raccolto nemmeno 20 centesimi di finanziamenti per il Comune della Cormio – pur se diceva che questa era la ragione della sua nuova funzione di migrante

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Giovedì 26 settembre 2013 | 18:23 - © Quarrata/news]

3 commenti:

  1. Prof. Bianchini, Lei conviene che "per creare una donna non serve una teoria della donna.Per creare l'arte non serve una teoria dell'arte" .Kant, poi, propone una critica senza tentare la creazione di una estetica dell'arte.
    Evidentemente avevamo bisogno del famoso "sterco di artista" e della fonatana di Buren, soluzione dei problemi quarratini per la nettezza urbana,per cominciare a comprendere il significato di arte. Ogni età ha il suo vate! Comprenda,mi devo fermare a "vate". Cordialmente.

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  2. C'è un deus ex-machina dietro tutto questo?

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