martedì 30 novembre 2010

IN NOME DEL ‘MADRE’


I latini dicevano talis pater talis filius. Un proverbio quarratino, che molti di coloro che abitano a Quarrata non conoscono perché trapiantàtivi, dice lupo non caca agnelli.
È difficile non pensare a questo dopo l’inqualificabile intervento dell’assessore Gaggioli contro il consigliere Udc Alessandro Cialdi.
Chi è Cialdi lo sappiamo tutti.
Chi è Gaggioli lo scopriamo tutti ogni giorno di più. E nel suo intervento sul Tirreno ne abbiamo una prova tangibile, una testimonianza che riuscirebbe a convincere perfino uno scettico Tommaso che vuole piantare il dito nel costato di Cristo:
  1. Gaggioli è l’assessore recalcitrante che perde la pazienza in consiglio e dice alla minoranza, con nobile finezza, di levarsi dai coglioni
  2. Gaggioli è l’assessore che prima si dichiara favorevole alla ricognizione degli abusi sugli argini con Massimo Bianchi e poi fa vergognosamente marcia indietro
  3. Gaggioli è l’assessore che ripete ogni volta che, se sugli argini dei fiumi quarratini ci sono abusi, è solo colpa dei condoni del Cavaliere, pur se viene smentito dalla legge, dalla sua stessa giunta, che ha fatto abbattere la Baracchina e altri edifici, e dallo stesso Mari, responsabile provinciale del territorio
  4. Gaggioli è l’assessore a cui è stata posta, da questo stesso blog, una serie di domande alle quali, per chi non avesse problemi, non occorrerebbe un anno per rispondere.
Ma soprattutto Gaggioli è figlio di questa amministrazione e della sua mentalità, e di questo sindaco, come del resto vuole la legge.
E questo è il sindaco che, dopo avere accusato Ciottoli di affarismo con il comune, non si è mai chiesto se magari fosse stato il caso di scusarsi in umiltà, pronunciando un doveroso mi sono sbagliata, vista la falsità dell’accusa.
Ha ragione, dunque, Alessandro Cialdi quando scrive, a commento del post precedente, «Quando si vorrebbe sottomissione e non ci sono appigli per ricattare, non resta che il dileggio».
E ha più che mai ragione quando aggiunge che «Al disgusto non c'è limite».
Con tanti difensori della legalità e così grande spiegamento di forze a favore della correttezza e de l rispetto reciproco, specie quello dichiaratamente cristiano che giunge fino dalla propaganda elettorale del 2002, Gaggioli è l’icona vivente dell’espressione In nome del ‘madre’. Talis mater talis filius, quindi.

Ovviamente in senso negativo.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

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