domenica 21 novembre 2010

AIAS, «UN PEZZO DI TEATRO DELL’ASSURDO»


Così si esprime Luigi Bardelli oggi su La Nazione.
Risponde a Zetti e si riferisce alle ragioni del commissariamento della sede pistoiese.
Lo abbiamo detto ieri e lo ripetiamo in questa sede: sospensione del giudizio; su tutto.
Aspettiamo gli eventi e gli accertamenti da parte di chi deve accertare in via definitiva.
In effetti, leggendo l’intervista a Bardelli, sembra di essere davvero dinanzi a un pirandelliano Così è se vi pare in una celeberrima scena, quella del personaggio scettico che accusa il conformista dicendo che è impossibile sapere chi sia l’altro che ti sta dinanzi: «Eh caro! Chi è il pazzo di noi due? Eh lo so: io dico tu! E tu col dito indichi me. Va là che, a tu per tu, ci conosciamo bene noi due. Il guaio è che, come ti vedo io, gli altri non ti vedono... Tu per gli altri diventi un fantasma! Eppure, vedi questi pazzi? Senza badare al fantasma che portano con sé, in se stessi, vanno correndo, pieni di curiosità, dietro il fantasma altrui! E credono che sia una cosa diversa».
Così sembrano affrontarsi e apostrofarsi Bagnale e Bardelli.
Bagnale, dal canto suo, ha risposto abbastanza, ieri, alle domande di Zetti. E lo ha fatto, va detto, in maniera ben circostanziata.
Bardelli appare invece più sfumato e generico. Pur pieno di entusiasmo e di slancio, sembra però limitarsi semplicemente a dire di no agli addebiti. Nega che l’Aias romana abbia mai chiesto chiarimenti o si sia fatta viva prima del commissariamento: e poc’altro aggiunge. Zetti scrive: « “Sì, finalmente, siete riusciti a stanare il commissario, e siamo lieti che abbia detto a tutti le sue verità”. Luigi Bardelli non ha peli sulla lingua, parla a ruota libera, risponde alle critiche e passa al contrattacco».
Pur nella sospensione del giudizio, a Bardelli vanno comunque rivolte due precise domande:
  1. È vero o no, come sostiene Bagnale sulla Nazione di ieri, che l’Aias romana aveva chiesto chiarimenti a quella pistoiese anche sulla sospensione e l’espulsione di due consiglieri e che Pistoia non ha mai risposto? Ecco cosa ha detto Bagnale: «Noi non abbiamo potuto  far altro che sospendere il provvedimento e chiedere i documenti che avrebbero dovuto giustificare l’espulsione. Nessuno, però, ce li ha mai consegnati. Anzi, quei due consiglieri sono stati definitivamente espulsi al termine di una nuova assemblea. In mancanza di chiarimenti e in presenza di un consiglio che da circa nove mesi continuava ad operare pur essendo stato eletto irregolarmente, non abbiamo potuto far altro che procedere con il commissariamento».
  2. Perché l’Aias di Pistoia non si è messa in regola, circa il patrimonio Aias nelle mani della Fondazione Santa Maria Assunta in cielo, a prescindere dalle norme di legge che hanno superato lo statuto? Ma soprattutto, perché – sia pure nel vecchio e superato statuto – i beni dell’Aias, in caso di cessazione di attività della sede pistoiese, sarebbero dovuti passare alla Diocesi se, come sostiene Bagnale, essi erano stati accumulati per donazioni successive indirizzate all’Aias e non alla Diocesi stessa?
Presidente, occorrono chiarezza e certezze: non meniamo il can per l’aia e non giriamo intorno al cespuglio, come dicono gli inglesi.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.