martedì 23 novembre 2010

SPIRITO E REALTÀ


Per la seconda volta, da quando è iniziata la vicenda Aias, don Diego Pancaldo si presenta alle cronache e si adira.
È un adirarsi teorico; più giornalistico che di fatto. Un adirarsi che a lui non si addice proprio, per carattere: alla fine non scaglia mai davvero alcun fulmine come il Dio dell’Antico Testamento.
Anche oggi don Diego ci ripropone la sua visione delle cose e le sue ragioni, che però – siamo convinti – ormai la gente già conosce e o condivide o non condivide.
Non aggiunge nulla di nuovo alla conoscenza, almeno formale e dichiarata, dei fatti, delle vicende, delle accuse e delle puntualizzazioni. Così almeno ci pare.
Tacciano le armi, allora. E anche il buon Diego, si dia un po’ di pace.

Si rimetta fiducioso alla volontà di chi, nei Promessi sposi, parlando all’Innominato, gli dice: Io sono però!

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