giovedì 18 novembre 2010

TUTTA COLPA DI BERLUSCA


In consiglio comunale il prof. Luca Gaggioli, assessore all’urbanistica, quando Massimo Bianchi è tornato a parlare degli argini dei fiumi di Quarrata e degli abusi edilizi che comunque, da qualche parte ci sono, ha teso sùbito a puntualizzare, con la solita sussiegosa sufficienza da primo della classe, che se ci sono, questi abusi sono tutti figli di Berlusca e dei suoi condoni.
Gli ha dato sulla voce – come si dice a Quarrata – Alessandro Cialdi, che lo ha invitato a piantarla di ripetere sempre le solite stupidaggini: in nessuno dei condoni sta infatti scritto che gli abusi lungo i fiumi sono sanabili. Quindi, se condoni sono stati concessi, questo è avvenuto solo e soltanto per errore del Comune – ammesso che di errore si sia trattato e non di peggio.
Il prof. Gaggioli è rimasto piuttosto interdetto e imbarazzato (meno male che non siamo in Spagna, dove questa parola ha tutt’altro significato…). Imbarazzato perché, anche seguendo la filosofia più possibilista, dinanzi alla inoppugnabilità del dato di fatto è estremamente difficile replicare e ribattere anche per un addetto ai lavori.
Se ben si guarda, non è per niente sbagliato definire la giunta Sergio Gori una giunta da città dei bambini, secondo la ben nota definizione che di Quarrata fu data da Repubblica, entusiasta per le cicogne che qui albergano – ma cicogna in quarratino significa anche qualcosa come bel ganzo o bel tomo, in senso non del tutto positivo.
Spesso gli assessori – e in questo caso Gaggioli, non nuovo a scivoloni di stile – sembrano comportarsi come dei veri e propri teletubbies dal faccino sorridente e dalla prosopopea infantile che procede per definizioni preconfezionate stile prodotto-coop: salvo poi dover fare la faccia rossa per le stupidaggini che ne scaturiscono.

Gaggioli sa perfettamente cosa c’è sugli argini dei fiumi. Lo sanno tutti che lo sa.
E lo sa talmente bene che prima disse sì a Bianchi per una gita di turismo alla ricerca degli abusi verdi – invece che della pietra verde… – e a distanza di pochi giorni, forse ripreso per un orecchio dal suo indiscutibile sindaco, tornò sui suoi passi a testa bassa e coda fra le gambe. A tal proposito rileggetevi questo post: http://marioniccolai.blogspot.com/2010/11/il-punto-dietro-front.html .

E allora Gaggioli la faccia finita di seguire l’etica della lapidazione della adultera, scagliando la pietra e nascondendo la mano dietro la schiena.
Faccia vedere, una buona volta, di essere cresciuto e di sapersi assumere le sue responsabilità.

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