lunedì 29 novembre 2010

PARTECIPAZIONE, FACCIAMO FINTA CHE…


Un lettore ci ha inviato il documento riportato anche sul cartellone e qui sotto tradotto sommariamente dall’inglese per facilitare la comprensione in chi ci segue.
Pensiamo che sia utile rifletterci su, anche alla luce della disperazione lacrimosa del sindaco di Quarrata, che ora non può più attuare la partecipazione dei cittadini perché Rossi le ha tagliato i rifornimenti…

In corso di pubblicazione sul n. 1/2008 di “Stato & Mercato”.

DEMOCRAZIA DELIBERATIVA E PROCESSI DECISIONALI: LA LEGGE DELLA
REGIONE TOSCANA SULLA PARTECIPAZIONE
Antonio Floridia

Sommario
Democrazia deliberativa e processi decisionali: il caso della Regione Toscana sulla legge Citizen Partecipazione

La Regione Toscana ha recentemente approvato una legge regionale che mira a promuovere nuove forme e canali di partecipazione pubblica del cittadino ai processi decisionali. L’articolo analizza le origini e gli obiettivi politici di questo diritto e del processo partecipativo ampio con il quale è stata concepita la legge stessa. Lo scenario in cui questo progetto è stato concepito è quello di una regione, come la Toscana, ancora caratterizzato da un elevato livello di “capitale sociale”, ma con un aumento del rischio di erosione al suo “senso civico”. I normali meccanismi di responsabilità elettorali e di risposta democratica sembrano ostacolati e la “propensione partecipativa” dei cittadini spesso sembra non trovare il modo di interazione positiva per giungere all’ottenimento di adeguate risposte nei processi decisionali. Quindi, l’idea era di una legge che non cerca di imporre nuove procedure formali di partecipazione, ma incoraggia gli attori locali sociali e istituzionali a perseguire e attuare nuove forme e pratiche di impegno civico e di partecipazione. L’articolo analizza la struttura della legge e le alternative principali discusse nel corso del processo partecipativo mediante il quale il suo contenuto e gli obiettivi sono stati poi definiti. Una delle caratteristiche più importanti è che, secondo la legge, i requisiti che un progetto partecipativo deve avere, per poter essere ammesso al sostegno regionale, sia finanziario che organizzativo, sono quelli in genere prescritti dai principi normativi della democrazia deliberativa. I risultati sono significativi, perché questa legge regionale può essere considerata come un primo caso in cui il modello normativo di democrazia deliberativa è stato recepito in un quadro istituzionale e supportato da procedure amministrative. In questo contesto, la legge toscana può fornire una particolarmente innovativa soluzione per il collegamento tra il controverso dibattito pubblico e istituzionale decisionale e, più in generale, tra democrazia partecipativa e democrazia rappresentativa.

Sin qui la presentazione dei contenuti.
Segue poi l’articolo e l’intervento vero e proprio di Antonio Floridia.
È un peccato, però, che gente come quella dell’amministrazione di Quarrata – con sindaco e giunta in testa, ma seguìti anche da fedeli fan come la signora Migliorini, vicepresidente del consiglio comunale, o da certi funzionari Remigi, ai doveri ligi – facciano poi fallire miseramente ogni sforzo che sale dalla base: a cominciare dal lodevole impegno di Daniele Manetti di Olmi.
Evidentemente il rischio di erosione del “senso civico” non lo corre la gente, ma piuttosto solo e soltanto l’istituzione che dovrebbe essere la più vicina al cittadino, e che invece fa di tutto per segargli le gambe e vanificarne ogni richiesta.
Complimenti alla democrazia rappresentativa!

Per chi vuole scaricare e leggere tutto il documento, ecco il link:

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

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