PISTOIA. Stamattina Cristina Privitera scrive sulla prima pagina
della cronaca della Nazione:
I candidati
e i carrozzoni
La vera battaglia fra i candidati alle
primarie Pd – esaurita la fase della corsa un po’ fatua a chi può
mettersi l’etichetta del volto più nuovo e meno impastoiato con la politica
locale – ora si combatte sul terreno delle risorse da recuperare. È
così cominciata la serie di dichiarazioni di intenti su che cosa fare dei noti
carrozzoni delle partecipate, da sempre terreno di caccia riservato ai politici
trombati.
Una scelta giusta, per carità, perché
per decenni i carrozzoni hanno segnato il primato degli sprechi, dei gettoni di
presenza non certo miseri, della riproduzione del potere di chi già ce l’aveva,
senza peraltro assicurare quell’efficienza dei servizi pubblici che ci si
aspetterebbe se commisurata a quanto ci costano. Efficienza che è poi l’unica
cosa che interessa davvero ai cittadini. Una situazione invece, quella attuale,
che è rimasta tale per oltre un decennio senza che, ci par di ricordare, si
siano levate particolari voci critiche da parte chi pur poteva farlo nelle
assemblee elettive.
Qualche dubbio però ora sorge: le
risorse oggi bloccate, quattro decine di milioni per il Comune di Pistoia, sarà
così semplice liberarle e rimetterle a disposizione della collettività? L’obiettivo
è vendere le quote – a chi? ai privati? e per quali servizi? – oppure tornare alla gestione diretta da parte del Comune,
che non se ne occupa più da anni? Per ora, non abbiamo capito.
Sul primo aspetto – quello che riguarda
il viso nuovo del candidato –, pur se la collega lo definisce una
corsa un po’ fatua, la prima cosa che viene in mente è che, a volte, anche
il viso fa la persona, perché in certi casi la forma è sostanza, e di riciclati
(proprio come i politici trombati) il nostro mondo, e quindi Pistoia, ne ha sin
troppi. Specie – mi viene da dire – se chi si presenta e bussa alla porta ha fin
troppi interessi da portare avanti.
E qui, tre su quattro dei candidati in
corsa, di interessi ne hanno: chi perché è un cardine nella società civile
pistoiese; chi perché, messo da parte un tempo, ha aspettato, in silenzio e
umiltà, di essere richiamato alla ‘mensa del padre’; chi perché, infine, forse
vorrebbe continuare a tenere le mani in pasta e magari con più possibilità di
muoversi e con meno paletti intorno ai piedi.
Tutti i pistoiesi capiscono bene a cosa
mi riferisco.
Sul secondo aspetto, quello delle aziende
partecipate, la collega della Nazione potrà leggere cosa scrivevo
proprio ieri riguardo a Bertinelli (vedi): nessuno riuscirà a sbloccare
i 42 milioni congelati in mano alle partecipate, emblema fallimentare della
nuova èra amministrativa propugnata in primis proprio da quel Pd-Bassanini
che ha asfissiato Pistoia e che – Scarpetti auspice e auspici i 40 firmatari
che oggi, sempre su La Nazione, lo sostengono per sostenere, a loro
volta, Cecilia Turco – fa capire di voler continuare ad asfissiarla in tutte le
maniere e per altri ‘cento anni di solitudine’.
E i motivi dell’impossibilità dello
smobilizzo degli 84 miliardi delle vecchie lire sono due:
1. il Pd non lo vuole (ma non lo
vogliono nemmeno gli altri né Monti, altrimenti si sarebbero presi da un pezzo provvedimenti
di seria cancellazione delle storture);
2. il Pd non lo può, perché nessuno, a
questi chiari di luna, vuole avere quattrini da buttare in quelle gole di
Cerbero che sono le partecipate, mere distributrici automatiche di milioni
di euro in stipendi a politici trombati.
Detto questo, forse il semplice «criterio del viso più nuovo»,
quello meno cotennizzato o vulcanizzato dall’esperienza politica, perché
non potrebbe essere anche il migliore?
Anche San Francesco non era nessuno
quando si spogliò in piazza.
e.b. blogger
P.S. – E (Honi
soit qui mal y pense…) vorrei chiarire che
non ho alcun interesse a sostenere Bartoli, dato che io non sono un elettore di
Pistoia. Chiaro?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 8 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
non risulterà vincitore alle primarie chi non abbia abbastanza le mani in pasta da consentire il perpetuarsi di elargizioni, nepotismi e ingiustizie attraverso cui siamo stati condotti fin qui...la profezia è tanto facile quanto breve il tempo che resta perché si avveri :). Le publi: mi viene in mente il mio bel cane che ha disseminato il prato di ossi, sotterrandoli, il cane è morto ma gli ossi son sempre lì, per le generazioni future...
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