di Alessandro Romiti
AGLIANA. Una delle più grosse mistificazioni sostenute dall’Amministrazione
aglianese è quella relativa alla negazione della pesante condizione d’inquinamento
che investe da decenni il celebrato Parco Pertini di Agliana, oggi in prima
pagina nella cronaca del capoluogo.
La Asl 3, nelle sue analisi delle
matrici animali, ha trovato gravi e persistenti inquinanti dovuti a diossine e
policlobifenili, questi ultimi, ancorché non considerati dalle normative
vigenti, sono stati stimati come dannosi alla salute umana e formano unica
categoria negli inquinanti organici persistenti (POPs).
Già dal 2007 la denuncia dei comitati
ha investito le varie istituzioni del bacino comunale aglianese, incontrando lo
sconcerto e imbarazzo dei rappresentanti delle associazioni sportive che
propongono addirittura salutari “attività agonistiche campestri” di bambini
nell’ameno parco, posto a soli 600 metri dal camino dell’impianto del Cis.
L’istituto omnicomprensivo scolastico
di Agliana, organizza indefesso delle agognate gare campestri di primavera,
peraltro patrocinate dal Sindaco.
Nonostante le reiterate denunce e
proteste, gli amministratori adottano la “politica dello struzzo” e, ultimo in
ordine di tempo, ecco oggi il vice sindaco Fontana che, alla denuncia per il
rinvenimento di una siringa, interviene con una filippica struggente e appassionata,
degna dei sofisti greci.
La replica è intrisa della più solenne
considerazione alla tutela della salute pubblica, ma comunque non rassicura l’amorevole
Barbara, protagonista del rinvenimento della siringa con il suo incolpevole
infante che è stato coccolato nella più inquinata atmosfera cittadina. Da
notare che le polveri fini superano frequentemente il doppio del valore di
allarme con 64 superamenti del 2011, e ritengo dunque di dover ricordare che il
1 gennaio il Pm misurato da Arpat era pari a 153 mg/mc.
Intanto che Fontana promette di
“...fare attenzione e aumentare la vigilanza nella zona”, provvedendo alla
“...visione delle registrazioni da parte degli organi competenti delle
registrazioni effettuate attraverso il sistema di videosorveglianza”, le mamme
continueranno ad arieggiare gli alveoli polmonari dei loro piccoli in nuvole di
Pm10, ignare dell’esposizione dannosa più critica per le conseguenze sulla
salute dei bimbi.
Ma viene da chiedersi: tali “organi
competenti”, che saranno investiti dall’Assessore Italo Fontana, sono informati
anche della nota tecnica di Asl 3 che prescrive di chiudere l’inceneritore o,
diversamente sarà necessario – ma anche doveroso –
ricordarglielo?
Glielo vuole cortesemente riferire lei,
Assessore che è così responsabilmente applicato al controllo dell’ambiente?
La predicazione di Fontana è – come di
solito usa – intrisa di retorica perché elude la opportuna
documentazione di Asl 3 che, sulla causa delle Pm10, è intervenuta oltre un
anno fa con un parere esiziale: chiudete l’inceneritore.
L’assessore distrae l’attenzione dall’argomento
più autenticamente pericoloso per la salute, focalizzando la sua replica su un
soggetto del tutto marginale e sporadico, ovvero il controllo degli accessi, soprattutto
ai tossicodipendenti.
Le mamme continueranno così nelle
passeggiate con i pargoli insieme alle maestre a far partecipare gli alunni
alle più deleterie giornate en plein air della zona con la maglia nera
per le polveri fini.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 8 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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