mercoledì 11 gennaio 2012

PISTOIA. LE PRIMARIE E GLI ACCORDICCHI


di Roberto Bartoli

Ma vi rendete conto che dalla scena politica sono spariti i partiti? Si può far finta di nulla? Si vuole davvero pensare che è la politica la responsabile della crisi? Io penso di sì e penso di no. È dimostrata l’incapacità di chi ci ha governato negli ultimi vent’anni. Più o meno. È la conseguenza del voto, non della cabala. E la conseguenza della cosa più importante che abbiamo in mano per porre rimedio al voto. Io son qui per fare della politica il meraviglioso strumento in cui credo e di cui mi metto a disposizione.

Seguo da anni la vita amministrativa del mio Comune: Pistoia. Sono consigliere eletto nelle liste del Pd. Sono un consigliere della maggioranza del governo uscente e questa esperienza è quella che mi ha spinto a propormi come candidato a sindaco.
La mia candidatura e la mia determinazione nascono dalla insistenza con cui amici, compagni, decine, centinaia di cittadini, mi hanno detto che ora tocca a noi, che gli accordicchi hanno fatto il loro tempo; che Pistoia ha voglia di correre, di battersi, di immaginarsi, per provvedere a costruire una città viva, moderna, ospitale. Cose che sono il senso vero di un impegno politico: fuori dal teatrino, dentro le cose da fare perché le riteniamo giuste, perché è l’ora di provvedere, piuttosto che aspettare che la manna cada dal cielo. La manna sono le idee e la volontà per vederle realizzate.
Il mio partito e con lui l’intera alleanza di centrosinistra hanno indetto le primarie che si svolgeranno il 29 Gennaio e con cui si sceglierà il candidato al ruolo di sindaco.
Dalle mie parti si fa così: ci si confronta, si discute, si spiegano le ragioni e gli obiettivi e poi si vota alla luce del sole, aperti al giudizio e al contributo di tutti. Già questo mi pare straordinario e non è un caso che i nostri avversari non riescano a fare altrettanto. Sono abituati a portare obbedienza. Pazienza.
Saremo in quattro a correre ma la sintesi la faranno gli elettori. I loro voti produrranno il risultato migliore. Per me è urgente che si mostrino le differenze raccontando le cose, il perché e il come si possano realizzare. Che si dica con chi intendiamo governare, come ci apriamo alla società, alle istanze. Ho idee e magari altri ne hanno diverse. Noi dobbiamo dirlo con serenità e determinazione, poi i cittadini potranno scegliere.
Mi pare ovvio e comunque evidente, mettiamoci gli uni di fronte agli altri e confidiamo nel risultato delle urne. Io ci sono.
[Fonte: Il Corrirere Fiorentino, 11 gennaio 2012]

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[Mercoledì 11 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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