Sulla Nazione di stamattina Elena Comelli scrive:
Resta alta la tensione sul debito
italiano, in grande affanno per tutta la giornata di ieri, mentre la Germania
ha emesso per la prima volta titoli di Stato con interesse negativo. Nell’asta
di ieri sono stati infatti collocati 3,9 miliardi di euro in Bund a sei mesi a
un tasso d’interesse del -0,01 per cento.
Questo significa che gli investitori
non guadagneranno nulla dall’acquisto di questi titoli, anzi, alla fine dei
conti sarà il ministero del Tesoro di Berlino (nella foto, il ministro Wolfgang
Schauble), a guadagnarci: come se per accendere un mutuo fosse la banca a
pagare chi prende i soldi in prestito e non viceversa. In pratica, gli
investitori hanno preferito rinunciare al profitto a beneficio della certezza
degli investimenti. L’Agenzia delle Finanze tedesca comunica che la domanda ha
superato di 1,8 volte l’offerta.
Al contrario, il differenziale tra i
Btp italiani e i titoli di Stato tedeschi è volato oltre i 530 punti, con un
rendimento del 7,17%, non distante dai massimi di 566 accusati alla vigilia
delle dimissioni di Silvio Berlusconi dalla presidenza del Consiglio.
La Germania, secondo gli operatori, «è
ormai l’unico Paese in area euro percepito come sicuro e quindi sui titoli
tedeschi viene parcheggiata la liquidità seppure questi abbiano un costo». A
livello generale, c’è «una fame di titoli di Stato quasi esclusivamente di
breve o brevissimo termine». Questo vuol dire che nessuno scommette sulla
sopravvivenza dell’euro oltre un orizzonte di pochi mesi. Se la situazione
dovesse precipitare, infatti, chi avrà in mano titoli di debito tedeschi
potrebbe approfittare di un’immediata rivalutazione del «nuovo marco» del
30/40%, con una plusvalenza corrispondente, rispetto alle valute europee più
deboli. Il tentativo di accelerazione sulla Tobin Tax del duo Merkel-Sarkozy,
con scarse probabilità di successo, è stato bocciato dai mercati: a Milano il
Ftse Mib ha chiuso a -1,6% e il Ftse All Share a -1,8%, Francoforte e Londra
sono scese dello 0,6%, Parigi dello 0,3%.
Vi consigliamo di leggere attentamente
le riflessioni proposte.
Fanno bene a tutti. E in primo luogo
agli irriducibili europeisti.
Quelli che non vogliono capire che l’Italia
va tolta dalle mani della finanza e dei banchieri!
Q/n
P.S. – Ma se ci fosse stato ancora
Berlusconi, quanto casino avrebbero fatto i compagni del Pd e la Santa Chiesa
Cattolica Apostolica Romana?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 10 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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