sabato 5 maggio 2012

BONACCHI. COMPRENDERE LE RAGIONI DEL FEDERALISMO – PRIMA PARTE



PISTOIA. Paolo Bonacchi di Cittadini Sovrani ci ha inviato il seguente intervento:

Caro Bianchini,
in allegato un articolo sulle ragioni della forma di stato e di governo federale. In caso desideri pubblicarlo, a te la scelta se farlo prima o dopo il voto.
In serata ti mando la seconda parte che contiene la definizione dell’aspetto contrattuale dell’idea federale.
Grazie per le precedenti pubblicazioni.
Buon lavoro,
Paolo Bonacchi
* * *

Moltissimi oggi concordano sull’idea che per tentare di risolvere la profonda crisi politica ed economica che sta attraversando il Paese, sarebbe necessario cambiare forma di stato e di governo, essendo ormai evidente che i concetti di Democrazia e di Repubblica, come sono stati introdotti ed interpretati nella Costituzione vigente, hanno fallito lo scopo di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini (art. 3 comma 2 Cost.)
Io credo che la forma di stato e di governo più appetibile in grado di sostituire l’esistente, misurata sul piano dell’esperienza storica e della ragione, sia il Federalismo, che si differenzia radicalmente dalle altre forme di stato e di governo, conosciute come democrazia, anarchia, monarchia e comunismo.
Per comprendere cosa è davvero il federalismo o idea contrattuale dello Stato, è necessario fare una premessa importante su cui è facile concordare. Quando un mito, un pregiudizio, un’opinione o un’idea scientifica si è stabilito e radicato fra la gente, diventa molto difficile estirparlo. La difficoltà che s’incontra a disingannare la maggioranza delle persone da una idea diffusa nel tempo dagli strumenti di comunicazione di massa, anche se appare palesemente errata, è impresa che né i libri, né i discorsi possono compiere in breve tempo. Le grandi menzogne del tempo moderno si realizzano attraverso la televisione, la radio ed i giornali. All’homo sapiens, che un giorno capiva senza vedere - dice il politologo Giovanni Sartori - si è sostituito l’homo videns, che vede senza capire. Far vedere senza permettere di capire, è l’arma micidiale di cui dispongono, oggi, sia il mercato, sia la politica. Infatti radio, televisione e giornali hanno, presentato alla gente comune un concetto falso ed aberrante del federalismo, poco conosciuto come contrattualismo, termine di, al contrario, cui sono pieni i libri di storia della politica che si occupano di ordine sociale.
La ragione di ciò è duplice: la prima è dovuta alla necessità, per i partiti tradizionali, di uscire dal pantano in cui è immersa la politica nel nostro Paese, presentando all’opinione pubblica qualcosa di nuovo; la seconda è dovuta al tradimento, da parte della Lega nord, dei concetti e dei valori propri del federalismo, per ragioni legate alla inesistente cultura federalista di una ristretta cerchia di personaggi che sono al vertice di quel partito ed al bisogno di acquisire voti da parte delle altre formazioni politiche presentando qualcosa di nuovo e di diverso per risolvere i gravi problemi del paese.
È così accaduto che la parola federalismo è stata presentata dai media, prima come la derivazione della termine latino foedus, “patto” “accordo”, che per la sua labilità di interpretazione non dice niente alla gente; poi, attraverso mille compromessi, degenerazioni e inganni fraudolenti, i “patto” si è trasformato in una specie di mito politico (la devolution, alla quale è succeduto il cosiddetto federalismo fiscale.
Ebbene: entrambe le definizioni non hanno alcuna relazione con la teoria dello stato federale. Infatti il federalismo nasce spontaneamente dalle scelte politiche ed economiche dei Cittadini Sovrani e di conseguenza non può essere un trasferimento di poteri dal centro verso la periferia (devolution) voluto dai partiti. Inoltre uno stato sovrano accentrato non può produrre un sistema di tassazione federale, perché nasce dalla volontà dei politici e non dalle scelte di interessi e di aspettative delle persone.
Dunque, concetto fondamentale della teoria dello stato federale è che questa forma di governo della comunità locale e nazionale nasce dal basso, dai Cittadini Sovrani, che in pratica si auto-governano abolendo il centro: qualsiasi “centro” di potere che non sia quello del “Popolo sovrano”. Esattamente come prevede l’art. 1 comma 2 della vigente Costituzione.
La mancanza di chiarezza su questi concetti ha reso il federalismo, agli occhi della gente comune, un concetto astratto, incerto equivoco, imbarazzante, privo dei contenuti umani, sociali ed ideali che sono propri dell’idea federale.
A nessuno, o quasi, è venuto in mente di dire alla gente che il federalismo non è tanto un “Patto”, quanto un vero e proprio Contratto di natura politica fra cittadini e fra cittadini e le Istituzioni che essi stessi creano, per auto-governarsi senza dipendere interamente dai partiti e dai loro rappresentanti..
Con la scelta di fondare la Repubblica solo sulla Democrazia rappresentativa, i costituenti si assunsero la grave responsabilità di rendere possibile un’aperta violazione dei diritti naturali degli individui, creando una grave contraddizione politica sul significato effettivo della parola democrazia. Non si resero conto (?) che escludere il popolo dalle scelte di governo, avrebbe potuto consegnare lo Stato alle oligarchie monopolistiche politiche ed alle caste economiche, e finanziarie che nel tempo avrebbero ridotto i cittadini-lavoratori a sudditi paganti di un ente posto sopra di loro (lo Stato Moderno Sovrano), frutto della fantasia e dell’immaginazione, privo di spontaneità e di effettiva uguaglianza, che avrebbe permesso il dispotismo di pochi su molti.
Queste sono le fondamentali ragioni per le quali appare razionalmente utile e conveniente per i Cittadini, se voglio essere Sovrani delle scelte per la loro vita e non Sudditi dei partiti, conoscere in cosa consiste l’idea della forma di stato federale in rapporto a quella di stato moderno sovrano accentrato che sinistra, destra e centro continuano, con scarsa capacità di discernimento politico e di cultura dell’ordine sociale, a difendere ostinatamente, per preservare gli interessi delle caste che procurano loro voti e privilegi.

Continua in una prossima lettera per chiarire i principali aspetti della Teoria dello Stato Federale come io l’ho conosciuta ed interpretata sulla base del pensiero dei grandi federalisti, nella storia delle dottrine politiche.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 5 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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