giovedì 12 luglio 2012

FERROVIE DELLO STATO. IN SIBERIA MA A PIEDI?

di Luigi Scardigli

Il diktat, condiviso un po’ a qualsiasi latitudine sociale e economica, è decrescere.
Però, all’aria condizionata, fonte inesauribile di inquinamento, di surriscaldamento, di spesa e perché no, di parecchi malanni altrimenti inesistenti, nessuno è intenzionato a rinunciarci.
Nemmeno sui treni, pardon, sulle diligenze che uniscono Pistoia con Firenze.

Sono stato, negli ultimi due giorni, a Firenze per motivi di lavoro e – consiglio spassionato a chi soffre di dolori artritici, cervicale e fragilità otorinolaringoiatriche – portatevi dietro una maglietta, un foulard, di quelli lunghi, con il quale fare due giri intorno al collo, un copri spalle; insomma, fate voi, purché vi assicuriate un considerevole riparo dal freddo.
Sì, perché sulle carrozze ferroviarie non ci sono azionati climatizzatori, ma venti siberiani in miniatura, un condizionamento dell’aria che produce dislivelli, tra il sole rovente di questi giorni e l’interno delle carrozze, anche di venti gradi.
Ma non solo, perché sempre a proposito di decrescenze, mi preme anche segnalarvi, e dunque aggiungere, che le Ferrovie dello Stato paiono non gradire i risparmi. Sì, perché, come ben sapete, nelle carrozze di testa o coda, che dir si voglia, è possibile, pagando giustamente un supplemento, trasportare anche le biciclette, con le quali, una volta scesi dai binari, attraversare la città gratuitamente e senza danno alcuno per la comunità. Questo lo si può fare però solo nelle ore non considerate di punta: dalle 7 alle 9 e dalle 15 alle 17,30, infatti, i mezzi a pedali non potrebbero salire, provvedimento semplicemente ridicolo che penalizza, in maniera surreale, i buoni propositi dei pendolari ecologici ed economici.
Ho usato il condizionale, però, perché i controllori stringono puntualmente non un occhio, ma entrambi, capendo l’assurdità del provvedimento e sorvolando sull’amena illegalità.
Chiudo il sipario su questo spettacolo raccapricciante con il prezzo di una bottiglietta d’acqua (50 cl), naturale, acquistata ieri pomeriggio alla stazione di Santa Maria Novella (non so se a Pistoia costi meno, comunque): 1 euro e 30 centesimi.
Ricapitolando: le Ferrovie dello Stato azionano, in modo criminale, i condizionatori d’aria, non consentono il trasporto delle biciclette negli orari canonici dei pendolari e fanno pagare, mezzo litro d’acqua, 1 euro e 30 centesimi.
Se non fosse tragico, sarebbe comico!

P.S. – Il modo di scrivere di Luigi mi diverte. È eccessivo e a me il paradosso piace.
Sono d’accordo con lui su tutto quello che dice. Tranne una cosa.
Lui è giovane: io già vecchio. E onestamente preferisco portarmi il cappotto anche d’estate ed essere ibernato da Fs, piuttosto che rischiare di decompormi prima del tempo…
e.b. blogger
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[Giovedì 12 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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