martedì 12 marzo 2013

COMUNE UNICO A 4 PER SALVARE IL ‘POPÒ’ DI CHI HA SFASCIATO IL ‘POPÒ’ DELLA COMUNITÀ MONTANA E DELLA MONTAGNA PISTOIESE?


di GRILLO PARLANTE

Perché nessuno ci spiega i benefici derivanti dal Comune Unico a tre (Abetone- Cutigliano- Piteglio) e li raffronta con quelli del Comune a quattro (Abetone-Cutigliano-Piteglio e San Marcello)

MONTAGNA. Da tempo e in modo molto carbonaro sulla nostra Montagna alcuni Illuminati ed Unti dal Signore – capeggiati da Roberto Orlandini, ex dirigente dell’Europa Metalli, trasversalmente affiancato da molti noti personaggi del Pd, di An (ora confluiti in minoranza nel Pdl), ed altri che hanno rivestito il ruolo di Sindaco ed Assessore nei Comuni e quello di Presidente ed Assessore nella Comunità Montana – stanno freneticamente ed autonomamente agitandosi per dar vita ad un Comune Unico formato da Abetone-Cutigliano-San Marcello e Piteglio.

Senza sentire cosa ne pensa la gente, che pur li ha insediati su questi scanni, questi Signori stanno facendo tutto da soli dopo essersi assicurata la pesante benedizione di Oreste Giurlani, coordinatore poi vicepresidente ed ora Presidente dell’Uncem regionale e consigliere nazionale Uncem; già Assessore al bilancio e personale del Comune di Fabbriche di Vallico; Vicesindaco ed ora Sindaco di Fabbriche di Vallico; già consigliere comunale ed assessore al bilancio finanze del Comune di Pescia; Assessore e Vicepresidente della Comunità Montana dell’Appennino Pistoiese con delega al bilancio agricoltura, personale foreste e bonifica; Vicepresidente della Comunità Montana Media Valle del Serchio con deleghe al personale, bilancio, programmazione e fondi comunitari; componente del Direttivo Regionale Anci; componente il Consiglio Autonomie della Toscana; Presidente del Comitato della Croce Rossa di Pescia ed ora presidente della Croce Rossa Provinciale. Un personaggio assai influente nella vita politica toscana che ha avuto l’accortezza di conferire la carica di assessore a Fabbriche di Vallico ad Aldo Morelli, già sindaco di Monsummano e Presidente della Provincia di Pistoia ora divenuto consigliere regionale in sostituzione di Caterina Bini, eletta al Parlamento nazionale. Uomo di tanti incarichi e salde convinzioni una sua dichiarazione: La convinzione che la grande ricchezza del nostro paese sia in gran parte racchiusa nelle piccole comunità e nei piccoli borghi, sia a livello naturalistico e paesaggistico che umano ed economico, ha avuto come logica conseguenza il mio attuale impegno alla guida del Comune di Fabbriche di Vallico.” l’ha portato a dar vita (primo in Toscana) al Comune Unico di Fabbriche di Vergemoli formato dall’accorpamento dei Comuni di Fabbriche di Vallico (504 abitanti) e di Vergemoli (336 abitanti) senza includere il sottostante Comune di Gallicano (3931 abitanti).
La formazione del Comune Unico di Fabbriche di Vergemoli (840 abitanti) ha quindi reso pubblico che non è la Legge a stabilire che sulla Montagna pistoiese debba esserci necessariamente un Comune Unico raggruppante 4 Comuni e tra questi San Marcello pistoiese.
Questa considerazione ha fatto scattare come logica conseguenza la domanda “cui prodest” vale a dire a chi giovi voler a tutti i costi il Comune a quattro. Non al Comune di Abetone di cui è nota l’avversione di finire sotto San Marcello; non al Comune di Cutigliano nonostante i ripetuti canti del gallo di Carluccio Ceccarelli, cui viene rimproverato di non rispettare l’impegno contratto con il suo elettorato che in occasione delle recenti politiche gli ha dimezzato i consensi. Non è noto l’orientamento di Piteglio per il quale il primo a spingere verso l’unione con San Marcello, magnificandone i benefici, è stato l’ex-sindaco pidiessino Valerio Sichi.
Tra coloro che hanno a cuore il Comune a 4 restano ora: il sindacato pensionati della Cgil montana, il pidiellino di minoranza Carluccio Ceccarelli, i pidisenzaelle Adamo Bugelli e Valerio Sichi, il consigliere regionale Antonio Gambetta Vianna che – forte di tre consiglieri regionali eletti – e senza neppure aver fatto un salto in Montagna, si è precipitato a presentare una proposta di legge che di fatto renderebbe inutile il pronunciamento delle popolazioni locali.
Alla finestra il Pd e il Pdl provinciale che evidentemente temono incrementi ancor più negativi in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali con il voto di massa trasferito sul M5S.
La pentola bolle; la gente freme e sempre più pensa che il Comune a 4 sia un espediente per salvare il culo a chi ha contribuito allo sfascio della Comunità Montana e, con essa, della Montagna pistoiese.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 12 marzo 2013 | 19:47 - © Quarrata/news]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.