giovedì 14 marzo 2013

‘RISTORI AMBIENTALI’ DALL’ATO: AGLIANA E QUARRATA… SI ERANO SCORDATI DI CHIEDERLI

di ALESSANDRO ROMITI

Ai territori ‘sotto inceneritore’ spettano 7 € per ogni tonnellata di rifiuti bruciata, ma sia Ciampolini che Mazzanti hanno sinora ‘dormito ad occhi aperti’ Un significativo esempio di come certe amministrazioni tutelano i propri interessi

AGLIANA. L’assemblea si è svolta con la consueta prevedibilità alla presenza di molti assessori di Giunta, fedeli cittadini, simpatizzanti e i tecnici specialisti nelle tecniche di differenziazione di rifiuto, ma alle 10:55, quando la stanchezza stava prendendo il sopravvento, ecco giungere una domanda davvero insolita e imprevista. Insomma di quelle che contano per 10: Sindaco, che ne è stato del “ristoro ambientale” richiesto a termini di regolamento dell’Ato dal Sindaco Scatragli lo scorso anno?

Nel regolamento dell’Ato-Rifiuti (Ambito Territoriale Ottimale) c’è una bella clausoletta, ma dimenticata da tutti i Sindaci (ma perché mai?): essa prevede l’erogazione di una “ristorazione” (cioè una indennità economica) riconosciuta a causa della presenza sul territorio di un inceneritore. Tale ristoro è da erogare in vantaggio di una riduzione di tasse (Tia/Tares) e/o nuovi servizi in favore alle popolazioni del territorio esposto a un sistematico inquinamento dell’impianto, usato dagli altri 72 comuni di Ato.
Tale somma è pari a 7 € a tonnellata di rifiuto incenerito e se moltiplicata per le 60.000 tonnellate annue, permette di raggiungere un ammontare significativo di circa 420.000 € – quasi la stessa cifra su cui ha sputato la Misericordia di Agliana andandosi a infognare nella tremenda causa civile con i progettisti Mangoni, ingiustamente defenestrati dal Presidente Artioli-aquila e dai suoi fedeli confratelli sostenitori della trasparenza.
La vicenda è stata davvero incresciosa, perché proposta all’attenzione anche del Sindaco del Comune di Quarrata, Marco Mazzanti (primo proprietario dell’impianto), anche lui lì, nella sala della Compagnia della piazza IV Novembre, per acquisire i necessari rudimenti nell’esperienza che lo coinvolgerà nella procedura di Raccolta Differenziata che a Quarrata è prossima all’inaugurazione verso la fine del corrente anno.
Qualcuno è intervenuto protestando perché la “salute” non si potrà mai monetizzare con nessun ristoro ambientale.
Eleanna Ciampolini ha risposto che, effettivamente, negli anni precedenti (cioè da sempre) le somme di “ristoro” – peraltro richiamate anche dalla presidente Fratoni nei suoi proclami della campagna elettorale con la voce “compensazioni” – non erano mai state riconosciute, né a Montale, né agli altri due comuni di Quarrata e Agliana, ancorché il regolamento le preveda da tempo.
La Sindaca, per trattare in modo completo l’argomento, è peraltro caduta in un lapsus o “inghippo logico-argomentativo”: per giustificare la correttezza della misura compensativa ha – senza molte difficoltà – dichiarato che il territorio di Agliana, è quello maggiormente “danneggiato” dall’inceneritore del Cis.
Sul punto, sono intervenuto per stigmatizzare e contestare che il termine usato dalla Sindaca è purtroppo traducibile in proporzionali danni alla salute della cittadinanza (ovvero maggiori malati e morti), causa la diffusione di microinquinanti e polveri fini.
In sala, era presente il dott. Ferdinando Santini che è stato coinvolto nelle domande per una sua considerazione di merito quale medico generico della zona: il professionista ha ricordato (parlando come cittadino e non come membro del consiglio dell’Ordine dei Medici) che i dati sanitari sono già disponibili nella pratica professionale del medico, per quanto riguarda la categoria dei suoi assistiti: i medici hanno espresso i loro convincimenti nel noto parere di “moratoria” emanato dall’Ordine il 13 gennaio 2012.
Santini, quale medico e cittadino, ha rinnovato l’invito alla cautela, auspicando che i politici tengano attenta considerazione delle criticità emerse dalle attuali valutazioni e stime che verranno meglio definite nell’indagine epidemiologica attuata dall’Usl 3.
Adesso, dopo che l’amministrazione montalese ha scoperto questa imprevista “risorsa” disponibile al versamento nelle casse comunali, sembra che gli altri due Comuni del Cis si siano fatti diligenti e coordinati a una richiesta congiunta, proponendo la suddivisione in tre della torta.
Dunque pecunia non olet e complimenti al Sindaco Scatragli che ha infranto il muro di omertà tacitamente costruito dal gruppo solido dei Sindaci rossi che risiedono nel board dell’Ato.

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[Giovedì 14 marzo 2013 | 17:09 - © Quarrata/news]

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