di Luigi Scardigli
Mentre alla San Giorgio si parlava del ‘Furioso
Orlando’ con Accorsi e la Savary
PISTOIA. Il saloncino della biblioteca San Giorgio, oggi pomeriggio,
trabocca. Di donne, soprattutto. E non è un caso, perché oggi, a parlare dello
spettacolo andato in scena ieri sera al teatro Manzoni, Furioso Orlando,
c’è – oltre Saverio Barsanti, padrone di casa obbligatorio vista
la perdurante assenza del neo Presidente, Rodolfo Sacchettini, nominato ma non
ancora visto – Stefano Accorsi, con la sua compagna di palcoscenico, Nina
Savary.
Si parla della rappresentazione,
naturalmente, che stasera e domani pomeriggio consumerà le sue abituali repliche,
ma è soprattutto la fatale attrazione esercitata dall’attore emiliano ad aver
spinto così tante fanciulle a disertare, per un paio d’ore, facebook e
piazzarsi lì, in prima fila, per vedere da vicino, questo bellone
misterioso che effetto che fa.
Per il teatro, a onor del vero, il
bello Stefano studia molto e i risultati – non
batte ciglio, non perde una sillaba per strada –,
si vedono tutti: pecca un po’ troppo di eccesso di personalità, credo; e anche
oggi, durante il siparietto classico del dopo debutto, ha mostrato le sue
piccole incertezze, quell’introversione, mista a timidezza che grazie all’effetto-orbita
del piccolo schermo il pubblico, la gente, ha trasformato poi in tenebrosità.
L’Ariosto, però – e mi riferisco a Ludovico, tanto per scendere nei dettagli
della rappresentazione teatrale –, ha avuto
e dato, durante i suoi scritti, un senso decisamente più leggero, molto più scanzonato
e forse un po’ più rivoluzionario, anche; ed è di questo, forse, che Stefano
Accorsi avrebbe dovuto cercare di impadronirsi, per poi decantare, con tanta
lucidissima e, se vogliamo, quasi irritante tassonomia, le riletture proposte
alcuni secoli dopo.
E dopo le presentazioni e i
convenevoli, si è aperta la parentesi delle domande del pubblico; ci si è persi
in dettagli semantici ed esistenziali, messi in risalto da qualche donzella
realmente interessata alla sequenza artistica, anche se ho avuto, netta, l’impressione
che la stragrande maggioranza delle ragazze accorse all’evento, a Stefano
Accorsi, gli avrebbe voluto chiedere ben altro.
Ma certe cose però, al microfono, non
si possono dire…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Nella foto di Luigi Scardigli: Nina
Savary, Saverio Barsanti e Stefano Accorsi.
[Sabato 17 novembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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