venerdì 16 novembre 2012

ASL3. I MIGLIORI OSPEDALI PER LA CURA DELL’ICTUS CEREBRALE


Tante vite salvate grazie all’ottimo percorso assistenziale nelle strutture di Pescia e Pistoia – Trattamento tempestivo nelle prime 24 ore – Eccellenze a livello regionale

PISTOIA. Nell’Azienda Usl3 di Pistoia la percentuale standardizzata dei pazienti ricoverati per ictus e morti nei successivi trenta giorni è del 7,89% contro la media nazionale del 11,61%. Si tratta di un indicatore valido e riproducibile nell’appropriatezza ed efficacia del processo diagnostico-terapeutico che inizia con il ricovero ospedaliero. Con questo dato l’Azienda sanitaria pistoiese appare anche nella classifica dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) come uno dei migliori centri per l’ictus.
Il merito di questo ottimo risultato va soprattutto all’organizzazione del percorso assistenziale ospedaliero realizzato a partire dal 2007 all’interno dei presidi ospedalieri di Pescia e Pistoia (unità operative di Neurologia diretta dal dottor Stefano Bartolini e di Medicina diretta dalla dottoressa Grazia Panigada).
L’Ictus (stroke) è una malattia acuta che deriva dalla occlusione (ictus ischemico) o dalla rottura (ictus emorragico) di un’arteria cerebrale. Si tratta di un evento talvolta drammatico che dipende dal tipo di lesione, dalla sua estensione e localizzazione.
In Italia ogni anno si verificano 200.000 casi di ictus.
Nella provincia di Pistoia i soggetti colpiti sono invece 730 ogni anno. Prevalentemente anziani e donne.
L’ictus non è soltanto una malattia dell’anziano (negli over 85 l’incidenza è fra il 20 ed il 35%) in quanto circa 10.000 casi, ogni anno, riguardano soggetti con età inferiore ai 54 anni. Gli specialisti delle unità operative di neurologia medicina spiegano che il riconoscimento precoce della sintomatologia ed una terapia adeguata ed eseguita in urgenza dal personale sanitario esperto e formato possono ridurre le conseguenze in termini di mortalità e disabilità (l’ictus è la prima causa di invalidità e la seconda di demenza con perdita di autosufficienza).
Negli ospedali della provincia di Pistoia l’ottimizzazione del percorso assistenziale è il frutto di una forte collaborazione e sinergia tra più professionisti (medici e infermieri dei pronto soccorsi, delle unità di terapia intensiva cardiologica, medicina, neurologia e unità operative di riabilitazione funzionale). Il trattamento precoce del paziente con terapia trombolitica entro 3 ore dall’insorgenza della sintomatologia ha portato ad un continuo miglioramento del dato di sopravvivenza degli ammalati. Nelle successive ore il paziente è sottoposto al monitoraggio delle funzioni vitali e sotto stretto controllo neurologico.
Da evidenziare anche la precoce presa in carico fisioterapica. Il trattamento, fisioterapico, infatti, inizia entro 24 ore dall’ingresso del paziente in reparto e prosegue, quotidianamente, per tutto il periodo del ricovero. Durante la degenza, inoltre, viene redatto il progetto riabilitativo individuale da parte del medico specialista in fisiatria e del fisioterapista che già segue il paziente, per pianificare e realizzare la “continuità riabilitativa Ospedale – Territorio” al momento della dimissione e ridurre al minimo la disabilità conseguente alla patologia.
Nella nostra Provincia grazie al miglioramento continuo delle cure sono circa 3.000 i pazienti che sono sopravvissuti ad un pregresso ictus. Di questi 500 sono di età inferiore a 65 anni. Da tenere presente che comunque circa 450 persone continuano a morire ogni anno per ictus e quindi questa patologia rappresenta anche nella provincia pistoiese una delle principali cause di morte. È infine da considerare che i fattori di rischio per l’ictus sono ben noti (ipertensione, obesità, sedentarietà, fumo) e pertanto evitabili adottando corretti stili di vita.
Daniela Ponticelli
Ufficio Stampa Ausl 3[comunicato]
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[Venerdì 16 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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