mercoledì 6 luglio 2011

AIAS. GLI ‘ORTODOSSI’ HANNO DETTO NO



PISTOIA. Con un giorno di ritardo rispetto ai mezzi informatici, come del resto era naturale, anche la stampa locale dà la notizia del nuovo organigramma della vera Aias pistoiese: quella che, resistendo a tutto e a tutti; mettendosi in rotta di collisione con l’onnipresenza roboante del mosaico Luigi Egidio; scontrandosi con un conformismo local-pistoiese massiccio quanto e più delle lamiere di una corazzata di austroungarica memoria; non abbassando la testa dinanzi a nessun profeta tonante; ignorando anatemi e minacce sparati da Tvl come da una rampa di lancio di vettori e navette per l’iperuranio, con caparbia umiltà è riuscita ad arrivare in porto nonostante la quasi totale contrarietà di tutto e di tutti – almeno quelli che contano o manovrano la vita cittadina.
Ora quest’Aias, che esce dal pasticcio in cui la aveva cacciata Bardelli stesso – nei prossimi giorni cercheremo di riepilogare i passi di quest’anno di finale calvario, ma preannunciato, da molto prima, da altri eventi –, è pronta per muovere i primi, timidi, difficoltosi passi.
Per i quali, come sembra, non pare avere alcun problema, né scoramento, pur trovandosi dinanzi a una città blindata che ha chiuso gli occhi e ha buttato giù tutto, ingozzandolo come un malato che ha creduto – con gli atti firmati Berti, Bellandi e Scarafuggi – di avere risolto un problema, di aver dato la risposta giusta a una situazione che, al contrario, e per chi riesce ancora a vedere diversamente da chi avanza con massicce fette di salame sugli occhi, appare confusa, priva di chiarezza e, in buona sostanza, torbida come un vino di fondo-botte, un olio di fondata, un’acqua di sentina.
C’è da aspettarsi che questa nuova associazione ortodossa voglia dare risposte anche ad altre istanze di assistenza come quelle degli autistici, a loro tempo respinte – a quanto ci è stato detto – da Bardelli e dai suoi, che ora, sotto le spoglie dell’Apr, stanno giocando a tutto campo minacciando azioni legali contro il commissario Bagnale per sperpero di denaro, fatto che avrebbe messo in ginocchio – e compromesso in assoluto – la vita e l’attività futura dell’Apr.
Vedremo. Su tutto questo vedremo.
Come dovremo aspettare Roma per sapere chi dei due figli dell’antica Aias sia il legittimo e chi il bastardo, l’erede e il reietto, Israele e Ismaele preso a calci e spedito nel deserto.
Per oggi fermiamoci un istante ancora sui nomi del nuovo consiglio.
E riflettiamo sul loro spessore umano e professionale, sulle vicende che li lega o li slega, come ortodossi senza macchia e senza paura, allo e dallo scismatico Luigi Egidio che, sul momento, non sembra avere ancora risolto l’intricato intreccio dei problemi scaturiti dal riassorbimento dei dipendenti ex-Aias – o, se preferite, dal passaggio dei lavoratori dal prima al dopo.

È un bel nodo gordiano. E viene un po’ da chiedersi perché.
e.b. blogger
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[Mercoledì 6 luglio 2011]

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